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Economia Lucera

Arpa boccia la Bio Ecoagrim, “ma non è la causa unica o primaria della puzza”

I tecnici Arpa hanno provveduto a stimare l’impatto delle emissioni odorigene sull’abitato di Foggia mediante un modello che permette di simulare il trasporto e la diffusione degli inquinanti in atmosfera

Pur essendo fonte di emissioni odorigene causate da una non corretta gestione del processo produttivo, la Bio Ecoagrim di Lucera – secondo una relazione dell’Arpa curata nei minimi particolari e successiva a un sopralluogo presso l’azienda ubicata in località Borgo Santo Giusto - non risulta essere la componente unica o comunque primaria delle molestie olfattive segnalate dai cittadini foggiani e pervenute all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente dai residenti dei quartieri Biccari, Parco San Felice, via Onorato e piazza San Francesco.

RELAZIONE ARPA. Come si legge nell’introduzione della relazione del 25 settembre scorso a firma di Massimo Blonda - direttore scientifico del gruppo di lavoro composto da Domenico Gramegna, Roberto Giua, Antonio Fascia, Marcella Placentino, Domenico De Palma, Silvia Di Cunsolo, Annalisa Tanzarella e Angela Morabito – a seguito delle segnalazioni giunte dal capoluogo dauno circa le emissioni maleodoranti percepite dalla popolazione, l’ARPA ha avviato una campagna di indagini conoscitive ambientali, finalizzata alla identificazione delle fonti responsabili.

Le indagini – si legge - hanno portato all’individuazione di una serie di siti che, per localizzazione e per tipologia di attività svolto, si configurano come potenziali fonti delle emissioni odorigene. Uno di questi è l’insediamento Bio Ecoagrim di Contrada Ripatetta, il cui impianto effettua il compostaggio di frazioni organiche provenienti da specifiche attività produttive: rifiuti di provenienza collettiva - domestica e mercatale - rifiuti vegetali provenienti da manutenzione di verde pubblico e scarti lignocellulosici naturali e materiale cartaceo, fanghi di depurazione civile e altre biomasse agricole ed agroindustriali.

IL SOPRALLUOGO. L’8 agosto scorso personale Arpa Puglia e dell’Asl hanno effettuato un sopralluogo presso la Bio Ecoagrim per raccogliere elementi utili a valutare e a misurare la correlazione tra le attività svolte nel sito e le emissioni sgradevoli percepite dalla popolazione foggiana. Come riportato nella relazione del gruppo scientifico, si è provveduto pertanto all’acquisizione di elementi conoscitivi dello stato di funzionamento delle rispettive sezioni del processo produttivo, nonché dello stato dei luoghi all’interno del perimetro dell’insediamento.

IMPATTO EMISSIONI. Dopo aver ottenuto dall’azienda di Lucera alcune informazioni integrative (dalle quali non sono emersi elementi che permettevano di attestare la messa in atto di opportuni interventi di minimizzazione delle emissioni odorigene, confermando le criticità riscontrate durante il sopralluogo) relative alle modalità di gestione del ciclo produttivo e, sulla base delle informazioni acquisite, i tecnici Arpa hanno provveduto a stimare l’impatto delle emissioni odorigene sull’abitato di Foggia mediante un modello che permette di simulare il trasporto e la diffusione degli inquinanti in atmosfera.

CONCLUSIONI ARPA: “Il processo produttivo dello stabilimento Bio Ecoagrim, presenta elementi di criticità tali da poter identificare il sito come una sorgente di emissioni odorigene, tra l’altro inequivocabilmente percepite dai presenti in fase di sopralluogo. Si evidenzia quindi la necessità di un controllo dell’autorità competente, finalizzata alla verifica puntale delle prescrizioni impartite nei provvedimenti autorizzativi.

L’analisi della verifica incrociata dati metereologici/segnalazioni della popolazione e gli esiti delle simulazioni modellistiche hanno tuttavia messo in evidenza come lo stabilimento Bio Ecoagrim, sebbene indubbiamente identificabile quale fonte di emissioni odorigene causate da una non corretta gestione del processo produttivo, non risulta essere la componente unica o comunque primaria delle molestie olfattive segnalate.

La simulazione annuale condotta con il modello gaussiano ARIA IMPACT a partire dal database meteorologico 2012 della centralina installata presso il DAP di Foggia ha evidenziato che l’area di maggiore impatto si dirama principalmente attorno alla sorgente e lungo la direzione a sud-est dell’impianto, investendo la frazione Borgo San Giusto.

FOTO | Relazione Arpa sulla Bio Ecoagrim di Lucera

Impatti non trascurabili si rilevano anche nei recettori di Foggia e Lucera a causa delle componenti di vento, meno frequenti, dei quadranti occidentali e sud-orientali. In particolare a Foggia l’impatto, espresso in termini di frequenza di esposizione al 98% su base oraria, è risultato pari a 1,5 OU/metri cubi nel peggiore scenario emissivo. Tale stima, per quanto condizionata dall’incertezza dell’input emissivo, stimato e non misurato, non è da ritenersi sufficientemente elevata se si considera che con 1 OU/metri cubi, solo il 50% della popolazione percepisce l’odore.

D’altro canto, alcune segnalazioni sono pervenute con componenti di vento provenienti dal settore nord, non compatibile con il settore ovest, rispetto al quale Foggia risulta sottovento alle emissioni condotte dalla Bio Ecoagrim: tale circostanza lascia presagire la presenza di ulteriori fonti emissive.

Componenti di vento provenienti dal settore sud dovrebbero determinare, in base al modello, impatti non trascurabili sul centro abitato di Lucera, dal quale però non sono pervenute segnalazioni. Inoltre, nessuna segnalazione è pervenuta da Borgo San Giusto, che invece dovrebbe essere il recettore maggiormente esposto al plume odorigeno proveniente dall’impianto”.

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