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Venerdì, 29 Marzo 2024
Regione Puglia

Stangata da Roma sul trasporto pubblico regionale, l'allarme di Giannini: "Ci tolgono 24 milioni di euro"

L'assessore:"La Legge Finanziaria prevede l’accantonamento e la indisponibilità sul bilancio dello Stato di 2 miliardi di euro. 300 milioni della somma resa indisponibile vengono sottratti dal Fondo Nazionale del Trasporto".

Una nota dell’assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini. “La lettura della Legge Finanziaria non finisce di riservare sorprese: anche per il trasporto pubblico i fondi stanziati sono a rischio. Infatti la Legge Finanziaria prevede l’accantonamento e la indisponibilità sul bilancio dello Stato di 2 miliardi di euro al fine di assicurare il rispetto degli andamenti tendenziali di finanza pubblica per cui, ove questi ultimi non risultassero coerenti con gli obiettivi programmatici, gli eventuali sbilanciamenti sarebbero coperti proprio dai 2 miliardi di euro.

Come è noto le entrate dei bilanci regionali possono essere accertate solo a seguito della registrazione dell’impegno sul bilancio statale. Pertanto questi 2 miliardi di euro non risulterebbero adesso  utilizzabili dalle regioni. Come risulta dall’allegato 3 annesso alla legge, 300 milioni della somma resa indisponibile, vengono sottratti dal Fondo Nazionale del Trasporto. Per la Puglia parliamo di un minore trasferimento che potrebbe valere più di 24 milioni di euro.

Nella malaugurata ipotesi, quindi, che i conti dello Stato non fossero in equilibrio in occasione del prossimo monitoraggio entro il mese di luglio, l’accantonamento potrebbe essere confermato anche per il secondo semestre dell’anno. Questo determina una grave situazione di incertezza e di rischio di scoperture nel bilancio regionale, visto che la Regione potrebbe trovarsi nell’impossibilità di onorare i contratti già firmati con le imprese concessionarie del servizio di trasporto pubblico. La norma appare profondamente iniqua ed ingiusta se si considera che il servizio di trasporto pubblico locale, a fronte di un fabbisogno di 6,9 miliardi, ne riceve dallo Stato solo 4,9.

In pratica si attinge da un fondo già insufficiente quasi a considerarlo il salvadanaio dell’emergenza a cui ricorrere per mantenere gli impegni assunti dal governo nazionale. Vale la pena sottolineare che si tratta di un servizio ad alta valenza economica, industriale, sociale ed ambientale che garantisce diritti costituzionali incomprimibili come quello alla mobilità, al lavoro, allo studio e alla cura. Del resto lo stesso Ministro Toninelli ha avuto modo di affermare che “il Trasporto Pubblico Locale è la sfida e l’indirizzo lo dobbiamo dare noi, l’esempio buono lo dobbiamo dare noi”.

Allora forse è proprio il caso di affrontarla per davvero questa sfida e vincerla definitivamente, ma per fare questo occorre modificare l’art.1 cc.1118-1120 della Legge 145/2018 (cd. Finanziaria), evitando di scaricare sulle Regioni oneri finanziari non previsti e comunque non sostenibili. L’auspicio è che si provveda alla modifica della legge approvata”.

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