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Economia

Tutti vogliono sedere all’Asi di Foggia: in ballo la poltrona che gestirà 40 milioni di euro

Il Consorzio Asi di Foggia verso il rinnovo delle cariche: per la presidenza Gigi Damone in pole, per la direzione Franco Landella spinge per Michaela Di Donna

Se il meteo ci preannuncia un settembre senza troppi eccessi, dal tipico dinamismo barico autunnale, il fronte politico potrebbe non seguire la stessa tendenza in Capitanata, attestandosi su valori molto meno miti. I temi all'attenzione degli attori economico-istituzionali alla ripresa sono di estrema rilevanza: la nomina del nuovo presidente Asi seguita, a breve giro, da quella del suo omologo in Camera di Commercio sono bollenti per il territorio, terreni sui quali si giocano i prossimi equilibri del potere, per intenderci. E, dunque, ambiti di scontro per antonomasia. Le colombe, ci raccontano, avrebbero lavorato durante l'estate. Tuttavia la quadra, che già a fine giugno appariva ben di là da venire, non sarebbe ancora raggiunta. E rischia di finire dinanzi a Michele Emiliano.

Asi, chi sostituirà Franco Mastroluca?


Come noto, il Consorzio Asi deve rinnovare i suoi organismi di vertice. Lo scorso 12 giugno è scaduto il mandato del presidente, con l'uscita del manfredoniano Franco Mastroluca. Chi lo sostituirà? Tra gli enti consorziati è partita, ovviamente, la corsa ad occupare il primo scranno di via Monsignor Farina. Tanto più che si tratta di una poltrona inserita nel contesto forse più fruttifero di questa congiuntura economico-territoriale, che vale milioni di euro (almeno 40 quelli da gestire). Sulle nomine si muovono i due assessori regionali, Raffaele Piemontese e Leonardo Di Gioia. E tra queste due figure, tra queste due forze (Pd e civici), che deve trovarsi la sintesi politica di massima, nell'ambito della griglia di partenza prestabilita: presidenza al centrosinistra, direzione generale al centrodestra. Le decisioni vanno maturate con i soci del Consorzio, in primis i Comuni, coloro che materialmente pagano, guadagnandosi il diritto di voto (dalla partita si sfila soltanto il Comune di Cerignola, moroso) e con quei corpi economici intermedi che vi partecipano come Camera di Commercio, Confindustria, Confapi. A giugno l'assemblea si concluse con il rinvio di tutte le nomine a settembre. E ci siamo. Con poche novità. Manfredonia è uscente e intenderebbe mantenere lo scranno, tanto più che il Pd avocherebbe a sè la presidenza (in pole Damiano D'Ambrosio, assessore di Angelo Riccardi); i civici avrebbero speso il nome dell'ingegnere Pippo Cavaliere, figura che potrebbe raccogliere un consenso trasversale, così come trasversale potrebbero risultare un paio di nomi che avrebbe messo sul tavolo la CCIAA di Fabio Porreca: il consigliere Gigi Damone, San Severo, figlio di Cecchino (tanto più che si è dimesso dalla Fondazione San Paolo in cui pochi mesi fa era stato nominato) e l'imprenditore Marcello Salvatori, figura molto attiva nel settore energetico e vitivinicolo. In calo le quotazioni di Pino Di Carlo, che siede nel Cda per Confindustria (organizzazione però dalla quale è uscito, passando oggi a Confartigianato).

A chi la direzione generale del Consorzio Asi?

Come sintetizzare? Il 27 settembre dovrebbe essere convocata l'assemblea dei soci. Anzitutto bisognerà capire se si propenderà per una figura tecnica ed esperta (come il momento attraversato dal consorzio Asi richiederebbe) o, piuttosto, per la classica nomina politica. Stesso rebus che investe la direzione generale, dove serve una figura di elevata competenza, e per la quale insisterebbe da mesi il pressing del sindaco di Foggia, Franco Landella, che ci vedrebbe bene la cognata, Michaela Di Donna. Una richiesta, quest'ultima, con la quale bisognerà fare i conti visto che il Comune di Foggia é il primo azionista del consorzio (anche se c'è chi, nei mesi scorsi, su queste colonne, avanzava l'ipotesi di maggioranze possibili senza capoluogo dauno). Di certo Landella, allo stato, non se ne starebbe con le mani in mano e sarebbe parte attiva nella tessitura di accordi direttamente tra sindaci, senza passare per la Regione. Si vedrà. Una seconda corrente di pensiero, invece, sostiene la chiusura dell'accordo in quota Damone: la carta di scambio col Pd sarebbe la presidenza della Camera di Commercio, anch'essa in procinto di essere rinnovata, e per la quale sarebbe spendibile la figura del presidente di Confcommercio, il manfredoniano Damiano Gelsomino. Chiuderebbe il cerchio l'uscente Porreca, che potrebbe tentare la carta del Comune di Foggia. Quando si voterà.

La minaccia del sindaco di Lucera

Correnti a parte, si fa sentire il sindaco di Lucera, Antonio Tutolo, che rivendica il diritto di sapere come stanno le cose e come stanno maturando i giochi: "Nessuno ci ha mai chiamato, evidentemente ritengono che si possa fare a meno di Lucera" dichiara Tutolo a Foggiatoday. E minaccia: "Nomine condivise e fuori i familismi. O adiremo le vie legali".

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