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Al Festival del Cinema Indipendente trionfa ‘Marina’ di Stijn Coninx

Rocco Granata conquista il pubblico del Teatro del Fuoco intonando la celebre canzone. Doppio riconoscimento per “Il pasticciere” di Luigi Sardiello e per “Sandrine nela pioggia” di Tonino Zangardi

Marina di Stijn Coninx è il film vincitore della XIII edizione del Festival del Cinema Indipendente, organizzato dalla Provincia di Foggia, con la direzione artistica di Geppe Inserra, che si è concluso sabato sera, 5 aprile al Teatro del Fuoco, con la cerimonia di premiazione, presentata da Mario De Vivo e Maddalena Zoppoli.

“Per averci fatto rivivere con fine maestria un pezzo importante della storia europea, all’interno di un melodramma perfetto nei tempi della sceneggiatura, della recitazione e della regia, che non ha nulla da invidiare al cinema di Frank Capra o Preston Sturges. Il regista, inoltre, sa muoversi tra storia, antropologia e sociologia con la leggerezza graffiante di un Vittorio de Sica o di un Milan Kundera”. È questa la motivazione della giuria dei lungometraggi, presieduta dal regista Nico Cirasola e composta dal professor Eusebio Ciccotti, docente di Storia del Cinema dell’Università degli Studi di Foggia e dal regista Angelo Casto.

Ispirato alla vita di Rocco Granata, noto al grande pubblico per essere l’autore della celebre canzone “Marina”, il film con Luigi Lo Cascio e Donatella Finocchiaro, presentato in anteprima nazionale al Festival del Cinema Indipendente di Foggia, con diverse scene girate a Bovino, si è aggiudicato anche il Premio della Critica.

Ed è stato proprio il cantante e attore calabrese, che da anni ormai vive in Belgio, a ritirare il premio, tra gli applausi e una vera e propria standing ovation del pubblico, quando sul palco del Teatro del Fuoco, ha intonato, con grande simpatia e disponibilità, la canzone “Marina”, con l’accompagnamento degli Avenida, che hanno allietato la serata con i loro brani.

Il premio alla Migliore Sceneggiatura è stato assegnato a Il pasticciere di Luigi Sardiello, con la seguente motivazione: “Per aver concepito una storia ricca di svolte inattese al servizio di un procedere diegetico inusitato e inconsueto nel panorama italiano, delicato nei passaggi, da inscrivere l’opera all’interno di un neonoir poetico ed esistenziale ad un tempo, che rimanda al cinema nordico europeo, tra un Arnaud Desplechin e un Lars von Trier, ma con in più un tocco di rarefatta ironia mediterranea alla Andrea Camilleri”.

Doppio riconoscimento anche per il film Il pasticciere che si aggiudica pure il premio per il miglior attore, assegnato ad Antonio Catania, protagonista del film di Sardiello. Il noto attore ha ritirato il premio conferitogli “Per aver dato vita ad un personaggio indimenticabile, che con la sua calma e leggerezza filosofica sa osservare e abitare il mondo, come un personaggio di Carlo Emilio Gadda; attore che in alcuni passaggi estremamente lirici ricorda i personaggi riflessivi e popperianamente disincantati del grande Jean Gabin”.

La giuria degli esperti ha assegnato anche un premio alla migliore attrice, vinto da Sara Forestier, interprete di Sandrine nella pioggia di Tonino Zangardi, “Per aver dato vita, tramite un’attenta e stratificata recitazione, mai sopra le righe, ad un personaggio non facile, collocato sul crinale di un sottile bipolarismo, da ricordarci le migliori prove di una Monica Vitta o di una Ingrid Bergman”. Ha ritirato il premio il regista.

A Sandrine nella pioggia, la giuria ha assegnato anche un premio speciale, per i valori plastici del film, con la seguente motivazione: “Per aver costruito con sapienza narrativa un vedere squisitamente filmico, amalgamando con estrema delicatezza stilistica elementi di una scenografia differenziata, quali: luoghi surreali, simbolismo degli elementi naturali come la pioggia; spazi aperti; interni vuoti o asfissianti, in un ordito la cui cifra stilistica rimanda sia a Emir Kusturica che a Otar Iosseliani”.

Un altro premio speciale, la giuria lo ha assegnato alla migliore opera prima: è stato premiato Caccemitt di Michele Creta, giovane regista di Lucera, che ha prodotto e realizzato il film interamente nel centro federiciano. Intensa la motivazione della giuria: “Il film, mostrando una freschezza nel racconto, sa catturare lo spettatore in una storia corale, dal sapore postmoderno, tra musica e racconto filmico, coinvolgendo un’intera comunità. Il cast degli attori non professionisti, grazie ad una notevole disinvoltura nella recitazione, si pone egregiamente al servizio della storia”.

La giuria popolare ha assegnato il premio intitolato alla memoria di Giuseppe Normanno a: Otel•lo di Hammudi Al-Rahmoun Font, che impegnato in Spagna, ha inviato un contributo video, per salutare il pubblico del Festival, che con tanto affetto lo aveva accolto, insieme all’attrice Ann Perrellò, il giorno della proiezione. Il film è stato premiato all’edizione 2013 dell’ècu – European Independent Film Festival, con il quale il Festival del Cinema Indipendente è gemellato.

