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'In grazia di Dio': una storia di rinascita e felicità ambientata in Puglia

Edoardo Winspeare sceglie il Salento per raccontare il fallimento e la rinascita di quattro donne che trovano nella loro terra la forza per ricominciare

Il Salento. E' qui che il regista Edoardo Winspeare ha scelto di ambientare 'In grazia di Dio' ed è questi luoghi Finis Terrae che una famiglia inizia a ricostruire la propria vita, guadagnandosi una fetta di felicità.

"La strada intrapresa dalle quattro protagoniste è un invito a resistere, ribellandosi pacificamente a uno stile di vita che ha perso i valori di umanità e reciproco aiuto che una società non dovrebbe mai dimenticare. Una storia che non poteva che essere ambientata nel Salento, un luogo che per molti rappresenta la speranza e il punto di riferimento per ripartire. Il Salento è un vero personaggio aggiunto, anima della storia e dei suoi protagonisti, e la dimostrazione che, con i paesaggi e il mare, i monumenti e le tradizioni culturali, si può creare un benessere fondato sulla semplicità e sulla bellezza" (Note di produzione).

SINOSSI - 'In grazia di Dio' è un  racconto sulla felicità. E' la storia di quattro donne di tre generazioni diverse, costrette a confrontarsi con l'epocale crisi economica.  L'impresa familiare fallisce, la casa viene pignorata e tutto, compresi i legami, sembra andare in fumo. L'unico modo per uscirne è trasferirsi nella campagna salentina e vivere con il baratto dei propri prodotti. Per le donne è una scelta obbligata. Non c'è nulla di romantico nel tornare nella masseria. Per Adele la campagna è solo l’ultimo posto che rimane loro, per Ina l’inferno, per Maria Concetta è la fine delle sue ambizioni di attrice. Ma il ritorno nelle propria terra, Leuca, diventa anche l'inizio inaspettato di una catarsi che le porterà a riconsiderare il senso della vita e sopratutto le loro relazioni affettive. E alla fine per loro arriva anche qualcosa che assomiglia alla felicità.

I PERSONAGGI - "Gli attori sono del posto, facce che ancora esprimono un’anima. Le ho trovate nel Finibus Terrae d’Italia, in un paese salentino che, con i suoi abitanti, diventa metafora del mondo. Perché ogni storia di esseri umani è al centro dell’universo" sottolinea il regista. Nessuno degli interpreti nella vita fa l'attore.

Adele è una donna forte e sola, dura e in eterno conflitto con la figlia Ina. Nel film il suo volto è quello di Celeste Casciaro, contadina, operaia in Svizzera, collaboratrice in un negozio di scarpe e moglie di Winspeare.

Ina, figlia di Adele, è bella, simpatica e leggera. Non vuole pensare nè essere come la madre. Bella di una bellezza che lascia senza scelte, prende decisioni sbagliate, ma sa poi tornare sui suoi passi. E' l'estetista e truccatrice Laura Licchetta a vestire i panni di questo personaggio.

Maria Concetta è la sorella più giovane di Adele e zia di Ina. Lavora come operaia nella piccola fabbrica di famiglia, ma il suo sogno è diventare attrice. Un po' come l'attrice che la interpreta, Barbara De Matteis, impegnata nel Bar di famiglia 'La cotognata leccese' e da sempre  appassionata di recitazione.

Salvatrice è la madre, la nonna, la matriarca sessantacinquenne contadina del Capo di Leuca. Nonostante l'età non smette di andare in campagna e cura il più bel pezzo di terra del paese. Il suo volto è quello di Anna Boccadamo, cuoca nella mensa di una fabbrica di scarpe.

Gli uomini: sono Vito (Amerigo Russo, camionista)  altro figlio di Salvatrice, Cosimo (Angelico Ferrarese, pescatore) innamorato da sempre di Salvatrice, Crocifisso (Antonio Carluccio, guardiano e muratore) un padre sempre nei guai e un fallito che non ha perso la sua umanità, e Stefano (Gustavo Caputo, avvocato) che per primo saprà stare vicino a Ina, aiutando una madre troppo ferita per vedere la figlia.

NOTE DI REGIA - La luce che alla fine squarcia il buio della dura esistenza delle protagoniste "è la rivelazione delle cose fondamentali nella vita di un uomo: la bellezza del creato, la scoperta del bene, la meraviglia, la gratitudine di stare su questa Terra, il senso di comunità, la comprensione del dolore e anche del male, la soddisfazione per il proprio lavoro e sopra ogni cosa l’amore che ci lega ai nostri familiari come a tutti gli abitanti della Terra.

Solo pochi fortunati riescono a vivere così, in particolare nel nostro mondo occidentale troppo distratto dallo sfruttamento - spesso distruzione - delle risorse, dalla produzione e dal consumo, per ricordarsi chi è l’uomo. La salvezza potrebbe arrivare da un cambiamento radicale del nostro stile di vita attraverso una nuova consapevolezza del nostro essere su questo pianeta. La crisi economica diventa allora una grande opportunità per cambiare le cose, un ritorno alla terra, un buon modo di cominciare."

PRODUZIONE - 'In grazia di Dio', frutto di un’originale formula produttiva ed ecologica che si ispira alla storia del film, è prodotto da Alessandro Contessa, Gustavo Caputo e lo stesso Winspeare per Saietta Film con Rai Cinema, in associazione con Banca Popolare Pugliese e Luigi de Vecchi, con il sostegno di Apulia Film Commission, in collaborazione con Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale. Main sponsor Pasta Granoro.

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