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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Cerignola

15 miliardi di sprechi alimentari all'anno, a Cerignola arriva 'Equ(A)zione': recupererà cibo e farmaci invenduti

Ieri la presentazione del progetto con cui l'Ambito Territoriale ha partecipato all'avviso pubblico della Regione Puglia per il rafforzamento delle reti per il contrasto agli sprechi alimentari e farmaceutici

"Un progetto per contribuire alla lotta contro lo spreco alimentare e per favorire lo scambio di relazioni, di senso di partecipazione e di comunità. Un’iniziativa che pone al centro le persone e l’idea che è possibile trasformare il cibo ed i farmaci invenduti in una risorsa sociale e ambientale a vantaggio dei meno fortunati e dell'intero territorio. E’ il senso del progetto “Equ(A)zione” (meno sprechi e povertà, più azioni sostenibili e solidarietà) con cui l'Ambito Territoriale di Cerignola ha partecipato all'avviso pubblico promosso dalla Regione Puglia per il rafforzamento delle reti per il contrasto agli sprechi alimentari e farmaceutici, ottenendo, unico in Capitanata, il finanziamento delle attività per un importo complessivo di 50.000 mila euro. Ieri pomeriggio a Cerignola presso la “Casa della Solidarietà”, recentemente intitolata a Salvatore Lasalvia, si è svolta la presentazione di questo modello virtuoso di recupero di beni alimentari invenduti che possono essere donati come risorse alimentari ad organizzazioni operanti nel mondo del volontariato e del terzo settore. Anche perché secondo un recente studio dell’Università di Bologna in Italia lo spreco alimentare vale oltre 15 miliardi di euro, ed il 42% dello spreco si produce nelle famiglie.


«Vogliamo strutturare al meglio la rete di volontariato che già opera nel nostro territorio in favore dei più bisognosi, basti pensare che attraverso la “Casa della Solidarietà Salvatore Lasalvia” assistiamo più di 400 famiglie con le quali siamo in contatto – ha spiegato Rino Pezzano, presidente del coordinamento istituzionale dell’Ambito Territoriale di Cerignola - . Il progetto “Equ(A)zione” punta a contrastare in particolare lo spreco alimentare, attivando un sistema di raccolta e di distribuzione dei prodotti in eccesso o in scadenza attraverso il coinvolgimento di oltre 60 soggetti del non profit e del mondo imprenditoriale che hanno dato la loro disponibilità ad attuare un programma di innovazione sociale». La “Casa della Solidarietà”, dunque, diventerà un vero e proprio hub sociale, il punto di raccordo per la raccolta e la distribuzione di cibo e farmaci, con l’idea di contribuire anche a produrre benefici per l'ambiente attraverso la riduzione delle quantità di materiale indirizzato in discarica.

Per farlo, “Equ(A)zione” si ispira all’innovativo progetto sociale “Avanzi Popolo” promosso a Bari dall’APS Farina 080, che in questi anni ha messo in contatto i luoghi dello spreco con quelli del disagio, favorendo la raccolta di cibo in eccesso in favore delle persone più bisognose. «Un progetto – ha raccontato Marco Ranieri, tra gli ideatori dell’iniziativa – che fa leva su due parole: cibo e relazioni di comunità. La lotta allo spreco alimentare è un’azione nata per risolvere in particolare due problemi: quello ecologico e quello economico». Di conseguenza, Ranieri ha lanciato un invito alle aziende del territorio: «Nel sistema produttivo l’eccedenza alimentare può diventare una risorsa per l’azienda stessa produttrice, attivando un sistema di economia circolare che da un lato aiuta a diminuire gli scarti alimentari e dall’altro può creare nuove opportunità economiche».

Don Carmine Ladogana, parroco della chiesa di Sant’Antonio da Padova, con il suo intervento ha contribuito a far capire quanto sia importante la realizzazione del progetto “Equ(A)zione” in questo particolare momento in cui sono in crescita le famiglie che vivono in condizioni disagio economico e sociale. «Il vero problema è la povertà sommersa, tutte quelle famiglie che per dignità e vergona non si rivolgono ai servizi Caritas e non chiedono aiuto a nessuno. Ma il dramma della povertà è oggi più presente che mai e tutti quanti noi dobbiamo iniziare ad evitare gli inutili sprechi alimentari, a partire dalle nostre azioni quotidiane e all’educazione die nostri ragazzi».

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