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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il Coronavirus non ferma Libando: per tutti i foggiani una special edition in salsa social: "Resta a casa mangiando"

Una formula particolare, nel rispetto del Dpcm, ma che consenta il coinvolgimento di tutti i foggiani. Un Libando in salsa social. Partendo dal celeberrimo hashtag #iorestoacasa, lo slogan di Libando è ‘Resta a casa mangiando”

L’emergenza Coronavirus, le restrizioni e tutte le contingenze che ne conseguono, hanno finito per stravolgere la vita di tutti noi. Abbiamo dovuto rivoluzionare gli stili di vita, cambiare certe abitudini, rivedere anche i rapporti umani. A Foggia, come nelle altre città, anche le tradizioni si sono dovute adattare. Non semplice, ma necessario.

Ed ecco che la festa patronale del 22 marzo è quasi passata in sordina, così come la Settimana Santa che ha visto i foggiani costretti a rinunciare alla tradizionale processione, e a non ammirare in religioso e commosso silenzio il rituale ‘incontro’ tra il Cristo morto e l’Addolorata, da sempre uno dei momenti più struggenti e rappresentativi della Pasqua foggiana.

Tra i tanti settori duramente colpiti dall’emergenza Covid-19, un posto in prima fila ce l’ha la cultura, sulla quale l’amministrazione Landella sin dal suo insediamento, ha sempre investito robustamente. E mentre il Governo studia il modo per organizzare la celeberrima fase 2 e la riapertura graduale delle attività, il Comune ha già avviato la procedura dei rimborsi degli abbonamenti e dei singoli biglietti già acquistati per gli spettacoli teatrali del ‘Giordano’, e per quanto le previsioni più ottimistiche vedano l’estate come la stagione più sicura dal punto di vista epidemiologico, l’ipotesi di una sensibile riduzione degli eventi del cartellone estivo, e la cancellazione della processione di Ferragosto (con annesso concerto in piazza e spettacolo di fuochi pirotecnici) è piuttosto concreta.  

La ‘rivoluzione’ in essere, dunque, non risparmierà neppure gli appuntamenti laici, come Libando, che di anno in anno è cresciuto esportando la foggianità in tutta Italia e non solo, mostrando i lati più belli di una città problematica sì, ma non per questo priva di valori, di qualità, di bellezza, checché ne dica qualche giornalista bergamasco e i suoi editoriali carichi di stolida frustrazione.

Malgrado le restrizioni che costringono alla ‘reclusione’ forzata e all’impossibilità di riversarsi nelle vie del centro storico, l’edizione primaverile di Libando si farà, seppur virtualmente. Certo, non potremo gustare le prelibatezze offerte dai vari stand, né partecipare agli eventi inizialmente programmati, né ancora apprezzare le novità preannunciate dopo il successo della versione pre-natalizia ospitata per la prima volta all’interno della villa comunale, location scelta anche per l’edizione 2020 programmata per il prossimo weekend.

Ed ecco che gli organizzatori della rassegna dedicata allo street food hanno pensato a una ‘special edition’: una formula particolare, nel rispetto del Dpcm, ma che consenta il coinvolgimento di tutti i foggiani. Un Libando in salsa social. Partendo dal celeberrimo hashtag #iorestoacasa, lo slogan di Libando è ‘Resta a casa mangiando”, che accompagnerà un contest speciale: dalle 19 di venerdì 24 fino alle 19 di domenica 26 aprile, sarà possibile postare sui social la foto di un panino, taggando la pagina ufficiale di Libando e usando l’hashtag #Libando. La foto che riceverà più voti otterrà il riconoscimento di miglior panino, e il suo autore potrà partecipare a uno showcooking durante l’edizione del prossimo anno, oltre ad avere un ingresso gratuito per uno spettacolo teatrale della prossima stagione di prosa al ‘Giordano’. Un pensiero è stato rivolto anche ai più piccoli: con ‘Libandino, disegna il tuo panino’, il bambino che riceverà più voti per il proprio disegno, riceverà un libro messo a disposizione dalla libreria ‘Rio Bo’ e due ingressi per uno spettacolo teatrale per famiglie al Teatro ‘U. Giordano’. Un modo per mantenere vivo il contatto con i foggiani, addolcendo – seppure parzialmente – la delusione di una comunità costretta a restare in casa nei giorni in cui avrebbe invece voluto riempire le zone simbolo della città. Con il pensiero rivolto già al 2021, quando – si spera – la pandemia sarà un brutto ricordo.

  

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