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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cinema

Il documentario “L’Italia dei Longobardi” primo classificato al Festival Internazionale del Cinema Archeologico

La kermesse si è svolta a Rovereto dal 1° al 5 ottobre. Grande soddisfazione del sindaco di Monte Sant'Angelo, Antonio Di Iaso

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Il documentario ‘L’Italia dei Longobardi’ è risultato primo classificato alla XXIV Edizione della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, il più importante festival di cinema archeologico italiano e tra i maggiori in Europa.

“Un grande risultato – commenta a caldo il sindaco di Monte Sant’Angelo, Antonio di Iasio - Siamo molto soddisfatti e contenti del lavoro svolto. La nostra rete ormai è un punto di eccellenza. Grazie a tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione del documentario, e un grazie particolare al Maestro Peppino Principe, testimonial per Monte Sant’Angelo”.

“L'Unesco continua a regalarci grandi soddisfazioni" – commenta Giovanni Granatiero, Assessore ai Beni e alle Attività culturali della Città di Monte Sant’Angelo, che prosegue – “Il primo premio al Festival di Rovereto ci conferma l'importanza di lavorare in sinergia. La rete continua a dimostrarsi un laboratorio di buona progettazione e promozione, in cui Monte Sant'Angelo esprime il proprio potenziale. Numerosi i progetti futuri: vogliamo che l'Unesco sia sempre di più un'opportunità di crescita per la città”.

La rassegna si è svolta tra il 1 e il 5 ottobre e nella serata conclusiva è stato consegnato il premio ‘Città di Rovereto-Archeologia Viva’, alla presenza del Sindaco di Cividale Stefano Balloch e del regista Eugenio Farioli Vecchioli. Le riprese del documentario ripercorrono, attraverso il racconto della Historia Langobardorum di Paolo Diacono e attraverso interviste a eminenti storici, archeologi, storici dell'arte e testimonial d’eccezione, i sette luoghi italiani della cultura longobarda inseriti nella World Heritage List UNESCO come sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.).

Lo stucco lavorato in minuti, raffinati intarsi nel tempietto di Cividale del Friuli; l'affascinante, per molti versi inspiegabile, unicum pittorico degli affreschi della chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio; le testimonianze di un nuovo ordine urbano e monumentale che cambia completamente i connotati della città romana a Brescia; la fascinazione per l'antichità classica nel tempio di Campello sul Clitunno; la sapiente armonia di stili nell’architettura unica di San Salvatore a Spoleto; gli echi del mondo bizantino di Santa Sofia a Benevento; la valorizzazione dell'antico culto di San Michele a Monte Sant'Angelo: sono tutti segni della profonda trasformazione che avviene in Italia nei due secoli della dominazione longobarda, tra il 568 e il 774 d.C.

Il filmato, finanziamento dal MiBAC, a valere della legge 77/2006, è stato prodotto dall’Associazione Italia Langobardorum, quale struttura di gestione del Sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” iscritto dal 25 giugno 2011 nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO e realizzato in partenariato con Archeoframe, Laboratorio di Valorizzazione e Comunicazione dei Beni Archeologici dell’Università IULM di Milano. Si ringraziano per la partecipazione straordinaria: Toni Capuozzo, Vincenzo Cerami, Philippe Daverio, Giuseppe D’Avino, Maurizio Mastrini, Omar Pedrini, Peppino Principe; per il coordinamento Angela Maria Ferroni del MiBAC.

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