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Le opere di "Murè" in esposizione al "Verdi": inaugurata la personale "Movimenti di transizione"

La mostra resterà aperta, al teatro "Verdi" di San Severo, ogni pomeriggio dalle 18 alle 20 e per tutta la giornata di domenica 1° maggio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

"Ho iniziato a dipingere quasi per gioco, per passione, cimentandomi in ritratti e soggetti religiosi per poi approfondire la mia ricerca sulla realtà contemporanea nelle sue molteplici trasformazioni. Una ricerca e un percorso difficili ma gratificanti in continua evoluzione. L'idea di un continuo e profondo rinnovamento, anche delle cose e dei ricordi più cari, di momenti intimi, luoghi, eventi pervade ogni opera di questa mostra".

Così Pasqualino Festa, "Murè" ha illustrato la filosofia guida dei 26 capolavori che compongono "Movimenti di transizione", la mostra in corso al Teatro "Verdi" di San Severo (28 aprile-5 maggio). "È davvero un onore avere qui tra noi uno dei più importanti artisti di Capitanata. Personalmente posso dire di aver provato una profonda emozione ammirando tutte le sue opere. Le pennellate intense e vigorose, i "dinamismi" dei suoi quadri ci restituiscono l'idea di un mondo che, volente o nolente, è costretto a cambiare. Luoghi d'origine, terre dimenticate, metropoli, borghi: lo sguardo attento di Murè tutto "cattura" e ci restituisce attraverso trionfi di colori, magnetismi cromatici, movimenti vorticosi", ha affermato Celeste Iacovino, assessore alla Cultura del Comune di San Severo.

"Il titolo della Mostra - Movimenti astratti - non è stato scelto a caso. Ciascuna opera, infatti, è caratterizzata da un intenso dinamismo, non solo suggerito dall'evidente cromatismo o cosmocromia, dove la combinazione di pigmenti puri richiamano i contrasti, la dualità, gli opposti, i rapporti tra pieno/vuoto, chiuso/aperto, vecchio/nuovo, ma soprattutto enfatizzato dalla sapiente combinazione di forme geometriche, espressione della logica del pensiero, con le linee sinuose, ricurve, che alludono ad una svolta, ad un cambiamento di direzione. Sono opere davvero suggestive, dal travolgente intento comunicativo. Diversi capolavori ritraggono paesaggi del passato di Murè. Di quel passato a cui deve la sua formazione culturale, etica e morale.

Un passato che non viene rievocato solo per mera nostalgia, ma che viene proposto come un punto di partenza per riorganizzare le innumerevoli risorse di cui disponiamo per superare questo difficile periodo di transizione. Un passato che deve essere riconosciuto e rivisitato e da cui vanno recuperati, per poi valorizzarli, i sani valori, nonché gli strumenti efficaci ed efficienti della nostra tradizione culturale. In sostanza, si tratta di arte impegnata. Di "art engagé", per utilizzare l' espressione francese che indica un'arte che pone l'accento sulla contemporanea storia sociale e politica", ha proseguito la curatrice Lulù La Porta.

"Negli ultimi anni Pasqualino Festa "Murè" è approdato ad una pittura che si allontana sempre più dalle semplice riproduzione della realtà naturalistica per farsi dimensione interiore. Nelle sue tele scompare il chiaroscuro, l'uso tonale del colore, la costruzione prospettica, la mimesi della realtà, a vantaggio di una costruzione formale quasi astratta che fa leva sulla matericità del colore - assunto anche nella novità della luminescenza metallica - sui suoi timbri e sul gesto unificante dell'artista, che, con la sua forte carica espressiva riesce a comunicarci realtà nuove, a volte solamente immaginate e a volte ri-costruite secondo le emozioni che un luogo reale è riuscito a suscitare. Con i ritmi cromatici che frammentano le forme del reale, Murè/Pasqualino Festa ci immette insomma nella complessità della vita, che si muove tra luci e tenebre e ci fa partecipi delle sue emozioni. È il suo modo di concepire l'arte: fare dell'opera uno strumento per riflettere e condividere con altri pensieri ed emozioni", ha concluso il critico d'arte Gaetano Cristino. La mostra resterà aperta, al teatro "Verdi" di San Severo, ogni pomeriggio dalle 18 alle 20, e per tutta la giornata di domenica 1 maggio

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