Da una parte frammenti di ricordi, intimi e familiari; dall’altra, brandelli di una storia spesso lacunosa e incompleta. Insieme, sul palcoscenico, rappresentano le macerie di una verità mancata: cercano il proprio ordine, cercano di dare risposte a 43 anni di domande senza risposta.

La storia è quella di Luigi Pinto, per tutti Gino, insegnante e sindacalista foggiano, una delle otto vittime della strage di piazza della Loggia, a Brescia. Gino morì a 25 anni, dopo quattro giorni di agonia, il 1° giugno del 1974. Nello stesso giorno, 43 anni dopo, la sua storia è tornata a vivere sul palco del Teatro Giordano di Foggia grazie allo spettacolo ‘Gino’ prodotto dalla FLC Cgil di Foggia, con la collaborazione degli attori del CUT Foggia - Teatro della Polvere.

Lo spettacolo, scritto da Marcello Strinati per la regia di Mariangela Conte, racconta la storia di Pinto, attraverso le testimonianze dei parenti e degli amici, e indaga sulle motivazioni che si celano dietro la sua morte, su presunti errori investigativi e tentativi di insabbiamenti e depistaggi. L’opera è un viaggio continuo, nel tempo e nello spazio, alla ricerca di quella memoria che si affievolisce col passare degli anni. ‘Gino’ è un omaggio a un martire degli anni di piombo, della strategia della tensione; è un omaggio a un insegnante attento ai bisogni degli studenti, a un uomo onesto, leale, fortemente politicizzato; ma è anche un omaggio al suo senso dell’ironia e al suo immancabile ottimismo. In scena gli attori del Teatro della Polvere Stefano Corsi, Mariangela Conte, Anna Laura d’Ecclesia, Tony Mancini e Luciano Veccia. In platea, i familiari di Luigi Pinto e i vertici della FLC Cgil di Brescia e della Cgil Puglia: a loro la segreteria provinciale di Foggia ha donato una copia del testo dello spettacolo, nell’ottica di collaborazioni future che possano coinvolgere gli studenti delle scuole per un efficace esercizio della memoria.