A Monteleone di Puglia l'Antica Fiera Mercato di San Rocco
Oggi, ovviamente, le fiere hanno assunto un'importanza diversa rispetto al passato, ma questo particolare appuntamento seppure ha radici antichissime, continua ad attirare vere folle di Monteleonesi, abitanti del comprensorio (Savignano Irpino, Ariano Irpino, Zungoli, San Sossio Baronia, Sant'Agata di Puglia, Anzano di Puglia, Panni, Accadia, Bovino, Deliceto, Villanova del Battista, Scampitella e Greci) e turisti.
Sulle bancarelle che vengono allestite lungo Piazza Municipio, Via Roma, Via Vittorio Emanuele, Piazza Marconi e Via Garibaldi è possibile trovare ogni genere di merce. Banchi di specialità alimentari, utensili, giocattoli, articoli artigianali e capi di abbigliamento, per quasi sette ore, il 16 agosto, dalle 6,30 alle 14,00, oltre 200 operatori espongono di tutto e di più.
La fiera fino agli settanta era meta di commercianti, artigiani e pellegrini. Il giorno consacrato a San Rocco affluivano e affluiscono tuttora a Monteleone da Orsara di Puglia numerosi devoti. La fiera mercato un tempo serviva agli agricoltori per vendere il bestiame e i prodotti della terra. Quasi assenti, ad esempio, oggi gli stand degli animali, fatta eccezione per un paio di bancarelle dove si possono comprare uccellini e pesciolini.
Degne di visita oltre l'antica fiera mercato di San Rocco sono le chiese di San Giovanni Battista, dell'Addolorata, la cappella di San Rocco, il Monumento ai caduti, il parco eolico, Bosco Selvamala (nel bosco di Monteleone fu convocato nel 1140 da Ruggero il Normanno l'Assise di Selvamala, l'Assemblea costituente che diede le prime leggi fondamentali al regno normanno del Sud) e una serie di interessanti portali in pietra che pongono in evidenza la bravura secolare dei maestri scalpellini di Monteleone (alcuni hanno partecipato alla costruzione dell'Altare della Patria e del Palazzo di Giustizia di Roma).
L'aria salubre, la vicinanza di numerosi e fitti boschi, le ampie e gradevoli vallate, l'acqua sorgiva, la genuinità dei prodotti tipici in primis caciocavallo, mozzarella e soppressata, e la dolcezza di questo borgo, rappresentano oggi un valido motivo per cominciare a porre Monteleone, insieme alle altre zone del Subappennino, tra gli itinerari turistici alternativi al mare per sfuggire ai giorni più canicolari dell'anno.