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Inquinamento ambientale tra normative e risvolti penali: a Foggia si parla di diritto alla salute

Lo stretto rapporto tra ambiente e salute è stato al centro di un incontro organizzato dall’associazione “Diritto e salute art.32”, svoltosi sabato sera nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte di Foggia

Lo stretto rapporto tra ambiente e salute è stato al centro di un incontro organizzato dall’associazione “Diritto e salute art.32”, svoltosi sabato sera nella Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte di Foggia.

Ad aprire i lavori, Giovanni Pio De Giovanni, avvocato cassazionista e presidente dell’Associazione Diritto e Salute che, dopo aver presentato i relatori ha lasciato la parola a Potito Salatto, medico ed imprenditore della sanità che ha voluto fare il punto sulla difficile situazione in cui versa il sistema sanitario, pubblico e privato, e sulla necessità di elaborare piani che, tenendo presenti le diversità territoriali in termini anche economici, puntino a ridurre i costi attraverso l’efficientamento delle strutture.

A relazionare sull’aspetto medico-scientifico degli effetti dell’inquinamento ambientale sulla salute, Peppino Palazzo, che svolge la propria attività medica nei paesi del subappennino, un territorio che definisce “sotto assedio da parte delle centrali termoelettriche a basso rendimento in termini di energia elettrica, con un impatto ambientale catastrofico per la salute dei cittadini” e Sergio Pelosi - ricercatore ISMAR - CNR - che ha sottolineato l’importanza della tutela dell’ambiente e della biodiversità in Capitanata. A chiudere la prima parte del convegno, Mario Conca, membro della Commissione Sanità della Regione Puglia che ha illustrato le proposte fatte in commissione per la tutela della salute e dell’ambiente ed ha sottolineato come quella per la sanità sia la prima voce di spesa nel bilancio regionale. 

Dopo aver analizzato l’aspetto medico dell’impatto dell’inquinamento ambientale sulla salute, la seconda parte dei lavori dell’assemblea ha analizzato l’aspetto della tutela della salute dal punto di vista del diritto. E proprio sullo stretto connubio tra un dato fattuale che è quello dell’ambiente ed uno giuridico come quello della tutela di un diritto e, nel caso specifico del diritto alla salute, ha relazionato il presidente dell’associazione “Diritto e Salute art.32”, l’avvocato cassazionista Giovanni Pio De Giovanni che si è soffermato sulla fattispecie del lavoratore colpito da patologia contratta nell’ambito lavorativo che può dare origine tanto ad una responsabilità in sede penale, quanto ad una in sede civile.

La relazione di Viviana Mostacci, avvocato dei parenti delle vittime ex lavoratori del sito Enichem, ha evidenziato come, dagli anni ‘70, nella piana di Manfredonia i casi di mortalità causati da neoplasie polmonari, linfomi di non hodgkin, leucemie e mielomi siano aumentati proprio a causa dell’esposizione dei lavoratori alle sostanze chimiche. Ad entrare nel dettaglio della giurisprudenza in materia di danno ambientale, Domenico Lupoi, avvocato penalista, che ha esposto quanto disposto dall’’art.452 del Codice penale che punisce con la reclusione da 1 a 6 anni e con multe da 10.000 a 100.000 euro, chiunque abusivamente inquina le falde acquifere e l’aria o comprometta un ecosistema, causando danni alla biodiversità, anche agraria, della flora e della fauna.

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