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Graduatoria Psr bloccata e fondi a rischio, il M5S chiede le dimissioni dell'assessore Leonardo Di Gioia: "Colpa sua"

E' la richiesta dei consiglieri Cristian Casili, Rosa Barone e Antonella Laricchia in seguito alla decisione del TAR che ha accolto la richiesta presentata da alcune aziende agricole di sospensiva della graduatoria

L’ostinazione del Presidente Emiliano e dell’ Assessore Di Gioia ha prodotto risultati nefasti sul PSR Puglia, compromettendo di fatto gli investimenti di centinaia di aziende agricole e di giovani che vedranno preclusa la possibilità di insediarsi in agricoltura. Se l’assessore Di Gioia conserva un po’ di buonsenso rimetta la sua delega”. Lo dichiarano consiglieri M5S Cristian Casili, Rosa Barone e Antonella Laricchia in seguito alla decisione del TAR che ha accolto la richiesta presentata da alcune aziende agricole di sospensiva della graduatoria per i progetti ammessi ad accedere alla fase istruttoria del bando per misura 4.1.A del PSR.

Suonano come uno schiaffo per le nostre aziende agricole le dichiarazioni di Emiliano - continuano i pentastellati -  che raccoglie positivamente la richiesta di sospensiva del Tar facendola quasi passare come una vittoria.  L’ordinanza del Tar boccia  senza mezzi termini l’operato della Giunta, come risulta chiaramente dal passaggio in cui si parla di “lamentata illogicità delle modalità di selezione di cui si tratta” e non c’è conferenza stampa che possa modificare questa verità. Alle giravolte del Sindaco di Puglia siamo ormai abituati, mentre questa volta a superarsi è l’assessore Di Gioia quando sostiene irresponsabilmente che si debba difendere il lavoro svolto e procedere celermente con le aziende che sono in posizione utile in graduatoria, come se le escluse rimarranno ferme senza fare ulteriori ricorsi. Poiché il 73,2%  dei progetti ammessi ad accedere alla fase istruttoria presenta dati non conformi, stando a quello che dice l’assessore, è evidente che ci sia stato un problema nel formulare il bando e questo solo per colpa dell’assessorato che, purtroppo, da questo pantano non ci farà più uscire”.

“Più volte in commissione e in aula ho denunciato le anomalie del sistema informatico EIP - incalza Casili - e l’impossibilità per tecnici ed aziende di lavorare con prezzi, costi e rese indicati nelle tabelle regionali, che hanno prodotto dati viziati e fuori mercato. Eppure gli agronomi hanno chiesto un tavolo di concertazione sui prezzi, invito che è stato completamente disatteso, dal momento che per Assessore e Presidente tutto andava bene. Sarebbe stata sufficiente una verifica a monte su tutte le domande presentate eseguita dai tecnici regionali istruttori  per valutare correttamente i dati inseriti in funzione dell’ordinamento produttivo aziendale. Adesso per salvaguardare la nostra agricoltura e non perdere gli aiuti entro il 31/12 bisogna procedere all’aumento delle risorse in misure che possono avere una reale ricaduta sulle nostre imprese, ad esempio la misura 11.1 Agricoltura Biologica, che dopo 3 anni non ha ancora definito le graduatorie, con aziende che stanno sostenendo  spese in quanto non escluse. Purtroppo chi governerà dopo il 2020 dovrà raccogliere i cocci di un PSR che avrà ripercussioni anche nella prossima programmazione”.

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