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Economia

La Puglia cresce: terza meta preferita dai turisti enogastronomici e Pil a +1,4%. In Capitanata aprono meno imprese

Tasso di crescita del Pil di 1,4 punti (dati Istat), quasi 3mila imprese in più (dati Registro delle Imprese) e terza regione d'Italia preferita dai turisti enogastronomici

Buone notizie per la Regione Puglia: il 2019 e il 2018 hanno fatto registrare una crescita in termini di imprese da una parte, 2942 in più (anche se decisamente meno lusinghiero dei due anni precedenti), di PIL dall'altra, in crescita dell'1,4%. Sono i dati che emergono rispettivamente dal rapporto sulla natalità e mortalità del Registro delle Imprese e dal report dell'Istat dedicato ai 'Conti economici territoriali' nel triennio 2016-18 secondo cui la Puglia si posiziona al di sopra del dato italiano (+0,8), del Nord-Ovest (+0,7), del Centro (+0,7) e soprattutto del Mezzogiorno (+0,3). La crescita è pari a quella del Nord-Est (+1,4). 

Buone notizie anche sul versante turismo: la Regione Puglia - dove un turista su quattro è straniero - è la terza meta preferita in Italia per i turisti che amano mangiare

Pil in crescita: il commento di Michele Emiliano

“In un contesto in cui aumenta il divario economico tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno la Puglia guadagna terreno mettendo a segno un tasso di crescita del Pil di 1,4 punti, come il Nord-Est. La rilevazione Istat promuove la Puglia che, nel Mezzogiorno, al pari della Sardegna, supera la media nazionale. Non posso che esprimere a nome di tutta la mia giunta una grandissima soddisfazione per questa performance, che in totale fa salire l’aumento del Pil della nostra regione di 4,3 punti percentuali in quattro anni, dal 2015 al 2018. È una gratificazione enorme per tanti anni di lavoro e di contrasto alla crisi  con strumenti di agevolazione che hanno cercato di adeguare l’offerta al grande cambiamento in atto, rendendola adatta alla domanda del mercato ma anche alle esigenze delle imprese, all’innovazione necessaria per non sprofondare e all’internazionalizzazione indispensabile per affrontare le sfide di nuovi mercati. Con i nostri strumenti abbiamo generato investimenti per 4,4 miliardi di euro. Il frutto di questi sforzi è tutto all’interno della crescita del Pil oggi misurata dall’Istat. Ma la nostra soddisfazione non sarebbe stata completa senza un altro dato: l’aumento del reddito delle famiglie pugliesi, salito del 2,1%, nel 2018 come il Nord-Est e più dell’Italia, del Centro, del Nord-Ovest e del Mezzogiorno. Certo i pugliesi non hanno il reddito dei lombardi, ma stanno indubbiamente meglio rispetto all’anno scorso e anche a due anni fa. Il nostro obiettivo è continuare a lavorare per migliorare ancora”

I servizi in forte crescita in Puglia

L'Istat rileva per la Puglia un leggero aumento nell’agricoltura, silvicoltura e pesca e nelle costruzioni, ma una crescita sostenuta nei servizi. Si passa dai 51.179 miliardi del 2016, ai 52.125 miliardi del 2017 ai 53.611 miliardi del 2018 e, in particolare, nelle attività finanziarie e assicurative, immobiliari, professionali, scientifiche e tecniche, di amministrazione e servizi di supporto (da 17.147 miliardi del 2016 a 17.270 miliardi del 2017, fino ai 17.946 miliardi del 2018). Altri servizi in forte crescita sono amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria, istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, di intrattenimento e divertimento, riparazione di beni per la casa e altri servizi, passati da un valore aggiunto pari a 18.049 miliardi di euro nel 2016, a 18.289 miliardi nel 2017, fino a 19.165 miliardi nel 2018.

I dati del Registro delle Imprese

La Puglia chiude il 2019 con 2.942 imprese in più. Sono state 23.560 le nuove iscrizioni e 20.618 le cessazioni. Un risultato positivo ma meno lusinghiero rispetto a quello del 2018, + 4.572 imprese, e del 2017, + 4.580. L'istantanea al 31 dicembre del 2019 è di 381.313 imprese totali; al 31 dicembre 2018 di 381.363. Questi i principali dati sulla natalità e mortalità delle imprese risultante dal Registro delle imprese, diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da InfoCamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l'innovazione digitale e rielaborati dall'ufficio studi e stampa di Unioncamere Puglia. 

Continua a esserci il segno più, ma in decrescita rispetto agli anni precedenti. Tanto che la crescita annuale nel 2019 è stata dello 0,77%, nel 2018 dello 0,91%. E' la terra di Bari a fare meglio con un saldo positivo di 1.350 imprese, seguita da Lecce 813, Taranto 347, Brindisi 247 e Foggia 185. Il saldo negativo a livello regionale è quello delle imprese artigiane -282 (4.404 le iscritte, 4.686  le cancellate, lo stock al 31 dicembre 2019 è di 67.368 imprese, il tasso di crescita -0,41%).

A conferma di un trend ormai consolidato, in Puglia il bilancio del tessuto imprenditoriale resta positivo quasi esclusivamente per merito delle imprese costituite in forma di società di capitali: +5.02% il loro tasso di crescita nel 2019 in Puglia, superiore alla media nazionale che è del 3,52%, contro il -2,02% delle società di persone, -0,43% delle ditte individuali ,  0,54% altre forme. "Un risultato complessivo che è lo specchio dei tempi incerti che viviamo e che richiederebbero attenzioni e politiche mirate, improcrastinabili, a supporto delle imprese, unico bacino occupazionale del Paese", afferma il presidente di Unioncamere Puglia Alfredo Prete. "Altro dato importante da sottolineare è come l'impresa molecolare lasci sempre più spazio ad un'impresa più strutturata e consapevole. E questo vuol dire che il tessuto economico e imprenditoriale sta maturando e si sta maggiormente qualificando".

Turismo, Puglia terza meta in Italia per il cibo

La Puglia è anche la meta più gettonata per le vacanze, la terza in Italia preferita dai turisti enogastronomici. Crescono i turisti attratti dalla nostra regione, alla ricerca del relax, ma anche dell'arricchimento culturale e del buon cibo. A tracciare un quadro del turismo in Puglia sono i dati dell'Osservatorio regionale del turismo dell’Agenzia Pugliapromozione.

Il turista che arriva in Puglia

Il turista che arriva in Puglia è italiano (72,5%), proviene dalla Lombardia (18%), è uomo e ha tra i 31 e i 55 anni. La vacanza è il principale motivo del suo viaggio (95% per gli stranieri e 73% per gli italiani), cerca in primis il relax, poi l’arricchimento culturale con guida turistica e, infine, vivere nuove Sceglie la Puglia principalmente per il buon clima e per il buon cibo (la Puglia risulta essere la terza regione italiana preferita dai turisti enogastronomici).  

Questo è l’identikit del turista tipo che decide di visitare la Puglia, una regione super gettonata come dimostrano anche i dati turistici: oltre 4 milioni di arrivi nel 2018 (+4% rispetto al 2017), di cui un milione dall'estero e oltre 15 milioni di presenze. Anche nel 2019 il trend di crescita è proseguito e questi i primi dati riferiti all’estate (da giugno ad agosto): +3% per gli arrivi e +4% per le presenze mentre l’incremento dall’estero si è attestato al +8% e +12%. Un turista su quattro è straniero (23,5%) e la maggior parte proviene dalla Francia (22%) seguita dalla Germania (17%). 

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