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Campi Diomedei, i foggiani non si arrendono: in 425 per la petizione su Change diretta a Emiliano

Da Foggia, Lecce, Caltanissetta: foggiani e non sostengono il progetto del parco archeologico urbano sui 20 ettari che la Regione ha donato al Comune di Foggia

Pioggia di firme per la petizione Change diretta al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al sindaco di Foggia, Franco Landella, per il parco urbano e archeologico ‘Campi Diomedei’.

Dopo le recenti dichiarazioni di Michele Emiliano e i dubbi circa la sostenibilità economica del progetto, 425 foggiani hanno espresso, nero su bianco, la loro posizione al riguardo: vogliono la realizzazione del parco progettato sui 20 ettari che la Regione ha donato al Comune di Foggia, “Perché è un bellissimo progetto e la Puglia ha bisogno di realizzare i buoni progetti”, ha scritto Fabiana da Lecce, a dimostrazione della bontà del progetto, al di là di facili campanilismi.

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Giuseppe da Caltanissetta, sostiene Campi Diomedei “per migliorare la mia città d'origine”, mentre Giovanni da Foggia considera il progetto “una conquista storica per Foggia: sarebbe uno dei parchi più grandi d'Italia, costituirebbe un esperimento a cielo aperto di cantiere didattico archeologico, libererebbe e farebbe incrociare tutte le energie che oggi ‘girano intorno’ a quell'area”.

Ancora, per Francesco sarebbe “l'ultima opportunità per rilanciare la nostra città, oltre che l'unico modo per dare idonei spazi ai nostri bimbi”, mentre per Luca “sono queste le iniziative che rilanciano un'area e un territorio in crisi”. Luigi vede nel progetto del parco urbano e archeologico “la sfida verde e solare di Foggia verso la città cupa e urlante che non ha fiducia in sé stessa”, mentre per Alice “il parco è quello che manca per aumentare la qualità di vita a Foggia”.

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Per Angelo, si tratta di “una grande opera per tutti i foggiani, ecologica, sostenibile e bella: non può essere inficiata da pruriti pseudopentastellati in nome della libertà equina”, mentre Matteo commenta: “Peccato per i cavalli stalloni. Si è compiuto uno scempio distruggendo un patrimonio storico e culturale. Ormai l'unico modo per recuperare quell'area, e metterla al riparo da ulteriore degrado, è puntare su un patrimonio, quello archeologico, ancora più grande. Peccato che, nel frattempo, la facoltà di Archeologia Unifg sia stata chiusa...”.

Per Antonio, grazie a Campi Diomedei, i suoi figli “avrebbero un motivo in più per rimanere”, mentre Luigi di San Severo, rimarca come “la rivalutazione urbana di quell'area attende da mezzo secolo. Sarebbe ora che venga utilizzata per migliorare la vita dei cittadini foggiani, inserendo all'interno di essa attività ludico culturali atte a fomentare le micro imprese foggiane e la cultura artistica sportiva musicale”.

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