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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

"Senza Impresa non c'è Italia": anche Confesercenti Foggia alla ‘marcia’ su Roma

Carlo Simone: "Tante imprese hanno chiuso o stanno per chiudere. Servono segnali forti, serve tranquillità economica e politica per una inversione di tendenza difficile, ma non impossibile"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

C’era anche una folta delegazione della Confesercenti di Foggia alla manifestazione “Senza Impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro” svoltasi a Roma, la prima mobilitazione generale delle PMI,  indetta dalle cinque associazioni che compongono Rete Imprese Italia: Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti. 

Circa 60mila imprenditori del commercio, dell’artigianato, del turismo e dei servizi, provenienti da ogni angolo d'Itala, si sono radunati in piazza del Popolo per chiedere una svolta nella politica economica italiana. occupazione del Paese. Sul palco sono intervenuti i presidenti delle cinque associazioni: Marco Venturi (Portavoce di Rete Imprese Italia e Presidente di Confesercenti), Daniele Vaccarino (Cna), Giacomo Basso (Casartigiani), Carlo Sangalli (Confcommercio) e Giorgio Merletti (Confartigianato).

"Oggi siamo qui per dire basta, per far sentire la nostra voce, per urlare la nostra rabbia", ha detto il presidente Venturi, aprendo gli interventi dei presidenti di Rete Imprese.  "Tanti, troppi nostri colleghi hanno perso tutto. Ben 372 mila imprese hanno chiuso nel 2013". Nel suo discorso Venturi ha sottolineato le “scelte politiche dissennate” su cui artigiani e commercianti chiedono di “cambiare registro".

Dalle liberalizzazioni “a danno delle imprese” alla “frenata del credito” al fisco: “Siamo tartassati dallo Stato con una pressione fiscale che per le nostre imprese tocca il 66% anche a causa di una tassazione locale senza limiti”; con i Comuni che "ci impongono tributi folli e non ci danno servizi adeguati". Poi ancora: "Siamo oberati da controlli mentre l’abusivismo resta impunito, siamo abbandonati a noi stessi persino quando veniamo colpiti da alluvioni e terremoti". Non ci arrendiamo, ha aggiunto: "Vogliamo difendere la nostra dignità, l nostro lavoro. Il Governo e il Parlamento devono capire che senza di noi il Paese si ferma". 

Situazione nazionale che è identica a quella vissuta in Capitanata. "Anche nella nostra Provincia – ha rimarcato Carlo Simone, presidente di Confesercenti Foggia – la situazione non è diversa. Tante imprese hanno chiuso o stanno per chiudere. Servono segnali forti, serve tranquillità economica e politica per una inversione di tendenza difficile ma  non impossibile".

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