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Economia

Asl Fg, a De Gennaro 45mila euro lorde e non 95mila: la risposta di Piazzolla a Di Fonso

Il direttore generale della Asl Fg Vito Piazzolla risponde al segretario confederale Usppi, Massimiliano Di Fonso

In riferimento a notizie divulgate a mezzo stampa, il Direttore Generale della ASL Foggia Vito Piazzolla chiarisce quanto segue. “Numerosi organi di informazione hanno ripreso, in queste ore, le dichiarazioni del segretario confederale Usppi secondo cui, in buona sostanza, avrei agevolato la singolare assunzione di una infermiera attraverso una procedura anomala e, per questa assunzione, avrei addirittura immaginato una retribuzione di ben € 95mila fuori da ogni ragionevole misura. In particolare, quest’ultimo aspetto ha, più di tutto, destato, comprensibilmente, un quasi unanime disappunto che i numerosi social hanno raccolto e testimoniato: un vero e proprio spreco di denaro pubblico e per di più in forme sospette e probabilmente illecite.

La delibera, in effetti, contiene un involontario elemento di confusione che, però, e in maniera singolare, non ha risparmiato neppure lo stesso segretario confederale Usppi, esperto di cose amministrative e dunque in grado di comprendere il passaggio nei termini in cui esso deve essere correttamente inteso: e cioè come riferimento contabile ad una spesa media stabilita dalla Regione Puglia nei costi standard per la valorizzazione delle dotazioni organiche.

In altre parole, l’indicazione contabile si limita a citare una voce media di spesa, mentre nel caso specifico la retribuzione della lavoratrice assunta ammonta – come è agevole constatare nel link che contiene le voci stipendiali dei Dirigenti della Asl Fg ad euro 44.500,00 lorde, in assoluta sintonia con analoghe retribuzioni di pari livello. Nessuno spreco dunque e nessuna peculiarità contabile e amministrativa. 

La dott.ssa De Gennaro, infatti, è stata assunta dalla ASL Foggia a seguito di scorrimento di una graduatoria di concorso relativa al ruolo di Dirigente delle Professioni Infermieristiche ed Ostetriche con incarico di tipologia D (incarico di base). Tale procedura, affatto singolare e in linea con ragioni di economia e speditezza amministrativa, riflette una politica aziendale condivisa e conosciuta, immune fino ad ora da qualsiasi censura e polemica, attuata oggi, a distanza di quasi due anni, in forme e modi che questa Azienda considera del tutto non condivisibili”.

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