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Economia

D’Alba e Telesforo salvano il Don Uva dal fallimento: ora fideiussione e poi rogito notarile

Obiettivo principale la parità di bilancio, “unica vera condizione e garanzia per un futuro sereno per tutti i lavoratori”. Cozzoli ha evidenziato che sarebbe stato più che giustificato un taglio del numero dei dipendenti, cosa che non avverrà

Sul filo di lana, ieri a Roma, con la sottoscrizione da parte di tutti i sindacati dell’accordo previsto dall’art. 47 della L.428/1990 e dall’art. 63 del D.Lgs. 270/1999, è stato scongiurato il fallimento del Don Uva. La trattativa per la cessione del complesso aziendale di proprietà della Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza è entrata così nella sua fase finale, quello della cessione vera e propria che terminerà con il rogito notarile. Nel frattempo Universo Salute consegnerà ad horas, al commissario straordinario Cozzoli, la fideiussione assicurativa di circa 25 milioni di euro a garanzia degli impegni assunti con l’offerta d’acquisto così come previsto dal disciplinare di gara.

L’amministratore delegato Paolo Telesforo e il presidente Michele D’Alba nell’esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto, ringraziano tutti i sindacati per il loro prezioso contributo alla positiva conclusione della trattativa e si augurano che questi ultimi siano al loro fianco, e al fianco dei lavoratori tutti, nel vigilare che si remi tutti in un’unica direzione per traghettare nel più breve tempo possibile il Don Uva verso la parità di bilancio, “unica vera condizione e garanzia per un futuro sereno per tutti i lavoratori”.

SALVI 1600 POSTI DI LAVORO

I vertici di Universo Salute hanno ringraziato Bartolomeo Cozzoli “per l’insindacabile qualità del suo lavoro nello svolgere il difficilissimo compito di traghettare una azienda che aveva perso ogni speranza di futuro a una nuova vita e a una ritrovata dignità”. Universo Salute ha particolarmente apprezzato il passaggio in cui il commissario straordinario ha sottolineato che, a differenza di quanto è avvenuto con Universo Salute, in base ai dati di bilancio, sarebbe stato più che giustificato un taglio del numero dei dipendenti (infatti il costo del personale assorbe circa l’80% del fatturato).

L’accordo siglato ieri a Roma in tarda serata prevede infatti l’esclusione delle tutele crescenti e garanzia dell’art. 18 per tutti i lavoratori, applicazione dei contratti collettivi nazionale di lavoro, salvaguardia delle condizioni economiche e normative e delle anzianità di servizio, assunzione a tempo indeterminato per tutti i lavoratori e il riconoscimento di un diritto di precedenza per  i dipendenti titolari di contratti a termine in caso di nuove assunzioni.

Evidenziano il presidente del CdA e l’amministratore delegato: “Questo accordo, così come sottoscritto, è senza ombra di dubbio il migliore dal punto di vista socio-economico-occupazionale rispetto a tutte le altre precedenti procedure commissariali che si sono concluse con una cessione nei confronti di privati e ciò valga non solo come conferma della serietà e concretezza di Universo Salute ma anche per chiarire che - a differenza di quanto sollevato da alcuni esponenti della politica smentiti dai fatti - la nostra mission aziendale non mira esclusivamente al pur necessario profitto elemento indispensabile di una gestione corretta, ma mette al primo posto la salvaguardia di un territorio fin troppo martoriato da speculazioni e deficit occupazionali”.

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