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Aumenterà l'Imu sulla prima casa, Mongelli: "Siamo costretti a farlo"

L'incremento dell'aliquota anche sulla prima casa è certo. Si tratta ora solo di stabilirne l'entità. Rocco Lisi: "Altrimenti si rischia di non chiudere il bilancio"

Ennesima stangata sul contribuente foggiano. Il Comune è pronto a ritoccare l’IMU anche sulla prima casa. “Certamente non al massimo” rassicura il titolare del bilancio, Rocco Lisi, ma la strada è obbligata.

Ieri in un primo, teso vertice di maggioranza convocato sul bilancio di previsione, Lisi ha cercato di far ingoiare la pillola alle forze politiche: l’ultima scure del governo centrale di inizio settembre è stata pesante, 4,2 milioni di euro. Si rischia di non chiudere il bilancio.

All’appello mancano qualcosa come 7-8 milioni di euro e l’aliquota sulla seconda casa è stata già portata al massimo (10,60) mentre la Tarsu non è ritoccabile (incrementata non più di un anno fa tra le proteste dei cittadini che, contemporaneamente, hanno dovuto assistere, inermi, allo sfacelo dell’azienda Amica. E comunque, ulteriori rialzi finirebbero nelle casse di corso del Mezzogiorno).

Cadono, dunque, sotto i colpi della mannaia governo centrale le promesse fatte alla città nel maggio scorso, quando l’amministrazione Mongelli scartò categoricamente un futuro ritocco fiscale sulla prima casa, “una scelta politica – si disse in quell’occasione - si agirà su altri parametri”. 

Ma qualche mese dopo gli enti locali sono con l’acqua alla gola e, chi più chi meno, sono “costretti ad assumere decisioni dolorose che si cercherà comunque di contenere il più possibile – dichiara a Foggiatoday Gianni Mongelli - per evitare che l’impatto sia più gravoso di quello che è strettamente necessario”.

Immagina un incontro pubblico con la città, Mongelli, alla quale comunicare i provvedimenti che si vanno, obtorto collo, ad assumere,  o il rischio è che il banco salti.

Dunque, l’incremento dell’aliquota anche sulla prima casa è certo. Si tratta ora solo di stabilirne l’entità. E il recupero fiscale, serrato, avviato negli ultimi tempi per mano di Aipa rientra proprio in quest’ottica: fare cassa quanto più possibile stanando evasori e furbetti, mentre la tecnostruttura avrebbe avuto mandato di raschiare fino al limite consentito il barile di ciascun capitolo di spesa per recuperare altre risorse (il documento economico-finanziario che approderà in consiglio entro fine ottobre ne sarà la cartina di tornasole. Si vedrà).

Lisi intanto tornerà ad incontrare la maggioranza giovedì sera per incassare il placet politico alla misura fiscale e al documento contabile in generale che intende portare in giunta, fa sapere, entro fine mese.

E riparte il pressing delle forze politiche, Udcap e Psi su tutti, tornate a chiedere conto al primo cittadino delle promesse, politiche, fatte ai partiti all’indomani del ritiro delle sue dimissioni.

“Se dobbiamo metterci la faccia su scelte così dolorose – sarebbe il ragionamento- è giusto che ci sia una maggiore condivisione delle scelte”. Tradotto poltrone e strapuntini.

I venti del malcontento sono tornati a spirare forte in corso Garibaldi. E la batosta IMU rischia di minare quel precario, apparente equilibrio raggiunto col rientro del sindaco alla casa comunale.

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