rotate-mobile
Economia

Brutta tegola per Foggia: salta il treno tram, l'opera da 50 milioni di euro

Lo ha annunciato il delegato provinciale al Patto per la Puglia, Angelo Riccardi, lunedì scorso nel corso della cabina di regia svoltasi in Provincia per fare il punto della situazione sui 625 milioni di euro di interventi

E il treno tram sfumò. Troppi soldi e le coperture del Patto per la Puglia sono insufficienti: dei 50 milioni di euro previsti quale dotazione finanziaria dell’opera, ne servirebbero almeno il doppio. Ed è così che Rfi avrebbe deciso di dirottare lo stanziamento altrove. La doccia gelata – con motivazioni al seguito- sarebbe giunta direttamente dal delegato provinciale al Patto per la Puglia, Angelo Riccardi, lunedì scorso, nel corso della prima cabina di regia dedicata convocata dal neoeletto presidente, Nicola Gatta. E non si capisce se a colpa sia di Rfi o, piuttosto, di un territorio che non ha saputo ben calibrare le dotazioni e le opportunità di investimento. Fatto sta che, allo stato, il treno tram non c’è più. Non c’è più lo stanziamento né l’impegno di Rfi.

Riccardi avrebbe aggiunto che è in corso un’azione presso il Ministero dei Trasporti per il recupero dei fondi. Ma non è chiaro a che punto sia né se i parlamentari foggiani se ne stiano interessando. Né, ancora, se l’azione continuerà con gli stessi soggetti, atteso che Nicola Gatta avrebbe inaugurato una stagione di accentramento della gestione e allo stato le deleghe ai consiglieri non sarebbero ancora state confermate (il che ha creato non pochi malumori nella maggioranza che lo ha eletto già alla vigilia dell’insediamento del neopresidente, lunedì scorso, in consiglio provinciale. "Informalmente sono nelle loro mani fino a rinnovo del consiglio" ci fa sapere Nicola Gatta).

C’è di più: perché i lavori, per stare al passo con la tabella di marcia dettata, dovranno essere assegnati entro il 31 dicembre dell’anno prossimo. E a questo punto è difficile che il miracolo riesca. L’elettrificazione e l'ammodernamento della linea ferroviaria in questione, la Foggia-Manfredonia appunto, restano un’opera strategica che si inserisce nell'ambito di trasporti al passo con le odierne istanze di mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale. Istanze che dovranno rimanere al palo, evidentemente.

La riunione della cabina di regia, oltre a Gatta, Riccardi e il consigliere Cataneo, ha visto anche la presenza del sindaco di Foggia, Franco Landella, dell’Asi con Riccardi e Marseglia, del Consorzio di Bonifica di Capitanata e del Gargano, di Confindustria, Camera di Commercio, Confartigianato e la triplice Cgil, Cisl e Uil.

625 milioni di euro la dotazione finanziaria iniziale per la Capitanata. Per tutti gli interventi l’orizzonte resta il 31 dicembre 2019. E, sulla scorta dello stato di avanzamento dei lavori relazionato, tremano altre infrastrutture. Come, ad esempio, la piattaforma logistica in zona Asi Foggia Incoranata. 40 i milioni di euro destinati. Lì il nodo è sempre lo stesso: gestore e percorso, che Lotras vorrebbe in capo a sé. Asi, con una scelta forte, starebbe provando ad ampliare l’intervento anche su aree limitrofe a Lotras, confermandosi quale soggetto gestore per la gara di evidenza pubblica. Marseglia avrebbe confermato il rispetto delle scadenze. Rispetto alle quali manca, però, solo un anno. Si vedrà.

La ricognizione degli interventi e dell’avanzamento dei progetti lascia ben sperare invece sul fronte strade: in questi ultimi due anni si è lavorato a pieno regime a Palazzo Dogana sul fronte strade, il che ha consentito a Gatta di annunciare il completamento dei progetti per la rete viaria (in particolare quella dei Monti Dauni). Assente Anas che, però, raggiunta telefonicamente, ha escluso criticità anche per quanto di sua competenza (circa 400milioni di euro di interventi); ok anche dai Consorzi di Bonifica (110 milioni, pronti i progetti, pare) e sul fronte infrastrutture sanitarie (appaltati 10 milioni).

Gli attori presenti al tavolo hanno valutato positivamente il buon avanzamento delle opere, chiedendo di verificare bene tempistiche per non perdere i finanziamenti  e lumi sul treno tram e su piattaforma logistica, quelle che preoccupano di più. Confartigianato avrebbe posto l’attenzione sui meccanismi di appalto ed sulla necessità di dotare ogni opera di una valutazione costi benefici, da sottoporre al nucleo di valutazione. Dal Comune di Foggia, per bocca del sindaco Landella, invece, l’opportunità, in caso di rimodulazione, di dirottare i fondi sul secondo lotto dell’orbitale.


Contratto istituzionale Presidenza Consiglio dei Ministri

Che, comunque, è stata inserito l’elenco di opere che andranno a comporre quel contratto istituzionale con Presidenza del Consiglio dei Ministri e Invitalia avviato in Prefettura, a Foggia. Assieme a Diga di Piano dei Limiti (ripescata ad ogni tornata) e interventi di adduzione idrica, tanto necessari in una terra assetata come la Capitanata. Dentro anche la Superstrada del Gargano, la strada regionale 1, i contratto di sviluppo del Gargano, la fiera di Foggia. “Si rileva la necessità di chiarire modalità e tempi per la definizione del contratto istituzionale di programma anche per i soggetti pubblici e privati abilitati alla presenza” è emerso nel corso dell’incontro, e il ruolo della cabina di regia, analogamente a quanto fatto per Capitanata 2020. Per l’azione di supporto tecnico Landella avrebbe proposto Potito Belgioso e Paolo Affatato.   

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Brutta tegola per Foggia: salta il treno tram, l'opera da 50 milioni di euro

FoggiaToday è in caricamento