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Da 200 a 75 giornate di permessi: la sforbiciata di Ataf fa litigare i sindacati

All'incontro di domani per la firma al nuovo trattamento normativo ed economico dei lavoratori, non è chiaro se i sindacati si presenteranno. Su Ataf grava una debitoria di 11 milioni di euro

Dopo quasi un anno di estenuante trattativa con sindacati e lavoratori, rischia di essere posticipata ancora la sottoscrizione del nuovo accordo aziendale di ATAF, con agghiaccio della situazione economica interna. I vertici dell'azienda di trasporto pubblico foggiana hanno fissato per domani, 1^ aprile, l'incontro decisivo per la firma al nuovo trattamento normativo ed economico dei lavoratori, propedeutico al risanamento del debito milionario di via Motta della Regina. Ma non è chiaro se i sindacati si presenteranno. Non tutti perlomeno.

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Secondo indiscrezioni delle ultime ore, numerosi sarebbero i mal di pancia di alcune sigle riguardo alla sforbiciata, robusta, rifilata dall'azienda ai permessi sindacali. È questa, come si ricorderà, una delle novità qualificanti del nuovo accordo: non più 200 giornate di permesso come avveniva in passato (quasi un anno di lavoro, insomma), bensì 75. Quasi un terzo.

È naturale che una novità del genere fa fatica ad essere digerita. Ma è un fatto che i permessi costano e influiscono sulla produttività, l'azienda rischia il collasso e quell'accordo serve ad accompagnare la richiesta al Tribunale di allungamento dei tempi di pagamento della debitoria da 11 milioni di euro che grava su ATAF.

Insomma, ciascuno deve fare la propria parte. I lavoratori, dal canto loro, si sono già visti decurtare le indennità in busta paga: seicentomila euro che, rassicura il presidente Raffaele Ferrantino, torneranno a brevissimo nelle tasche dei lavoratori, come da intese.

Ora tocca alle sigle sindacali. Sei in tutto quelle presenti in azienda: Cgil, Cisl, Uil, Confail, CISAL, Ugl. Tutte avrebbero dato il loro assenso alle restanti parti dell'accordo, dal nuovo orario fissato a 39 ore come da CCNL ai tempi accessori, dalle nuove regole in caso di malattia (di fronte a numeri alti si opererà una decurtazione in busta paga proporzionale alle assenze) ai premi di risultato, etc.

Ma sui permessi sindacali niente, ancora nessuna intesa. Riflettori accesi sulla giornata di domani per capirne di più e verificare se effettivamente la firma ci sarà. Ferrantino rischia che gli sia rifilato un poco gradito pesce d'aprile. Il nuovo accordo avrebbe efficacia retroattiva al 1 giugno 2016.

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