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Economia

Digitalizzazione, la sfida di Mario e Francesca: "Supportare le imprese dei Monti Dauni"

Il loro compito sarà quello di supportare le imprese nel percorso di digitalizzazione. Fabio Porreca, presidente Camera di Commercio: "Tutto per favorire lo sviluppo socio-economico del territorio"

Diffondere la cultura dell’innovazione digitale e accrescere la consapevolezza dei vantaggi derivanti da un utilizzo più avanzato del web per il Made in Italy. Valorizzare lo scambio di competenze tra le piccole imprese e i giovani nella transizione al digitale per valorizzare anche all’estero le eccellenze produttive italiane a partire dall’agroalimentare e dall’artigianato.

Questi gli obiettivi del progetto “Made in Italy: Eccellenze in digitale”, promosso da Google in collaborazione con Unioncamere. Il compito di supportare le imprese nel percorso di digitalizzazione è stato affidato a 107 giovani, formati da Google e Unioncamere, che per 6 mesi saranno ospitati in 52 Camere di Commercio in tutta Italia.

Affiancati da un tutor dedicato all’interno della Camera di Commercio, i giovani digitalizzatori svolgeranno attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online, sfruttando così le opportunità offerte da Internet per far conoscere in tutto il mondo le eccellenze del Made in Italy.

L’iniziativa si inserisce all’interno della campagna e-Skills for jobs della Commissione Europea e ha il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico. Mario Leopoldo Scrima e Francesca Perrino, sono i due giovani scelti per favorire la digitalizzazione delle imprese turistiche, agroalimentari e artigianali dei Monti Dauni, all’interno del territorio della Camera di Commercio di Foggia.

Mario, 27 anni, di Troia (Fg) laureato in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, e Francesca, 28enne di Ascoli Satriano (Fg), con una laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna, si occuperanno di analizzare il livello di digitalizzazione delle imprese residenti nel territorio dei Monti Dauni nel settore dell’agroalimentare e dell’artigianato di qualità, e dell’indotto turistico (ricettività e ristorazione).

Una volta raccolte le manifestazioni di interesse, passeranno poi a individuare e selezionare le imprese beneficiarie del progetto, implementando e condividendo con esse un programma di lavoro per la loro digitalizzazione. Questo territorio necessita di ogni intervento utile a favorirne lo sviluppo socio- economico”, spiega Fabio Porreca, presidente della Camera di Commercio.

“Il Progetto in questione è un’opportunità per le imprese: implementare processi e sistemi digitalizzati può significare accrescerne la competitività e poterlo fare attraverso risorse umane giovani, con un profilo così specialistico e una motivazione certamente elevata, ci fa sentire orgogliosi.”

“Crediamo fortemente in queste progettualità del sistema camerale, che fanno sintesi di tutte le necessità del Paese e propongono soluzioni concrete per il rilancio dei sistemi economici territoriali, attraverso l’accesso al mondo del lavoro di capitale umano e sostengo alle imprese, con azioni di accompagnamento nell’esplorazione di nuovi scenari per la promozione di prodotti e servizi. Questo è il patrimonio che il sistema camerale italiano può offrire al Paese  e che speriamo possa continuare a garantire”

Grazie a Internet, infatti, aziende di ogni settore e dimensione possono far conoscere i propri prodotti, anche di nicchia, oltre i confini nazionali raggiungendo nuovi mercati e nuovi clienti in tutto il mondo. Recenti studi dimostrano che, al crescere del livello di maturità digitale, aumenta la percentuale di imprese che fanno export. Maturità digitale ed export hanno un impatto diretto sul fatturato delle imprese: fino al 39% del fatturato da export delle imprese di medie dimensioni che sono attive online è realizzato grazie a Internet.

Sebbene tra il 2012 e il 2013 le ricerche globali su Google legate al made in Italy siano aumentate del 12%, esiste ancora un forte gap tra le nostre produzioni di qualità e loro presenza online. Anche perché solo una quota minima delle nostre imprese sfrutta tutte le potenzialità di Internet per accrescere il proprio fatturato. Tra le Pmi manifatturiere, la stragrande maggioranza delle quali ha un proprio sito web ma solo il 16% fa attività di e-commerce. E’ dunque evidente quali siano le opportunità che si aprono per le eccellenze italiane.

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