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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia San Severo

Da San Severo a Vicenza, la protesta dei dipendenti di Apulia Pronto Prestito: “Non siamo lavoratori di serie b”

Protestano i 700 lavoratori delle aziende costole delle due ex banche venete, esclusi dal piano di assunzione di Banca Intesa, che ha assorbito 9800 lavoratori. Tra questi anche i 37 dipendenti della società di San Severo

Un futuro sul quale aleggia un enorme punto interrogativo e l’angoscia dell’incertezza: è il destino di 700 dipendenti delle 10 aziende ‘costole’ della banca Popolare di Vicenza e del Gruppo Veneto Banca, il cui posto di lavoro è seriamente a rischio da oltre 9 mesi, da quando, cioè, Banca Intesa San Paolo ha ‘assorbito’ i 9800 lavoratori delle due banche venete escludendo però i dipendenti delle società ‘fuori perimetro’. Una operazione per la quale il Governo ha stanziato 5 miliardi di euro. 

Tra i manifestanti c'erano anche i 37 lavoratori di Apulia Pronto Prestito, società di San Severo appartenente al Gruppo Veneto Banca, rimasti senza garanzie occupazionali. “Ci hanno fatto fuori perché non eravamo parte attiva, eppure noi delle società fuori perimetro eravamo gli unici a chiudere in utile. Questo decreto salva le banche, non i dipendenti”, fanno presente alcuni manifestanti pugliesi recatisi fino a Vicenza per far sentire la propria voce, e sollecitare i vertici di Banca Intesa a un incontro chiarificatore.

"I commissari liquidatori, che inizialmente pensavano di poter cedere le aziende sul mercato entro un anno, hanno potuto constatare che tale ipotesi è di difficile realizzazione e, ad oggi, non sono stati nella condizione di trovare soluzioni che diano una prospettiva occupazionale per tutte le aziende e i dipendenti. Lo stesso Governo, nonostante sia stato ripetutamente chiamato in causa, ad oggi non ha dato alcuna risposta concreta. Il Sindacato, a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, non lascerà nulla di intentato per cercare di risolvere la questione e intraprenderà tutte le iniziative che saranno ritenute necessarie per la salvaguardia dei posti di lavoro”, si legge in un comunicato congiunto dei sindacati di categoria che hanno sostenuto la protesta dei bancari davanti alla sede dell’ex Banca Popolare di Vicenza.

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