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Vicari, la start up che guarda all'antico: i 'Vini dei Monti Dauni' dei biccaresi Donato, Giuseppe e Antonio

VICARI "Vini dei Monti Dauni" costituisce una meta per quanti desiderano conoscere i vini prodotti nel territorio di Biccari, in particolare sperimentare le novità proposte Nero di Troia, Falanghina, Rosato di Nero di Troia, Spumante di Bombino

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Siamo a Biccari, uno dei borghi più belli della Daunia e vi raccontiamo la storia di tre amici che hanno riscoperto il bello di produrre vini come si faceva una volta. Prima di raccontare i vini, non si può non parlare di Donato, Giuseppe e Antonio. Soci e amici nell’ avventura di ViCARi, giovani, innovatori e lungimiranti, si sono dimostrati coerenti nel seguire una filosofia operativa vincente (e anche di successo).

I tre sono gli inventori di ViCARi. “Perché l’enologia moderna – precisano convinti – non può essere separata dall’agricoltura e dal pieno rispetto per il territorio in cui ciascuno di noi, i cosiddetti tecnici, è chiamato ad operare. Se non conosci bene la terra in cui lavori non puoi fare il vino”. “Il nostro è un modo di fare il vino – aggiunge Donato Capozzi, continuamente arricchito dalla pratica e dall’ osservazione sul posto: il giusto completamento di un meticoloso lavoro agricolo. Secondo noi, la viticoltura deve tendere a migliorare l’ambiente agricolo per esprimere al meglio le potenzialità dei vini. L’enologia deve rispettar sempre la materia prima e la terra: non deve mai essere invadente, dirompente o mutante”. Il motto di ViCARi è “lavorare per una viticoltura ed un’enologia di territorio”.

E i racconti di ViCARi, narrati a spesso, sono le storie degli uomini e delle donne con cui i tre fondatori si relazionano quotidianamente. Sono le storie dei vignaioli di cui sposano, con vinti, filosofia produttiva ed entusiasmo. I vini di Biccaresi sono stati molto apprezzati anche da personaggi della televisione come Alessandro Tersigni, Marco Falangusta, Simone Montedoro e Giorgione del Gambero Rosso.

VICARI "Vini dei Monti Dauni" costituisce una meta per quanti desiderano conoscere i vini prodotti nel territorio di Biccari, in particolare sperimentare le novità proposte Nero di Troia, Falanghina, Rosato di Nero di Troia, Spumante di Bombino.

Il progetto nasce dalla passione dei tre soci Giuseppe, Donato e Antonio, per la salvaguardia dei gusti antichi e dall' amore verso la loro terra. Dalla rinuncia al diserbante, fino alla vendemmia, passando per spollonatura e diradamenti: ecco come la nostro gruppo lavora sulle vigne. Eliminando i trattamenti chimici legati alla tignola, non solo produciamo un'uva più sana, ma nel nostro piccolo aiutiamo a salvaguardare l'ecosistema, evitando l'utilizzo di pesticidi.

Per noi di Vicari, i nostri piccoli vigneti sono il tesoro più prezioso.Non solo perché "il vino si fa vigna", come piace dire un po' a tutti. Ma perché è fra i filari che prende forma l'impronta etica di una produttore: il rispetto per la salute del consumatore, e, ancora più importante perché riguarda anche chi il vino non lo beve, il rispetto per la natura. Il carattere artigianale dell' organizzazione, garantito dalle sue piccole dimensioni e dal controllo esclusivo delle fondamentali pratiche agronomiche ed enologiche da parte del solo produttore, permette continue ricerche e sperimentazioni (ricorso a fermentazioni libere e impiego di lieviti indigeni non selezionati) finalizzate al raggiungimento di una interpretazione del vino sempre più fedele al luogo, al microclima e all'esperienza umana che lo producono.

Sono 5.000 le bottiglie di vino VICARI, attualmente prodotte da 3 vitigni vinificati in purezza:Nero di Troia, Falanghina e Bombino. Dopo la raccolta a mano, l'uva pigiodiraspata inizia la macerazione sulle bucce (per 4 giorni circa), per passare poi alla pressatura con torchio verticale, idraulico-manuale. La fermentazione alcolica avviene spontaneamente, a temperatura non controllata, in piccoli silos di acciaio di 2.500 litri grazie ai lieviti presenti nelle bucce. Solo dopo la conclusione della fermentazione lattica si interviene con un minimo di solfiti per bloccare i batteri lattici. Il vino matura fino a maggio in acciaio ad eccezione di Macchione “Nero di Troia” che rimane a riposare altri 2 mesi in botti di quercio. Il vino viene imbottigliato senza subire microfiltrazioni e chiarifiche.

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