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Carpino accoglie Don Pasquale Di Fiore: dopo 33 anni ecco un nuovo sacerdote per il comune garganico

Nella Chiesa Parrocchiale di San Nicola in Myra, la suggestiva tradizionale cerimonia del sacro rito della ordinazione sacerdotale del 30enne don Pasquale Pio Di Fiore

Si è svolta nei secondi Vespri di Domenica 24 Marzo scorso (3^ di Quaresima), presso la Chiesa Parrocchiale di San Nicola in Myra di Carpino, alla presenza di commossi parenti ed amici e di tutta la Comunità Parrocchiale locale, nonché di numerosi fedeli giunti da San Giovanni Rotondo (la chiesa era eccezionalmente gremita in ogni ordine di posto con circa 1.000 persone) la suggestiva, solenne e tradizionale cerimonia del sacro rito della ordinazione sacerdotale di don Pasquale Pio Di Fiore (30 anni). E’ stata la seconda ordinazione in assoluto impartita dal neo Arcivescovo P. Franco Moscone dal suo avvento alle sede della Diocesi Sipontina (che a sua volta è stato appena ordinato Vescovo nello scorso Gennaio 2019 nella sua Alba); la prima è stata quella di un altro diacono, coetaneo di Di Fiore, avvenuta il 18 Marzo nella Cattedrale di Manfredonia.

Questa cerimonia ha avuto un prologo nel primo pomeriggio dello stesso giorno con l’accoglienza, nella centrale piazza del paese, del nuovo Arcivescovo P. Franco, per la sua prima visita ufficiale a Carpino. Il prelato è stato accolto dal popolo carpinese (numerosissime le persone in attesa), dal Sindaco Rocco Di Brina in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, dal Comandante della locale Stazione dei Carabinieri Maresciallo Maggiore Fabio Letizi, dai ragazzi dell’A.C.R., dalle confraternite di San Rocco (Chiesa di San Cirillo) e Madonna del Rosario (Chiesa San Nicola), dal Parroco don Tonino Di Maggio e dalla immancabile Banda Musicale. Il Sindaco e il Parroco hanno dato il benvenuto e ringraziato l’Arcivescovo per la sua presenza; quest’ultimo ha ringraziato commosso della inaspettata, bellissima e calorosa accoglienza.

Si è poi proceduto in processione dalla piazza alla Chiesa Madre di San Nicola dove l’Arcivescovo ha quindi presieduto il rito della sacra ordinazione e ha concelebrato la Santa Messa unitamente al Vescovo Emerito di Manfredonia Mons. Domenico U. D’Ambrosio, al Vicario don Stefano Mazzone, al Rettore del Seminario di Molfetta don Giovanni Coliandro, al Parroco don Tonino, al Vice Parroco don Michele Abbatantuono, agli ex Parroci di Carpino don Antonio Criscuoli e don Celestino Jervolino, agli ex Vice Parroci don Gabriele Giordano e don Giovanni Antonacci, dal Parroco della Chiesa Madre di San Giovanni Rotondo don Giovanni D’Arienzo e da alcuni altri Sacerdoti arrivati appositamente dalla Diocesi, specialmente dalla zona Pastorale del Gargano Nord. Presenti tanti Seminaristi giunti da Manfredonia e Molfetta.

Dal 21 al 23 Marzo, presso la Chiesa Madre, la Comunità parrocchiale, in comunione con i propri Parroci, ha pregato e meditato nel Triduo di preparazione alla  Ordinazione sacerdotale di don Pasquale, secondo il programma predisposto: il 21 l’Adorazione Eucaristica Vocazionale animata dai giovani della Parrocchia; il 22 la Lectio Divina presieduta e condotta da don Gabriele Giordano, Parroco in Vico del Gargano; e il 23 la Lectio Liturgica sul “Rito della Ordinazione Presbiterale” con l’intervento di don Luigi Carbone, Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano.

