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"Mi sento abbandonata", la titolare della pizzeria 'Da Brigida' di Foggia scrive a Conte: "Decretata morte delle partite Iva"

I liberi professionisti insorgono anche in Capitanata dopo il Cura Italia (non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale). Lettera aperta della titolare di una nota pizzeria con un cupo presagio: a giugno sarà un'ecatombe

Il popolo delle partite Iva insorge anche a Foggia. Il CuraItalia approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, recante le misure economiche per fronteggiare la crisi derivante dall'emergenza Covid-19, è stato illustrato ma non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale e le versioni del testo circolate hanno suscitato i malumori dei liberi professionisti.

Brigida Spadaccino, titolare della Pizzeria Da Brigida di Foggia, ha scritto una lettera aperta al Premier Giuseppe Conte. "Sono una partita Iva del settore ristorazione e per parafrasare il suo slogan “Nessuno si deve sentire abbandonato” io aggiungo: eccetto le partite Iva. Non si capisce in base a quali parametri abbia decretato il differimento a giugno di tutte le scadenze fiscali - si legge nella missiva - Pensa davvero che, laddove potessimo riaprire nei tempi stabiliti, ricominceremmo a produrre fatturato come se nulla fosse accaduto? Sta sottovalutando l’aspetto psicologico di tutto il tessuto sociale, sta sottovalutando che le piccole e medie imprese erano già nelle sabbie mobili a causa della pressione fiscale insostenibile. Con questo decreto ha 'decretato' la morte certa del 90% delle Partite IVA. La Germania ha stanziato 550 miliardi di euro, così come ha preannunciato e farà la Francia; noi, con molto timore, abbiamo chiesto il 'permesso' di utilizzarne 25 di cui solo 3 miliardi alla Sanità, anch’essa defraudata e vessata dai tagli avvenuti, sempre per obbedienza all’Europa e con le conseguenze cui stiamo assistendo. A giugno assisterà ad un’altra ecatombe a causa dell’indifferenza verso gli operatori che ogni giorno non sanno se produrranno fatturato, ma solo carichi fiscali, assisterà ad un’altra categoria di eroi che ogni giorno vivono solo nella certezza delle scadenze inderogabili. Poiché saremo in tanti a non poter affrontare le conseguenze di questa pandemia, né ai provvedimenti che ha emanato, forse ha valutato che oltre a noi titolari di partita Iva, dopo le nove settimane di cassa integrazione in deroga, ci saranno tantissimi altri disoccupati? Egregio Signor Presidente - conclude Brigida Spadaccino - sono una partita IVA e mi sento abbandonata".

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