Rocchetta si illumina nella magia dei falò di Sant'Antonio
#folclore #tradizione #gastronomia queste le parole chiavi della festa patronale di Rocchetta dedicata a Sant’Antonio Abate. 15, 16, 17 gennaio: tre giorni da vivere a pieno immersi nella magia della tradizione e inebriati dai profumi delle peculiarità gastronomiche. Anche quest’anno il piccolo comune dei Monti Dauni, vuole regalare ai visitatori sensazioni e ed emozioni di altri tempi. I mastodontici falò illumineranno la notte del 16 gennaio riattualizzando l’antica tradizione, nata dopo l’evento miracoloso che vide Sant’Antonio salvare il paese dal nemico con l’ausilio del fuoco. L’intera comunità in questa tre giorni è in fermento per la realizzazione dei falò, con paglia e ginestre, per continuare a festeggiare il santo eremita come si è fatto per secoli. Al folclore e alla tradizione si intersecano due momenti di valorizzazione delle tipicità gastronomiche con una rassegna di dolci tipici come “lu zuccher’ r la zita” e le "Scartaltell" e nella seconda giornata la sagra del "Soffritto di maiale" accompagnato da prodotti caseari.
Alla gastronomia si intervalla il folclore con la tradizione, con la fede e i costumi. Lingue di fuoco illuminano la notte tra il 16 e il 17 gennaio con un rituale particolarmente intrinseco di usanze immutate nel trascorrere del tempo. Una vera occasione per conoscere Rocchetta e i suoi abitanti nell'accogliente cornice di falò spettacolari e prodotti tipici offerti gratuitamente dal Comune di Rocchetta Sant'Antonio per festeggiare il Santo patrono . Si parte con la consegna dei doni che si terrà domani, 15 gennaio. L'Amministrazione Comunale consegnerà ai piccoli alunni della scuola materna dei giocattoli in ricordo di quanto accaduto nel 1943 dove la popolazione attanagliata dalla miseria decise di chiedere una grazia al Santo portandolo in processione fino alla stazione di Rocchetta, a circa dieci chilometri dal paese.
Una volta giunti lì la processione si trasformo in una tumulto: fu preso d’assalto un treno merci destinato alle SS naziste, fermo sui binari. La popolazione caricò così tanto il carro che sarebbe dovuto servire per riportare la statua in paese che non vi era più spazio per l’effige sacra. I cittadini dovettero conservare la statua nella chiesetta della stazione fino al termine della seconda Guerra Mondiale. Tra i sacchi di mercanzia conquistata con livore dai rocchettani, anche balocchi per i più piccini. Doni preziosi di un tempo assai lontano che i nonni dell'epoca attribuirono al Santo e che oggi diventano tradizione. Venerdì 16 gennaio saranno le tradizioni e i sapori a mescolarsi. Una festa surreale e fuori dagli schemi, dove ad esser festeggiato non è solo il santo ma anche la municipalità per ricordare quell'importante avvenimento avvolto dalla leggenda.
La municipalità viene festeggiata con ricchi buffet di prodotti tipici e piccoli fuochi pirotecnici che vengono offerti gratuitamente ai cittadini e ai visitatori. Un percorso che parte dall'abitazione privata del sindaco, prelevato in pompa magna, per poi continuare i festeggiamenti nella residenza municipale e successivamente lungo le strade del piccolo comune, dove vengono incendiati i tradizionali falò. Faville alte trasformano e riscaldano la notte della vigilia della Festa del santo, caratterizzando i falò non per grandezza ma per propagazione di fiamma. L'apertura del carnevale a Rocchetta corrisponde alla giornata più importante del calendario del paese, con la festa patronale.
Dopo i lunghi festeggiamenti della vigilia, il paese continua ad offrire grandi appuntamenti per rendere omaggio a Sant'Antonio Abate. IL 17 è caratterizzato da due momenti importanti; il primo alle ore 12 con la benedizione degli animali domestici e del bestiame e il secondo con la degustazione del soffritto di maiale e delle peculiarità eno-gastronomiche locali. Il primo appuntamento vede la presenza di un folto gruppo di adulti e bambini che accompagnano il proprio animale per la benedizione, una tradizione che se da un lato si è evoluta vedendo al presenza di pesci rossi e criceti dall'altra trova ancora le origini con la benedizione del bestiame (mucche, cavalli, asini e agnelli) che aiutano l'uomo nel lavoro quotidiano.
Protagonista della serata invece è il succulento soffritto di maiale (carne pregiata di maiale locale cotto in olio peperoni sott'aceto e spezie) e i prodotti che rappresentano al meglio il paniere di prelibatezze tipiche del paese, tra questi: caciocavallo, scamorza, capocollo, lardo e taralli. Durante la serata (rigorosamente al chiuso) sono offerti gratuitamente piatti ricchi di sapori che potranno esser degustati comodamente, allietati dalla musica sinfonica della banda cittadina.