Nella sezione cortometraggi, la giuria degli esperti, presieduta dal regista Ferruccio Castronuovo e composta dal regista Lorenzo Sepalone e dal giornalista Michele Campanaro, ha assegnato un ex aequo a Buongiorno sig. Bellavista di Alessandro Marinaro, che ha ritirato il premio insieme all’attore protagonista Pier Giuseppe Giuffrida, e a Margerita di Alessandro Grande. Queste le due motivazioni: “La qualità del cortometraggio è legata ai contenuti originali, che esaltano l’amore per il cinema. Attraverso una metafora e il valore narrativo dell’immagine, lo spettatore coglie l’entusiasmo del protagonista, che scopre una nuova vita”. Mentre per Margerita, la giuria ha così motivato la sua decisione: “Per la scelta coraggiosa del tema trattato in modo originale, senza retorica. La musica diventa collante della diversità etnica e culturale”.

La Direzione Artistica ha assegnato una menzione speciale a Il Sorriso di Candida di Angelo Caruso: “Esemplare testimonianza della capacità del Cinema Indipendente Italiano di affrontare temi difficili come la malattia ed il dolore, declinandoli con efficacia formale e suggestione poetica”.

Il pubblico del Teatro del Fuoco ha votato il miglior cortissimo (opere di fiction della durata massima di cinque minuti), scelto tra la terna di finalisti (in precedenza valutati dalla giuria popolare). Sono stati proiettati: Blush di Simone Barbetti, Malatedda di Diego Monfredini, Questione di ordine pubblico di Marco Adabbo.

Quest’ultimo si è aggiudicato il premio al miglior cortissimo.

“Il Cinema Indipendente vola” è il titolo che Claudio Grenzi, già autore del logo del Festival, ha dato al premio di questa edizione, che rappresenta il funambolo, ormai storico simbolo della kermesse, in equilibrio su uno spezzone di pellicola. Il premio è stato realizzato in ceramica smaltata dagli artigiani Mimmo e Carmelo Vestita.

Non si è trattato però soltanto di una serata di premiazioni, ma anche di cinema: la cerimonia, infatti, è stata costruita come un vero e proprio film, con titoli di testa, molte proiezioni, la divisione in primo e secondo tempo e i titoli di coda.

Tra gli ospiti ha preso parte alla serata anche Pippo Mezzapesa, regista di Bitonto, che ha presentato il suo cortometraggio SettanTA, “Nastro d’Argento 2014”, ambientato nel quartiere Tamburi di Taranto, vicino all’ILVA.

Oltre alla proiezione dei tre cortissimi, votati dal pubblico del Teatro, è stato proiettato anche un contributo video realizzato da Antonio Fortarezza, insieme ai ragazzi che hanno seguito il laboratorio didattico, che il regista di origine foggiana, ha tenuto al Cineporto di Foggia, nei giorni del Festival, sulla decostruzione e l’analisi critica dell’immagine nella comunicazione audiovisiva. Un altro workshop è stato tenuto da Ferruccio Castronuovo, con particolare riguardo alla recitazione cinematografica. E proprio del regista e attore vichese, che ha lavorato con i grandi maestri del cinema, tra cui Fellini, è stato proiettato il filmato Fellineide, una raccolta dei migliori scatti a Fellini, sul set e dietro le quinte.

Sul palco del Teatro del Fuoco anche i rappresentanti di molte delle associazioni che hanno aderito all’iniziativa “Adotta un film”, lanciata dal Festival, per coinvolgere il variegato mondo del terzo settore e, più in generale gli operatori culturali, nel corso degli incontri-dibattiti in sala con registi e attori: Unicef e Amnesty; Festival Libando-viaggiare mangiando; Luana Stramaglia per il progetto “Fork in progress – cook & social business”; associazione “Avvocati di strada”; Arci ed Emergency; Spazio Musica; Associazione Universitaria Link; Piccola Compagnia Impertinente, Stigmamente, Associazione universitaria Area Nuova; Associazione Borgo Lanterne Incoronata; Arcigay; RSSA “Il Sorriso”; Associazione Alzheimer Santa Rita.

Nella serata di venerdì, invece, alla Sala Farina, il Direttore Artistico Geppe Inserra ha consegnato una menzione speciale a Michele Sepalone, fotografo infaticabile, che ha seguito l’intera manifestazione, con la seguente motivazione: "Sguardo e memoria del Festival e di tanti altri momenti di vita culturale e civile foggiana, perché documentando e testimoniando la bellezza, indica alla città vie di speranza e di futuro". 

Il Festival è organizzato dalla Provincia di Foggia con il contributo dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e dell’Unione Europea – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013. La manifestazione è organizzata in collaborazione con PROMODAUNIA, Apulia Film Commission e Cineporto Foggia, Fondazione Banca del Monte, Fondazione Apulia Felix e ÉCU – The European Independent Film Festival.

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