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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Un testimone di giustizia al Festival del Libro: “Foggia non ha voglia di arrendersi"

Giuseppe Carini del 'Miracolo di Don Puglisi' ospite del Festival del Libro. Grande affluenza in piazza Federico II e al Palazzetto dell'Arte. In chiusura spazio al finalista del Premio Strega, Paolo Di Paolo

La testimonianza di Lirio Abbate con le sue “Fimmine Ribelli”, quella del testimone di giustizia Giuseppe Carini protagonista del “Miracolo di don Puglisi”, gli eroi di Matteo Nucci, la storia di Renata Fonte e per finire la vita della donna italiana, tra amore e cucina nel libro di Valeria Benatti.  Sono solo alcune delle tracce del festival nazionale del libro di Foggia capace di attirare nella sala Rosa del Palazzetto dell’Arte e in piazza Federico II centinaia di persone, assetate di cultura.

Con questa seconda edizione di “Libri per ogni palato” sono stati raggiunti nuovi importanti obiettivi. E’ stato possibile sperimentare un lavoro di squadra che porterà già nelle prossime ore alla costituzione di un’associazione che lavorerà durante l’anno per preparare la prossima edizione anche attraverso un percorso di eventi che durerà dodici mesi.

Altro esperimento riuscito quello di tenere aperto il Palazzetto dell’Arte anche oltre le dieci di sera, accompagnati dalla degustazione di vini del consorzio Start Capitanata con la collaborazione di Promo Daunia. Vedere tanta gente per tre ore incollata alle sedie della sala Rosa anche di sabato sera tardi è segno di cambiamento culturale dei foggiani, soprattutto delle abitudini.

Uno sforzo organizzativo che ha fatto ritrovare le principali anime della promozione della cultura nella città di Foggia e che già da domani lavorerà per far crescere la squadra. Gli ospiti della seconda edizione del festival hanno fatto segnare un salto di qualità di particolare rilevanza. Nella serata di chiusura del festival in piazza Federico II spazio anche al finalista del premio Strega, Paolo Di Paolo.

Tra gli ospiti del festival ha spiccato il testimone di giustizia, Giuseppe Carini, che ha trascorso due giorni a Foggia sottoposto a particolari misure di sicurezza. Poi la sua presenza in sala, per la presentazione del libro a firma di Roberto Mistretta, con il volto coperto per raccontare come le sue informazioni riuscirono ad offrire alla forze dell’ordine gli elementi necessari per arrestare i killer di don Puglisi.

“Non è stato facile ottenere il permesso per partecipare all’evento di Foggia, per questo devo ringraziare il Questore e tutte le forze dell’ordine. Ma ritenevo importante raccontare la mia esperienza ai foggiani per far capire che è necessario collaborare con la giustizia, mettendo a rischio anche la propria vita, per cambiare il destino di una comunità. Foggia è una gran bella città e non è solo la mia opinione ma anche quella degli altri ospiti con cui ho condiviso questa due giorni e il festival rappresenta una grande occasione per farla conoscere. Ho scoperto che i foggiani hanno una grande voglia di reagire di fronte ai problemi della criminalità. Questo è un segnale importante”.

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