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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Poste Italiane: vertenza lavoratori Capitanata, lettera Cisl ai parlamentari

Chiede ai Deputati, Michele Bordo, Angelo Cera, Antonio Leone ed Antonio Pepe, ed ai Senatori, Colomba Mongiello e Carmelo Morra, di attivarsi in difesa dei lavoratori e del servizio postale in Capitanata

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

La SLP CISL di Foggia ha inviato una lettera ai parlamentari eletti in Capitanata per denunciare la difficile situazione che interessa i lavoratori di Poste Italiane che operano in Provincia di Foggia.

Nella missiva, a firma del Segretario Generale, Antonio Lepore, il sindacato dei postali della Cisl chiede ai Deputati, Michele Bordo, Angelo Cera, Antonio Leone ed Antonio Pepe, ed ai Senatori, Colomba Mongiello e Carmelo Morra, di attivarsi in difesa dei lavoratori e del servizio postale in Capitanata.

Ecco il testo integrale della lettera ai parlamentari:

"Lo scorso 5 dicembre questa organizzazione sindacale ha inviato, all’azienda Poste Italiane Spa, la richiesta formale per un incontro urgente sulla delicata questione che riguarda quei lavoratori che hanno accettato incentivi per andare in pensione anticipatamente, con l’assicurazione, da parte datoriale, che l’avrebbero percepita con il vecchio sistema, ma che ora, per effetto della riforma Monti - Fornero, rischiano di restare per un lungo periodo senza un adeguato sostegno economico. E’ una vicenda umana di gravità inaudita. In Poste Italiane l’entità del fenomeno colpisce migliaia di colleghi, di cui molti anche nella nostra Capitanata, che vedranno, ahinoi, stravolti i loro bilanci familiari. Comprenderete, quindi,  le pesanti ripercussioni sociali che tutto ciò comporterà. La Slp-Cisl all’indomani dell’annunciata riforma, da subito ha denunciato con forza il caso,  incalzando Governo, forze politiche e azienda per giungere ad una soluzione che riconosca la legittimità sociale di questa rivendicazione per coloro che, al momento, restano parcheggiati in una virtuale ‘terra di nessuno’.

Il 24 gennaio 2012 è stato approvato alla Camera l’articolo unico del disegno di legge di conversione in legge del D.L. nr. 216/2011. Nel testo del decreto è stata introdotta una innovazione che risolve solo parzialmente, ed in modo assolutamente insufficiente, alcuni dei problemi  che questa Organizzazione Sindacale ha da tempo denunciato e segnalato al Governo. In particolare, per quanto riguarda i lavoratori in esodo, riteniamo che sia troppo restrittivo vincolare il beneficio alla cessazione del rapporto di lavoro entro il 31-12-2011 e all’accesso al pensionamento entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del D.L. 201/2011.Tale incerta situazione fa il paio con la precaria situazione di Poste Italiane Spa in questa provincia che, nonostante i bilanci in attivo da quasi un decennio sventolati a più riprese, stenta a programmare un strategia di rinforzo, innovazione e modernizzazione di tutto l’asset aziendale, basata invece sul risparmio, in particolare del personale applicato. L’atavica carenza di personale unitamente ad una palese carenza gestionale, infatti produce continuamente code agli sportelli, sia nel capoluogo che negli Uffici del Gargano, del Subappenino e di alcune importanti comunità del tavoliere come Manfredonia, dove sono insufficienti oramai gli attuali uffici a contenere la grandissima domanda della clientela e dove tra l’altro sta per sorgere un agglomerato di oltre tremila abitazioni; come Cerignola anch’essa soffocata dagli oltre 60 mila abitanti che chiedono servizi più adeguati e confortevoli o come San Severo, malmessa per una sottostimata applicazione del personale.

Il tutto a discapito del cittadino, oltre al danno d’immagine procurato;  l’assenza poi delle condizioni di sicurezza negli Uffici Postali, in un territorio ad alto tasso delinquenziale, si riverbera anche sulle condizioni psicofisiche dei lavoratori, costretti a lavorazione in forti situazioni di stress, e sulla cittadinanza per nulla tranquilla quando sosta negli uffici, da decenni luoghi di profonda socialità. Non ultimo poi il posticipo dell’orario di chiusura dopo le ore 19.00 negli uffici a doppio turno nel mentre i commercianti di Capitanata chiedono con forza una chiusura anticipata delle attività proprie per evitare ennesimi fenomeni di rapine, Poste Italiane decide di andare in controtendenza e senza convocare le rappresentanze sindacali, posticipa di fatti la chiusura degli uffici, facendo così terminare la prestazione lavorativa ai propri dipendenti in alcune giornate anche dopo le ore 21.

La Slp-Cisl Foggia, per questi motivi, è decisa a rappresentare e tutelare gli interessi, i diritti e le legittime aspettative di questi lavoratori, delle loro famiglie e della clientela tutta, evitando accuratamente che vengano strumentalizzate le loro difficoltà, lottando tenacemente per rivendicare le loro rimostranze e per uscire da questo cronico degrado del territorio che colpisce inevitabilmente anche i principali servizi alla comunità della Capitanata. Chiediamo, pertanto, ai nostri rappresentanti in Parlamento di mettere in azione tutto il loro autorevole interessamento affinché sia approvata la sanatoria per gli ‘esodati’ e prendere a cuore i problemi sopracitati dei colleghi ancora in servizio e del territorio rappresentato, dimostrando quel senso di giustizia ed equità di certo insito alla missione di Parlamentari della Repubblica".

 

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