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Economia Peschici

Peschici non vuole il pane di altri comuni: sindaco ne vieta l'ingresso (ma non a quello industriale)

Con tre successive ordinanze, il sindaco Franco Tavaglione ha vietato l'ingresso dai comuni limitrofi. Il Tribunale Amministrativo Regionale si era già espresso concedendo una sospensiva. Dalla Cna Foggia un invito alla moderazione

"Il sindaco di Peschici, unico caso in Italia, è ormai giunto all'inverosimile numero di tre ordinanze contingibili e urgenti per bloccare il trasporto a Peschici del solo pane artigianale (quello industriale può essere trasportato senza problemi) mentre quello di Peschici viene normalmente portato nei paesi limitrofi". La confederazione nazionale dell'Artigianato e della piccola e media impresa di Foggia esprime sconcerto per l'evolversi della "sbalorditiva questione della zona rossa del pane artigianale nel comune di Peschici".

A partire dall'8 aprile, con tre successive ordinanze, il sindaco Francesco Tavaglione ha vietato l'introduzione nel territorio comunale di pane e derivati prodotti da attività artigianali di panificazione di altri comuni. Sui primi due provvedimenti la Cna ha coinvolto il prefetto e i produttori hanno presentato ricorso al Tar ottenendo una sospensiva, "non solo per vizio di forma, ma anche perché ha intravisto nell'azione promossa dal sindaco - spiega il direttore provinciale Antonio Trombetta - il rischio di minare la rete commerciale delle imprese interessate. Chiaramente, concedendo la sospensiva, il Tar ha anche valutato la sussistenza del rischio sanitario ritenendolo insussistente".

Ma il 24 aprile, con l'ultima ordinanza, pur revocando le precedenti in autotutela, ha confermato il suo proponimento: non entra il pane 'straniero'. "Non intendiamo entrare più nel merito del provvedimento - dice oggi Trombetta - Lo stesso verrà impugnato al Tar e verranno valutate le altre iniziative per garantire i produttori".

Il direttore provinciale della Cna invita il sindaco di Peschici "a recuperare la moderazione che ha sempre contraddistinto la sua azione di governo". Con il potere di ordinanza contingibile e urgente, avverte, "non si può giocare e soprattutto non si può calpestare l'azione degli organi di controllo, che ne valutano proprio gli elementi di sussistenza. Un atteggiamento di questo tipo trasmette al cittadino un senso di impotenza e di volontà prevaricatrice da parte di chi pro tempore ricopre un incarico. Siamo sicuri che non è questo a muovere l'azione del sindaco, ma se non si recupera la moderazione nell'adozione degli atti, saranno in tanti a pensarlo".

Cna Foggia chiede al sindaco di revocare l'ordinanza, di sospendere ogni altra azione in attesa del pronunciamento definitivo del Tar, e invoca l'intervento del prefetto di Foggia, "per ridare fiducia alle imprese interessate da questa assurda vicenda che ci auguriamo finisca quanto prima".

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