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Housing Sociale: ecco i segni della rivoluzione del governo del territorio

Oltre alla provvista di edilizia e suoli pubblici, l'Amministrazione impone misure ambientali, servizi "scelti" dal Terzo Settore e l'introduzione dell'indice di Riduzione dell'Impatto Edilizio sperimentato a Bolzano

Nuovi parametri di sostenibilità, un’integrazione spinta con il Terzo Settore per pianificare i servizi, la logica del futuro PUG anticipata per rimodulare 27 nuovi interventi, la maglia degli antichi tratturi come elemento dell’ordine urbanistico: dal confronto pubblico-privato sul Programma di Housing Sociale arrivano i segni della rivoluzione possibile del governo del territorio.

GIANNI MONGELLI | “Si è chiuso un percorso per il quale l’Amministrazione si è molto spesa, nella convinzione che si tratti di un Programma di una rilevanza sociale straordinaria”, ha detto il sindaco  introducendo la Conferenza pubblica con cui, ieri mattina, nell’Aula consiliare di Palazzo di Città, è stato illustrato il pacchetto di risultati di ben tredici riunioni di Conferenza di Servizi, dal 14 ottobre 2010 al 29 novembre di quest’anno, e di una complessa procedura di valutazione ambientale strategica.

AUGUSTO MARASCO | “Non si tratta solo del pur importantissimo obiettivo di 714 alloggi di edilizia residenziale sociale che entreranno nel patrimonio comunale, la metà realizzati e un’altra metà in suoli” ha osservato l’assessore alla Qualità e all’Assetto del Territorio. “Nel confronto tra Comune, Regione Puglia e privati, abbiamo provato ad applicare la visione che si è espressa nel Documento programmatico preliminare al PUG circa la riqualificazione del tessuto slabbrato delle periferie e il completamento della città”

Il Programma di iniziativa pubblica per l’emergenza abitativa è stato lanciato da un bando pubblico che scadeva il 15 gennaio 2009, approvato dal Consiglio comunale del capoluogo per cinque obiettivi principali: risolvere la crescente difficoltà di fasce deboli della popolazione a reperire alloggi idonei; dare una risposta ai cittadini il cui reddito annuo è troppo alto per consentire l’accesso all’edilizia pubblica ma non è sufficiente per sostenere i prezzi degli affitti o per comprare alloggi ai correnti prezzi di mercato; consentire ai cittadini stranieri, in regola con il titolo di soggiorno e con un lavoro stabile, di accedere al mercato privato dell’affitto; abbattere la tendenza all’aumento del numero degli sfratti per morosità; intervenire sulle nuove sacche di marginalità sociale e di povertà economica, dovuta al problema della casa e al disagio sociale che tale mancanza comporta.

L’Amministrazione inizialmente pensava di procedere con una variante ordinaria al Piano Regolatore Generale ma una sentenza emessa dal TAR l’8 settembre 2010 impose al Comune di intraprendere la strada dell’accordo di programma ai sensi dell’articolo 34 del Testo Unico per gli Enti Locali. «I circa tre anni trascorsi da allora e il tavolo pubblico-privato dell’accordo di programma, dove la regia pubblica recita un ruolo molto incisivo, ci hanno paradossalmente consentito di immettere in questo Programma una serie di potenti innovazioni che anticipano la nuova regolazione che la città conoscerà con il PUG», ha rilevato il Dirigente del Servizio Urbanistica, Paolo Affatato.

«È stata un’occasione straordinaria per riammagliare le periferie alla città e, con la collaborazione dei progettisti delle imprese private, provare a inverare il disegno della “grande Foggia” degli Anni Trenta», ha rincalzato Antonio Riondino, docente nella Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, che ha collaborato alle fasi di rimodulazione urbanistica dei ventinove interventi selezionati con il bando pubblico, diventati ventisette dopo la rinuncia di due imprese.

