rotate-mobile
Economia Cerignola

Da bene della mafia a filiera del pomodoro: il progetto della cooperativa ‘Pietra di scarto’

Sarà presentato venerdì il progetto finanziato con il sostegno di 'Fondazione con il Sud' all'interno del bando 'Beni confiscati 2016'.

Sarà presentato il prossimo 16 Marzo alle ore 16,30 a Cerignola presso il Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”, bene confiscato alla mafia e gestito dalla Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto”, il progetto “Ciascuno cresce solo se sognato: per una filiera equa e solidale del pomodoro”, finanziato con il sostegno di “Fondazione con il Sud” all'interno del bando “Beni Confiscati 2016”.

Il progetto, tra i soli due selezionati dalla Fondazione in Puglia, si pone un obiettivo ambizioso: fare di un bene confiscato alla mafia, non solo un simbolo di riscatto, ma un elemento tangibile e concreto di una economia che racconti una nuova visione della produzione del pomodoro, capace di coinvolgere piccoli produttori vessati da un mercato insostenibile da un lato e lavoratori marginalizzati, sfruttati dai caporali o a rischio sfruttamento dall'altro. Il laboratorio di trasformazione che nascerà sul bene confiscato, grazie alla ristrutturazione del “bunker” - il fabbricato in cemento armato che su questo insiste - farà da catalizzatore per una filiera che, grazie al prezioso supporto dei partner, si pone l'obiettivo di essere sostenibile per tutte le fasi della produzione: attraverso una equa retribuzione della materia prima, una giusta paga per i lavoratori e una sostenibilità ambientale che passa, oltre che per la coltivazione biologica, per il recupero di varietà antiche. Per la fase di trasformazione è prevista una particolare attenzione al coinvolgimento di fasce deboli della popolazione, nello specifico di donne in difficoltà che saranno formate nelle attività di lavorazione del pomodoro.

Parallelamente a questo, il progetto prevede momenti di sensibilizzazione e promozione delle tematiche trattate che coinvolgeranno le scuole di ogni ordine e grado della città e la comunità tutta, grazie ad attività di animazione che si realizzeranno sul bene e a momenti di incontro con esperti e analisti del fenomeno dello sfruttamento in agricoltura.

“Questa è terra di caporalato da sempre -dichiara Pietro Fragasso, presidente di “Pietra di Scarto”- e qui le organizzazioni criminali fanno affari sulla vita delle persone, offrendo di fatto, ai produttori in difficoltà, una forma di welfare mafioso. E' per questo che siamo davvero felici di cominciare questa avventura. “Attendevamo da tempo questa opportunità – continua Fragasso - e finalmente, grazie al sostegno di “Fondazione con il Sud” e dei partner, con cui da tempo collaboriamo, potremo sperimentare un modello che possa raccontare un approccio differente ad un prodotto problematico come il pomodoro, declinandolo non come simbolo di sfruttamento e caporalato, ma come opportunità di cambiamento. E ci dà gioia il fatto che questo accada su un bene confiscato alla mafia, qui a Cerignola, dove la mafia c'è e c'è il caporalato, ma dove c'è anche tanto altro. E noi ne siamo una piccolissima testimonianza”.

Sono partner del progetto: Comune di Cerignola, Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, FLAI-CGIL Foggia, Altromercato, ALPAA Puglia, SGS Agricola.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da bene della mafia a filiera del pomodoro: il progetto della cooperativa ‘Pietra di scarto’

FoggiaToday è in caricamento