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Economia

Vertenza Don Uva, Di Fonso: “Basta prese in giro, il 18 aprile si sciopera!”

Il sindacalista Massimiliano Di Fonso punta il dito contro Bartolo Cozzoli: “Basta essere presi in giro sul Contratto di Solidarietà e sul mancato pagamento ai fornitori”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Bartolo Cozzoli tradisce le aspettative e delude i lavoratori del Don Uva. Dura presa di posizione del sindacato Usppi che insieme ai lavoratori si sente preso in giro dal commissario Bartolo Cozzoli che due mesi fa aveva incontrato i lavoratori e le organizzazioni sindacali tutte a Foggia preannunciando ed assicurando che nel più breve tempo possibile sarebbe stato in grado di poter ridurre o addirittura eliminare il contratto di solidarietà.

Così non è stato!!  Questo è il motivo che ha spinto i segretari provinciali del sindacato Usppi Massimiliano Di Fonso e Massimo Nicastro ad indire il sit-in di protesta davanti ai cancelli di via Lucera il 18 aprile a partire dalle ore 9.00. Numeri spaventosi secondo il sindacato: si tolgono 90.000 euro dalle tasche dei lavoratori del Don Uva di Foggia, e se ne perdono 250.000 euro ogni mese a causa della mancata corresponsione delle ferie maturate e non godute dai lavoratori,  circa 90 giorni per ogni lavorato, dei trattamenti riabilitativi non effettuati dai fisioterapisti a causa della solidarietà, ma soprattutto delle malattie brevi quelle che il Don Uva è costretto a pagare.

Infatti, a causa della solidarietà, il carico di lavoro è triplicato ed è diventato fortemente eccessivo, tant’è che gli stessi lavoratori non possono espletare le ferie. In più il contratto di solidarietà penalizza la qualità e l'efficienza del servizio nonostante la produzione del Don Uva sia al 98%. Cozzoli non ha compreso che non può fare il commissario straordinario del Don Uva a tempo libero, ma è stato incaricato dal Ministero per poter salvare lo storico istituto fondato da don Pasquale Uva. Da lui solo ed esclusivamente proclami.

Cozzoli, che ha disatteso le aspettative riportando il Don Uva in una situazione d'emergenza, complice il fatto che i lavoratori delle aziende fornitrici sono senza stipendio da due mesi e a causa del mancato pagamento dello stesso Cozzoli alle aziende fornitrici.  Faccia bene i conti dichiara perché se prima di Pasqua non elimina in accordo con le organizzazioni sindacali il contratto di solidarietà, si dovrà assumere tutte le responsabilità del tracollo del personale che ormai non è più in grado di portare avanti la struttura, ma soprattutto porterà i lavoratori dello stesso ospedale davanti ai cancelli insieme ai lavoratori delle aziende fornitrici, tutti insieme per protestare contro chi sta riportando nel baratro la stessa struttura.

Mai come oggi si era verificato che la produttività del Don Uva di Foggia fosse al 98%, ci sono tutte le unità operative piene di degenti ed al personale è chiesto di fare il triplo del carico di lavoro previsto contrattualmente. Se Cozzoli pensa che lavoratori del Don Uva sono un limone da spremere ha sbagliato l'impostazione, se strategicamente lo stesso si sta muovendo per dimostrare al ministero e al tribunale fallimentare che lui è in grado di poter far cassa sulle spalle dei lavoratori sbaglia interlocutore. Dia Cozzoli risposte e atti concreti sennò nel Don Uva si apre un'altra stagione di fuoco.

Dopo anni di sofferenza,un piano industriale che ha visto la struttura di via Lucera rischiare il fallimento, oggi con dati ufficiali alla mano, il Don Uva di Foggia attesta la propria produttività per le prestazioni sanitarie erogate delle al 98%,  questo significa che i reparti e le Unità Operative della struttura di Via Lucera sono al pieno dei ricoveri.                       

Quindi, nonostante siano fuoriusciti 100 unità lavorative poste in mobilità, nonostante il contratto di solidarietà i lavoratori del Don Uva medici e paramedici tutti si sono rimboccati le maniche e hanno dimostrato in questi mesi di lavorare con serietà ed efficienza portando la struttura di Foggia ad uno produttività mai vista negli ultimi quarant'anni. Il Don Uva di Foggia diventa il fiore all'occhiello fra le tre strutture presenti a Bisceglie, Potenza e appunto Foggia. A Bisceglie la produttività per prestazioni sanitarie erogate, non supera il 65%  con una media del 55%. Potenza riesci ad arrivare a 68% con una media del 60%.

Questo dimostra che la qualità dei servizi offerti a Foggia e il lavoro duro espresso dalle maestranze possono far pensare seriamente al distaccamento ed alla autonomia visto che se la struttura foggiana deve continuare ad essere il traino per le altre due strutture che non riescono a raggiungere la produttività ad una certa percentuale e che quindi permetta più entrate, diventa naturale e normale chiedere l'autonomia del nosocomio foggiano. Non possiamo continuare a fare il carrozzone di Bisceglie e Potenza, non possiamo continuare a pagare per tutti eventuali iniziative del commissario straordinario Bartolo Cozzali: infatti lo stesso entro pochi mesi sarà costretto a varare un nuovo piano di ristrutturazione aziendale che permetta all’azienda di poter continuare nel camino dell' equilibrio di bilancio.

Al Don Uva di Foggia va sciolto il nodo dell'assistenza infermieristica; gli infermieri sono in una cooperativa da ben 10 anni e hanno continuato a lavorare con dedizione ed efficienza pur avendo grosse difficoltà nel pagamento degli stipendi vista la ristrutturazione aziendale che lo stesso Cozzali dovrà applicare. Il sindacato Usppi si batterà affinché gli infermieri siano internalizzati come dipendenti del Don Uva.  Il beneficio dell'autonomia foggiana porterebbe ad un bilancio proprio che grazie alla elevata produttività darebbe linfa nuova. Quindi, se non sarà chiuso il capitolo dell'Istituto ortofrenico e la sua riclassificazione, sarebbe preferibile avviare un percorso di autonomia che possa favorire l'utenza del territorio foggiano, i pazienti attualmente ricoverati ed i lavoratori rimasti in servizio.

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