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"Basta ritardi". Gli ambulanti vogliono il mercato del venerdì (e in via Miranda): "Il Comune ci sta danneggiando"

Savino Montaruli, leader della battaglia dei commercianti vittime di un tira e molla, scrive al prefetto per sollecitare la riapertura, in sicurezza, del mercato settimanale nella città capoluogo: "A questo punto diventiamo ridicoli"

"Scriverò al prefetto mettendo in mora il Comune di Foggia perché a questo punto ci sta creando dei danni in maniera assolutamente ingiustificata". Savino Montaruli, presidente Unipuglia e coordinatore di CasAmbulanti, annuncia una nota che invierà oggi stesso all'ufficio territoriale del Governo chiedendo la riapertura in sicurezza del mercato settimanale del venerdì, "non tollerando ulteriori ritardi".

Leader della battaglia dei commercianti sballottati nel flipper delle ordinanze della Fase 2, fa notare come ormai anche il trasporto pubblico locale non preveda più limitazioni alla luce del nuovo provvedimento del governatore Michele Emiliano: "A questo punto diventiamo ridicoli". Reduce dalla riapertura a Trani evidenzia come il mercato di tre chilometri e 200 operatori sia ripartito senza alcuna restrizione.

I commercianti a Foggia scalpitano per tornare in via Miranda già questa settimana. "Non c'è bisogno di fare alcuna modifica - precisa Montaruli - le ultime norme ormai prevedono che i mercati si aprano nelle stesse identiche condizioni in cui erano. Se non fosse così, andrebbero chiusi 250 mercati che sono stati riaperti in Puglia. Ad Andria abbiamo 580 operatori. Se a Foggia non si può aprire il mercato perché si temono assembramenti oggi il mercato di Trani, stracolmo di gente, sarebbe stato illegittimo. Il sindaco Bottaro non penso sia un fuorilegge. Due sono le cose: o c'era un assembramento e andava chiuso, oppure è stato tollerato perché la norma dice che non siamo più in una fase emergenziale ma soltanto precauzionale. Se poi a Foggia volessero approfittare per trasferire un mercato senza regole allora sarebbe strumentale e avrebbero perso tempo perché forse avrebbero dovuto farlo a marzo, quando eravamo in emergenza".

Di trasferirsi nel quartiere fieristico, soluzione prospettata come temporanea, gli ambulanti non ne vogliono sapere e lo sottoscrivono ancora oggi. Le associazioni di categoria, compatte, hanno espresso parere negativo già nella riunione del 10 giugno scorso. "Prima di tutto non è una proposta immediatamente attuabile, è inutile che l'assessore continui a ripetere che sia così - sbotta il coordinatore di CasAmbulanti - Ci sono delle norme precise che riguardano le assegnazioni dei posteggi, bisogna rispettare i tempi di pubblicazione delle graduatorie, quindi, al di là del fatto che noi non gradiamo l'area, non è immediatamente disponibile. Il sindaco ci faccia ricominciare a lavorare, altrimenti ci starebbe causando dei danni irragionevoli perché non sono supportati da alcuna norma. Nel frattempo ci dica in zona fiera qual è il suo progetto perché noi ad oggi, fermo restando il  nostro pregiudizio, non sappiamo se ci sia uno studio di fattibilità e dovrebbero inserire l'area nel documento strategico del commercio. Non possono individuare un'area e dire di andare a lavorare lì dall'oggi al domani, non esiste proprio. I tempi sono lunghissimi e noi chiediamo soltanto di lavorare nell'unica area che ad oggi è autorizzata ad ospitare il mercato - conclude Montaruli - l'altra è un'ipotesi ma non è una soluzione attuabile nell'immediato".

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