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Il poeta veronese Giovanni Benaglio vince il Premio "Pietro Giannone" ad Ischitella

La cerimonia di premiazione domenica 6 ottobre, sul Gargano, al termine di una due giorni all'insegna della cultura, con un accorato omaggio a Giuseppe Gaetano Castorina e ad Achille Serrao

Per il decimo anno consecutivo si è rinnovato l’appuntamento con la poesia nei dialetti d’Italia, accompagnata da musiche e danze folcloriche pugliesi a Ischitella, nel Gargano, al cinema teatro Pietro Giannone, nel centro storico.

Una due giorni all’insegna della cultura. Sabato 5 ottobre si è svolto un omaggio a Giuseppe Gaetano Castorina e ad Achille Serrao con video, testimonianze, poesie. A seguire, il toccante reading dei poeti Giovanni Benaglio (dialetto veneto), Maurizio Casagrande (dialetto veneto), Cettina Caliò (dialetto siciliano). Domenica 6 ottobre, invece, si è svolta l’attesa cerimonia di assegnazione del premio “Città di Ischitella-Pietro Giannone” ai poeti vincitori.

Sul gradino più alto del podio è salito Giovanni Benaglio, di S. Giovanni Lupatoto (VR). Si è aggiudicato il primo posto alla decima edizione del Premio Ischitella Pietro Giannone 2013 con la raccolta poetica inedita in dialetto veronese “Saorìo l’è ’l silensio” (È succoso il silenzio). Secondo classificato, Maurizio Casagrande (Cartura, Padova), terza Cettina Caliò (Paternò, Catania).

Questo è stato il responso della Giuria del Premio composta da Franzo Grande Stevens (presidente onorario), Dante Della Terza (presidente), Rino Caputo, Giuseppe Gaetano Castorina, Marcello Teodonio, Cosma Siani, Franca Pinto Minerva e Vincenzo Luciani.

La scelta dei vincitori è stata operata dopo una selezione delle raccolte poetiche di sette finalisti, di cui facevano parte, oltre ai vincitori, i poeti Alessandro Guasoni (Sestri Ponente, Genova), Giacomo Vit (Cordovado, Pordenone), Alberto Molinari (dialetto mantovano), Franco Fresi (Tempio Pausania, OT).

“La raccolta in dialetto veronese Saorìo l’è ’l silensio (Saporoso è il silenzio) di Giovanni Benaglio – si legge nella motivazione del premio - pur ondivaga nei temi, ha una sua compattezza. Il silenzio è al centro del suo percorso e si carica di rabbia sociale, affettiva, umana. Intensi sul piano metaforico sono i riferimenti alla natura, quasi mai bucolica, più spesso carica di rasposità. Allo stesso tempo un’atmosfera fiabesca talvolta avvolge il mondo dei ricordi”.

“Luoghi, persone, situazioni sono rappresentati in modo originale, senza scivolare mai nel bozzetto o nella retorica. La poesia di Benaglio, giocata su libere associazioni, a volte senza un apparente filo narrativo, si impone per le tinte forti e suggestive, per la libertà in cui si intrecciano legami tra pensieri, immagini, ricordi”.

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