 Nella sua omelia l’Arcivescovo ha, tra l’altro, posto l’accento sulla corporeità di Dio in Gesù incarnato e fattosi uomo per il suo popolo. Il presbitero deve essere questo: saper dare il proprio corpo, tutto se stesso a Dio ed a costruire la Chiesa qui, giorno per giorno, così come vuole il Signore. Padre Franco ha inoltre ricordato che questa è una Domenica particolare in quanto, oltre ad essere la 3^ di Quaresima nella Liturgia della Chiesa, la stessa oggi e da 27 anni, ricorda i Martiri Cristiani e tra questi, proprio in questo giorno del 24 Marzo, a El Salvador veniva ucciso Mons. Oscar Romero, ormai Santo, proprio mentre celebrava l’Eucaristia. Ma egli in vita disse: “Mi ammazzeranno, ma io risorgerò nel mio popolo”. E il Padre Arcivescovo non poteva scegliere esempio migliore per questa occasione.  Ecco allora - ha continuato P. Franco - che Martire vuol dire “testimone”. Nessun missionario, o prete, o catechista, ecc. esisterebbe se non ci fosse innanzitutto la preghiera e la predisposizione al martirio, che non è solo quello fisico. Nel concludere il suo intervento Mons. Arcivescovo ha evidenziato l’importanza fondamentale della Fraternità nella Chiesa ed ha esortato il neo presbitero don Pasquale ad essere fratello tra i fratelli, con il popolo che Dio gli affiderà e relazionandosi con tutta la gente che incontrerà nella sua vita nel segno dell’amore fraterno. Solo così potrà essere un vero martire e testimone.

 Don Pasquale ha frequentato le Scuole dell’obbligo presso l’Istituto omnicomprensivo statale di Carpino “P. Giulio Castelli” dove, già alle Scuole Medie, sentiva dentro di sé la voce del Signore che lo chiamava. Ancora adolescente, spesso si poneva a contemplare davanti alla croce che è nella Chiesa di San Cirillo e che lo ha ispirato molto nella sua scelta vocazionale. Ha conseguito il Diploma di maturità classica presso il Liceo statale di Vico del Gargano. Iscrittosi poi al 1° anno della Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza” di Roma, decide di rompere ogni indugio e comunica ufficialmente alla sua famiglia di voler entrare in Seminario per diventare Sacerdote. Così lascia l’Università e ad Ottobre 2011 entra nel Seminario Regionale di Molfetta, in provincia di Bari, dove frequenta il primo anno cosiddetto di “propedeutica”, dopodiché segue, presso lo stesso Istituto ecclesiastico, i canonici studi di Teologia. Nel 2017 viene ordinato Diacono dal compianto Arcivescovo Mons. Castoro che, nello stesso anno, gli affida anche gli incarichi di Collaboratore parrocchiale della Chiesa Matrice di San Leonardo Abate in San Giovanni Rotondo (dove continuerà ad esercitare il suo Ministero, d’ora in poi come Vice Parroco), nonché quale Vice assistente diocesano dell’Azione Cattolica Ragazzi.

Don Pasquale è il terzo Sacerdote che la terra di Carpino può annoverare in se, prendendo in considerazione quasi l’ultimo mezzo secolo di vita della Chiesa locale: infatti nel lontano Gennaio 1975 ci fu l’ordinazione del compianto don Francesco Gramazio, mentre nel Dicembre 1986 ricordiamo quella di P. Pio Antonio Finizio,  Scalabrino, oggi Parroco a Manfredonia, il quale fu ordinato sacerdote da Mons. Loris Capovilla che, come si sa, fu il Segretario Particolare del “Papa Buono” San Giovanni XXIII.

