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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Riecco il faro di Manfredonia, si riaccende il fascio di luce che lega il mare alla città

Rimossi oggi i pannelli che impediscono la propagazione del fascio di luce sulla città sipontina, che tornerà a illuminarsi fino al 6 gennaio prossimo

Da questa sera, il faro di Manfredonia tornerà ad illuminare la città con il suo raggio di luce. Un’iniziativa che aveva riscosso consensi pressoché unanimi, nella sua precedente realizzazione, ma che necessitava di una nuova autorizzazione per essere riproposta.

E’ così che l’associazione ‘Arte in arco’, “da tempo attiva nel consolidamento e nella promozione delle tradizioni locali”, ha rotto ogni indugio ed ha prodotto, in stretta collaborazione con il Comune di Manfredonia, l’apposita richiesta al Comando Zona dei fari e dei segnalamenti marittimi di Taranto (Marifari). Ed è grazie all’autorizzazione ottenuta dal Comandante C.F. Giulio Carafa che oggi, venerdì 22 dicembre 2017, il reggente del faro, Ottavio Greco, potrà rimuovere temporaneamente (fino al 6 gennaio 2018) i pannelli che impediscono ai raggi di luce, dal 1999, di illuminare Manfredonia e di legarla, anche solo attraverso un fascio di luce, al suo elemento naturale: il mare.

Il fascino del faro è dovuto anche alla sua luce che arriva lontano, come se il faro, simbolo di comunicazione, volesse resistere, farsi conoscere nonostante il suo essere ormai sovrastato da mille altre luci, da tante altre torri di cemento.

“L’operazione – spiega il presidente di ‘Arte in arco’, Bruno Mondelli - s’inserisce anche nel percorso complessivo di recupero e valorizzazione della memoria cittadina, che l’attuale Amministrazione ha posto tra i pilastri del proprio mandato e di cui il mare, il porto e il faro non possono non rappresentare un elemento fondante”. La stessa associazione ‘Arte in arco’ ha organizzato delle visite guidate al faro di Manfredonia e alla sua terrazza panoramica nei giorni 27, 28 e 29 dicembre (per eventuali informazioni è possibile telefonare allo 0884.536153).

Giunta l’ora del tramonto, un forte rumore metterà in funzione il complesso meccanismo che porta il nome del suo inventore: Fresnel. Le lenti di Fresnel sono montate a formare un’enorme palla su un macchinario perfettamente tenuto, tutto in verde smeraldo e ottone (si tratta di un apparato ottico rotante). Il motore muove la 'palla' che gira attorno ad una lampadina da un migliaio di Watt. La lanterna ha un movimento lento, dolce, che quasi stupisce per la sua semplicità, mentre desta meraviglia anche la scarsa intensità della luce nel suo diffondersi. Il segreto della luce del faro, infatti, è negli specchi, nelle lenti che si diramano come sfere e semisfere concentriche sui lati della lanterna. Stranezze dei fari: l’intensità della luce si percepisce solo da lontano, quindi si può stare a pochi passi dalla lanterna e avvertire semplicemente un delicato chiarore, cogliendo l’intermittenza senza che l’occhio ne risulti ferito.

Il faro è di per sé una costruzione isolata: così è almeno nella iconografia della tradizione. La poesia che avvolge questo fungo luminoso deriva, infatti, principalmente dalla sua solitudine che, però, è affollata dagli scogli, dal mare, dai gabbiani. “E questo oggetto, oltre che affascinante e salvifico, è metafora di luce che guida il nostro cammino. Luce che tutto trasforma in una sinfonia”, commenta il sindaco Angelo Riccardi.

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