«Speriamo non passi troppo tempo prima che si realizzino quei servizi che sono indispensabili a soddisfare bisogni antichi e nuovi espressi dalla cittadinanza», ha auspicato Benvenuto Grillo, presidente della cooperativa sociale “Scurpiddu” che, in collaborazione con “In relazione” e un gruppo di architetti esperti di urbanistica partecipata, guidò il 17 marzo 2011 un workshop con 21 realtà del Terzo Settore che selezionarono funzioni sociali e culturali da collocare nei quattro ambiti dove si concentrano gli interventi del Programma di Housing Sociale.

Il primo ambito è lungo gli assi di via Lucera e via San Severo, il secondo all’intersezione tra le tre corsie di via Telesforo e gli assi di via Napoli e Via Gioberti, il terzo lungo gli assi portanti di viale degli Aviatori e via Bari, il quarto lungo via del Mare. «Sono le radiali che ricalcano l’antica raggera tratturale e lungo cui si è storicamente indirizzata l’espansione della città», ha sottolineato ancora Affatato.

A proposito dell’espansione e dell’obiettivo strategico di contenerla su cui si fonderà il nuovo PUG, nella presentazione è stato illustrato uno specchietto relativo al consumo del suolo, molto interessante per leggere il passato prossimo, il presente e il futuro della città.

Osservando il territorio urbano all’interno del perimetro della tangenziale, su una superficie complessiva di 58 milioni e 707.121,20 metri quadri e su una superficie di edificato di 15 milioni 910.289,72 metri quadri, l’area destinata al Programma di Housing Sociale è di 723mila 169,80 metri quadri, comprendendosi le strade, le piazze, il verde e i diversi servizi. La superficie degli accordi di programma 1999-2010, tra cui gli ex PRUSST, è di 854.363 metri quadri mentre quella occupata da interventi in variante al PRG, approvati prima del 1999, è pari a 1 milione 172.725 metri quadri.

FOGGIA, PRESENTAZIONE HOUSING SOCIALE

«Sono elementi su cui abbiamo giocato la nostra partita dell’innovazione puntando a introdurre misure di sostenibilità e di incremento di servizi nella normativa tecnica con cui si è chiusa la Conferenza di Servizi», ha notato Marasco con riferimento al valore degli standard – e cioè le aree per l’istruzione, per attrezzature di interesse comune, per il verde attrezzato e per i parcheggi – portato 29,79 metri quadri per abitante rispetto ai 18 imposti dal Decreto interministeriale n. 1444 del 1968. Con il Programma realizzato, la provvista degli standard di tutta la città salirebbe a 4 milioni 380.510,54 metri quadri.

Oltre alle incisive misure per la sostenibilità ambientale che saranno inserite tra le clausole dei diversi accordi di programma che adesso si attende passino all’approvazione della Giunta regionale, con il Programma di Housing Sociale l’Amministrazione, per la prima volta, ha introdotto l’indice R.I.E. (Riduzione dell'Impatto Edilizio), un indice di qualità ambientale che serve per certificare la qualità dell’intervento edilizio rispetto alla permeabilità del suolo e del verde.

Una novità che Marasco e Affatato hanno annunciato proporranno come elemento stabile del nuovo Regolamento Edilizio Comunale. «Si tratta di un algoritmo affinato dal Comune di Bolzano – ha spiegato Affatato – che serve a calcolare e, quindi, a stimolare le soluzioni tecnico-progettuali migliori per mitigare e compensare il carico ambientale causato da un intervento edilizio, lavorando su coperture, terrazze, sistemazioni esterne, cortili, aree verdi, aree pavimentate, parcheggi, piste ciclabili».

«Il Programma ha un impatto enorme e perciò ho fatto di tutto perché progredisse il suo percorso tecnico-amministrativo, giudicando assurdo che procedessimo sul PUG con un’incognita così grande», ha concluso Marasco aggiungendo l’auspicio «che le tante novità introdotte stimolino una discussione ampia a livello imprenditoriale, delle categorie professionali e della cittadinanza giustamente, oggi, più attenta e severa nelle valutazioni sulle scelte urbanistiche».

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