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Imposta di soggiorno: comune di Vieste completa iter riscossione, soddisfazione M5S

Con delibera dirigenziale 17 datata 11 febbraio 2014, la Regione Puglia ha accettato la richiesta giunta da Vieste di inclusione nell'albo delle località regionali a caratura turistica che possono chiedere il pagamento dell'imposta ai vacanzieri durante il periodo estivo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

A quasi tre anni dalla istituzione dell'imposta di soggiorno, il Comune di Vieste ha finalmente completato l'iter burocratico necessario alla sua riscossione. Con delibera dirigenziale 17 datata 11 febbraio 2014, la Regione Puglia ha accettato la richiesta giunta da Vieste di inclusione nell'albo delle località regionali a caratura turistica che possono chiedere il pagamento dell'imposta ai vacanzieri durante il periodo estivo.

Il Decreto Legislativo 23 del 14 marzo 2011, infatti, autorizza "i Comuni capoluogo di provincia, le unioni di Comuni nonché i Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte" ad istituire la tassa di soggiorno, previa approvazione del Consiglio; l'amministrazione comunale viestana ha colto questa preziosa opportunità il 31 agosto dello stesso anno, commettendo però un grossolano errore nella stesura della delibera (firmata anche dai componenti della minoranza) in cui si cita esclusivamente la prima delle tre ipotesi precedentemente virgolettate: Vieste come Foggia, Bari, Brindisi, Lecce, Taranto e Bat, quindi, almeno secondo chi ci amministra. E soprattutto, nessun accenno alla necessità di iscrizione all'albo regionale, unica possibilità per Vieste di poter esigere l'imposta di soggiorno.

La denuncia dell'illegittimità della delibera e la necessità di pone rimedio con estrema urgenza è stata presentata dagli attivisti del Movimento 5 Stelle di Vieste mediante diversi comunicati (il primo datato 31 maggio 2013) con cui veniva allertata la cittadinanza del rischio di una class action da parte dei turisti delle precedenti stagioni turistiche che potevano pretendere la restituzione di quanto illegittimamente versato durante le proprie vacanze, per un valore complessivo di quasi 700 mila euro all'anno.

Nelle dichiarazioni rilasciate a gennaio, i pentastellati hanno reso noto che il Comune di Vieste, a quella data, non aveva ancora presentato istanza di inclusione nell'apposito registro regionale, mostrando la mail giunta direttamente dalle stanze degli uffici regionali. Dichiarazione, questa, che ha costretto chi di competenza a trasmettere la documentazione necessaria per ottenere l'inserimento nell'albo delle città turistiche.

Si tratta di un successo politico raggiunto dagli attivisti viestani a 5 stelle, ad un anno dalla costituzione del proprio gruppo. "L'aver costretto l'assessore al turismo a mettere le carte in regola - ha commentato l'avvocato Mariateresa Bevilacqua, rappresentante dei suoi concittadini grillini - è per noi una vittoria sotto diversi aspetti: intanto perché era fondamentale mettere una pezza alla ridicola delibera firmata da tutti i consiglieri, compresi quelli di opposizione, per scongiurare l'ennesimo dispendio di danaro pubblico; ma anche perché una delibera legittima permette di stabilire i controlli sugli operatori turistici che hanno il compito di esigere le quote dai turisti e versarle nelle casse comunali".

Proprio su quest'ultimo aspetto i grillini preannunciano ulteriori iniziative: "La procedura informatica adottata dal Comune per calcolare l'importo che le strutture turistiche devono (o dovrebbero) versare lascia troppi spiragli a quei furbetti (fortunatamente non tutti) che non si fanno scrupoli ad evadere quanto incassato dai turisti; per questo, nei prossimi giorni proporremo le nostre soluzioni alla cittadinanza e agli Amministratori, con la speranza che questi ultimi le vorranno adottare per aumentare le entrate da destinare alla promozione e all'innalzamento della qualità dell'offerta turistica".

Nel concludere la sua dichiarazione, l'avvocato Bevilacqua pone alcuni interrogativi provocatori: "Se noi non avessimo reso pubblico il problema, per quanto tempo ancora il Comune avrebbe incassato somme di danaro in maniera illegittima? E soprattutto, a chi giovava questo buco legislativo?".

In rappresentanza degli attivisti di Vieste del Movimento 5 Stelle
Avv. Mariateresa Bevilacqua

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