  Partendo invece dal lontano 1744, ecco  i nominativi di Sacerdoti di Carpino che hanno anche ricoperto l’incarico di Parroco nelle due Chiese principali locali di San Nicola e San Cirillo (tra questi, si sono alternati ovviamente anche Sacerdoti non di Carpino); a fianco di ognuno, tra ( ), gli anni in cui hanno esercitato il loro incarico parrocchiale: Giovanni Carisdeo (23), Francesco Piccininno (9), Donatantonio Turchi (23), Giuseppe Carisdeo (11), Angelo Gioffreda (2), Francesco A. Cosella e Michele Lamonica (13), Pietro e Michelantonio d’Addetta (1), Gennaro Sacco (21), Giuseppe M. Zitani (14), Francesco M. Carisdeo (31); alla improvvisa morte di quest’ultimo, come si ricorderà, l’allora Arcivescovo di Manfredonia nominò Parroco di Carpino il Servo di Dio P. Giulio Castelli, Filippino (è in corso la causa di beatificazione), il quale venne a Carpino, insieme ad altri sacerdoti e diaconi dello stesso Ordine, proprio su invito del Carisdeo, in Missione apostolica per la Chiesa di Carpino (inizi 1900), Antonio Sacco e Francesco Gramazio; questi ultimi due furono i primi  parroci (a distanza di anni l’uno dall’altro) della Chiesa di San Cirillo, quando questa fu elevata al rango di Parrocchia,  poi ci fu la fusione con la Chiesa di San Nicola (così come stabilito, per i piccoli paesi, dalle norme del nuovo Codice di Diritto Canonico). Tra i nominativi di Presbiteri di Carpino, oltre ovviamente al neo sacerdote Pasquale Pio Di Fiore (che è il 16° Sacerdote cosiddetto diocesano o secolare, ultimo dopo don Gramazio, in ordine cronologico tra quelli prima citati), voglio qui ricordare, nel secolo scorso, anche i Religiosi Padre Pancrazio Scanzano, Passionista e don Michele Campanile (non più in vita) e il già citato P. Pio Antonio Finizio. E tra i Sacerdoti “diocesani” di Carpino, dopo Antonio Sacco e prima di don Francesco Gramazio, non si può non ricordare il compianto Michele Zezza che visse, insegnò ed esercitò il suo ministero a Manfredonia, per poi trasferirsi a Lecce da laico. Intanto la Chiesa di Carpino è in attesa di altra ordinazione sacerdotale che riguarderà Fra Antonio Coccia, anch’egli presente all’ordinazione del suo amico don Pasquale, dei Frati Minori Francescani della Provincia di “San Michele Arcangelo” di Puglia e Molise, che sta percorrendo il cammino vocazionale secondo le norme del suo Ordine. Da quel lontano 1744, oltre quell’anno non fu possibile risalire nel tempo ad ulteriori informazioni storico-religiose che riguardino le ordinazioni di sacerdoti locali, vale a dire in 275 anni Carpino può annoverare nella sua storia ecclesiale solo 19 presbiteri, compresi i Religiosi, salvo altri non conosciuti o involontariamente sfuggiti e non citati in questo elenco: in media 1 sacerdote ogni 14 anni circa. Di tale entità numerica è presumibile che siano anche le vocazioni monastiche femminili, probabilmente quasi tutte attinenti allo scorso secolo. Però va detto che su tali ulteriori vocazioni non sono state mai svolte, finora, approfondite ricerche storiche.

A don Pasquale Di Fiore, che ha celebrato la sua prima Messa il successivo 25 Marzo nella Chiesa Madre di San Nicola (Annunciazione del Signore, concelebranti don Tonino, don Salvatore Miscio, Parroco in Manfredonia, e Padre Ciro Mezzogori, Parroco in San Giovanni Rotondo), vanno tutta la vicinanza, il sostegno e le preghiere della sua Comunità parrocchiale di Carpino. Ma  è certo che lui, a sua volta, non dimenticherà mai la sua Carpino e la stessa Comunità in cui si è formato e dove ha forgiato e confermato la sua vocazione (e quel grande crocifisso posto sull’altare maggiore della Chiesa di San Cirillo, donato dallo scultore locale Gaetano Bramante); e per questo rivolgerà anch’egli per loro, per la sua famiglia, per i suoi amici e tutti coloro che lo conoscono e lo hanno incontrato, le sue preghiere al Signore, ovunque sarà e ovunque vivrà, testimonierà ed eserciterà la sua Missione apostolica. Il Signore sia sempre con te e ti accompagni nel tuo cammino, don Pasquale, e il popolo di Carpino rende grazie a Lui per il dono ricevuto.

Le notizie storiche sui Sacerdoti e Parroci di Carpino, dal 1744 e fino a don Antonio Sacco, sono tratte dal libro “Carpino”, Ediz. C. Catapano, Lucera, 1973, del compianto e noto poeta e scrittore locale Giuseppe d’Addetta.

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