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Economia

Sciopero nazionale del settore igiene e ambiente, Amiu: "Limiteremo i disagi"

Grandaliano: "Inopportuno a ridosso del giorno di divieto di conferimento e del ponte del 2 giugno: saremo costretti a ricorrere agli straordinari, ma faremo di tutto per evitare eccessivi disagi e emergenze"

"Stiamo cercando di organizzare il servizio in maniera tale da limitare al massimo i disagi per i cittadini baresi e foggiani, che tuttavia invitiamo a collaborare rispettando le regole dell'igiene urbana e del corretto conferimento, in particolare il divieto domenicale di conferimento dei rifiuti indifferenziati".

Lo dichiara Gianfranco Grandaliano, presidente di Amiu Puglia, in vista dello sciopero nazionale dei lavoratori del settore igiene e ambiente, previsto per la giornata di lunedì 30 maggio. Grandaliano spiega così le motivazioni dello sciopero: "In qualità di vice presidente di Utilitalia, ho seguito in prima persona la trattativa con i sindacati, essendo tra l'altro a capo della delegazione trattante".

"Tecnicamente parlando la situazione è così riassumibile: nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto le aziende hanno dato disponibilità ad un aumento dello stipendio dei lavoratori, aggiungendo inoltre miglioramenti sulla copertura sanitaria e la previdenza complementare e per la gestione delle situazioni di ristrutturazione aziendale è stata inoltre data disponibilità, unica nel settore, per la costituzione di un Fondo per l’integrazione al reddito".

Continua Grandaliano: "A fronte di importanti riconoscimenti economici, assicurativi e previdenziali a favore dei lavoratori, i sindacati hanno ritenuto di rompere la trattativa sul tema dei distacchi sindacali nazionali retribuiti, ovvero sul numero di persone che, retribuite dalle aziende e quindi, nel caso delle aziende pubbliche, dai cittadini, svolgono attività per i sindacati nazionali".

Secondo i numeri forniti da Utilitalia, solo contando le associate e i 43 mila lavoratori che applicano il CCNL ambiente, ciascuno avente diritto a 8 ore di permesso sindacale, si arriva a 344 mila ore cui si aggiungono i veri e propri “distacchi” che contano 28 persone per 1600 ore (le ore di lavoro anno) a testa. Il sorprendente totale, nettamente superiore ad altre categorie, è di 388.800 ore di permessi e distacchi sindacali retribuiti.

Un costo, pertanto, di oltre 11 milioni 531 mila euro annui sopportato dalle aziende. In pratica è come pagare oltre 250 persone all’anno che non lavorano nei servizi alla città in un settore che invece ha bisogno di efficienza per garantire città pulite, qualità dell’ambiente e di un attento contenimento dei costi che alla fine si riversano sulle casse dei comuni e nelle tasche dei cittadini. Il settore igiene e ambiente, invece, gode di quasi il doppio dei vantaggi sindacali di altri settori. Vogliamo garantire le agibilità sindacali, purché siano commisurate al buon senso e confrontabili con i contratti di altri settori. 

"Come detto - conclude Grandaliano - faremo di tutto per garantire, comunque, un servizio che consenta di non creare grossi disagi ai cittadini e di scongiurare eventuali emergenze. Tuttavia, resta il fatto che lo sciopero di lunedì è quantomeno inopportuno, direi quasi al limite della provocazione: in coincidenza con il giorno di divieto di conferimento causato dall'emergenza riveniente dalla chiusura delle discariche pubbliche e con il ponte del 2 giugno alle porte. A questo si aggiunge la beffa che per far raccogliere tutto quello che ci sarà in giro, le aziende dovranno pagare addirittura gli straordinari. Le norme attuali consentono insomma di massimizzare il danno ai cittadini e di mettere in difficoltà sindaci e intere comunità".

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