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Leonardo, precisazioni sul rischio esuberi in Puglia e a Foggia: "Azienda farà di tutto per garantire i lavoratori"

La situazione presso gli stabilimenti produttivi di Brindisi, Foggia, Taranto e Grottaglie, nei quali lavorano oltre 3mila dipendenti diretti (con un’età media di 39 anni), che salgono fino a 7mila se si comprende l’indotto. 

L'assessore regionale allo Sviluppo Economico Mino Borraccino, questa mattina, insieme al capo dipartimento Sviluppo economico, prof. Laforgia, ha incontrato i vertici aziendali di Leonardo SpA per fare il punto sulla situazione complessiva riguardante gli stabilimenti produttivi di Brindisi, Foggia, Taranto e Grottaglie, nei quali lavorano oltre 3mila dipendenti diretti (con un’età media di 39 anni), che salgono fino a 7mila se si comprende l’indotto. 

Nonostante il forte impatto della pandemia Covid-19 sul settore del trasporto aereo, Borraccino fa sapere di aver preso atto che Leonardo non ha fatto ricorso a sistemi straordinari di cassa integrazione e che l’azienda, pur consapevole della situazione congiunturale degli anni 2020-2021 che impatterà pesantemente il trasporto aereo, avrebbe ribadito di non prevedere esuberi e che adotterà tutte le soluzioni necessarie per garantire i propri lavoratori e la filiera.

"Il confronto di oggi ha rappresentato anche l’occasione per fugare ogni dubbio rispetto rispetto ad un ridimensionamento occupazionale per gli stabilimenti pugliesi. L’obiettivo della Regione e dell’azienda, quindi, è non solo quello di salvaguardare gli insediamenti produttivi pugliesi esistenti che rappresentano un fiore all’occhiello per Leonardo, ma soprattutto quello di rafforzare questa presenza incentivando ulteriori investimenti e piani di crescita.  Da parte nostra abbiamo ribadito la massima disponibilità del Governo regionale a collaborare in questa direzione offrendo tutti gli strumenti utili e creando le migliori condizioni possibili per ottenere positive ricadute in termini di sviluppo anche per le imprese locali e di buona occupazione per il territorio.  Siamo di fronte, infatti, a una realtà industriale che ha un peso significativo sull’economia pugliese e per la quale la Puglia rappresenta un asset strategico sul quale continuare a investire non soltanto dal punto di vista finanziario, ma soprattutto in termini di capitale umano"

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