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Regione Puglia Vieste

Il randagismo costa ai pugliesi 27 milioni di euro, sul Gargano c'è chi lo risolve senza denaro

Francesca Toto, ideatrice del progetto, lancia un messaggio alla Regione: “Il futuro della gestione del randagismo è nel collocarli presso famiglie e aziende che abbiano luoghi idonei, fino a un’adozione definitiva”

Sono rientrati a Vieste gli ultimi otto cani che il Comune deteneva da sette anni nel canile di Acerra e che costavano alla collettività 8mila euro all’anno. Per loro i volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Vieste hanno trovato sistemazione temporanea in attesa di adozione presso cittadini e due aziende partner: Residence Elisena e Masseria La Sgarrazza. Il comune fornirà cibo e cure mediche fino ad adozione.

Spiega Francesca Toto ideatrice del progetto: "La Regione Puglia spende quasi 27 milioni di euro per il randagismo (dati LAV) senza ottenere risultati e non si può continuare così. Il futuro della gestione del randagismo non è nell’ammassare i cani nei canili ma nel collocarli presso famiglie ed aziende che abbiano luoghi idonei, anche solo temporaneamente, fino all’arrivo di una adozione definitiva. Questa operazione va fatta in collaborazione con associazioni animaliste e di categoria e oltre a migliorare il benessere animale, permette agli enti di risparmiare migliaia di euro”.  

L’azione fa parte del più articolato progetto 'Zero Cani in Canile' che ha iniziato l’iter per essere riconosciuto ufficialmente come “buona pratica” a livello nazionale di contrasto al randagismo e sviluppo di una economia Animal friendly e Cruelty free. “Gli 8mila euro che dal 2018 risparmieremo – spiega Vincenzo Ascoli assessore all’Ambiente con delega al Randagismo del Comune di Vieste – saranno spesi per migliorare la convivenza uomo-animale al fine di una corretta gestione degli animali stessi”.

Nel giro di poche ore il post scritto da Francesca Toto con le immagini dell’uscita dal canile di Acerra dei cani del Comune di Vieste è diventato virale su Facebook e l’ultimo sguardo di Chicca, la cagnolina a tre zampe, al canile prima di salire sul furgone che l’avrebbe portata verso la libertà, ha commosso il web. “Il randagismo non si combatte con la costruzione di nuovi rifugi ma solo dotandosi di canili sanitari e facendo tante azioni di prevenzione. In Puglia i comuni inadempienti in fatto di canile sanitario ai sensi della L.N. 281/91 e LR 12/95 sono tantissimi ed andrebbero sanzionati poiché l’assenza di canili sanitari è motivo di non sterilizzazione e quindi di proliferazione del randagismo.  Abbiamo dimostrato che il progetto Zero Cani in Canile funziona, è a costo zero, applicabile a tutte le realtà con i dovuti adattamenti, fa risparmiare soldi ai cittadini, per cui dove si continua ad insistere con la soluzione canile rifugio dove nemmeno ci sono i sanitari, sarebbe bene che le Procure ponessero attenzione” precisa Nicoletta Pagano Presidente della sezione LNDC Vieste

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