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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Manfredonia

Sangalli Vetro, L’Abbate (M5S) accusa: “La politica chiede che l’asta pubblica diventi privata”

Il deputato pugliese, Giuseppe L'Abbate (M5S), torna a parlare della vertenza Sangalli Vetro, dopo l'incontro al Ministero dello Sviluppo del 1° febbraio

Sangalli Vetro, non si diradano le nebbie. Anzi. C'è chi vorrebbe distogliere l'attenzione dalle trattative in corso, nonostante negli ultimi giorni siano emersi ulteriori interessamenti da parte di imprenditori. 

L’ultimo incontro sulla vertenza della Sangalli Vetro Manfredonia, in ordine di tempo, si è svolto ieri, al Ministero dello Sviluppo Economico, dopo un incontro tra il Presidente Emiliano e l’imprenditore greco Pressas (accompagnato da un altro imprenditore americano, un eventuale socio di capitale resosi necessario per l’insufficiente capacità finanziaria dell'imprenditore greco, insufficienza confermata poi in sede ministeriale).

“Sono passati oltre tre anni dalla nostra prima interrogazione in Parlamento, cui ne sono seguite altre, tutte con lo stesso esito: su questa annosa vertenza non si riesce a fare chiarezza - dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) - Potete immaginare il mio stupore nell’apprendere da fonti giornalistiche che ieri la politica, per bocca del Presidente Emiliano, ha chiesto il silenzio sulle trattative con le grosse aziende del settore".

IL VIDEO: VERTENZA SANGALLI, EMILIANO A ROMA

"Sarebbe come tenere all’oscuro del proprio destino i dipendenti e le  famiglie. Non si deve dimenticare che la società è stata dichiarata fallita un anno fa dal Tribunale di Treviso, pertanto il fatto che i valori di perizia siano molto elevati (questo è quanto ha dichiarato il presidente Emiliano ma vi sono stati pareri difformi) ci lascia un po’ perplessi: – prosegue il deputato 5 Stelle – sembrerebbe che se il compratore non abbia abbastanza fondi allora si debbano abbassare i prezzi e sacrificare la trasparenza dell’operazione, negoziando in segreto con i player dell’oligopolio del vetro".

Continua L'abbate: "Noi siamo per la totale trasparenza dell’operazione e non per il prolungato silenzio, a maggior ragione quando la procedura sia concentrata nelle mani di un solo advisor, di un commercialista trevigiano e di quelle della politica”. Ma vi sono altri aspetti a destare ulteriori preoccupazioni. In sede di tavolo di crisi è stata confermata la strategicità del sito produttivo sipontino per l’ampia gamma di produzioni integrate anche se è balzato agli occhi l’atteggiamento dimostrato dalle sigle sindacali che si sono profuse per il ripristino del forno veneto (obsoleto, danneggiato), nonostante il parere contrario del Ministero dell’Ambiente e che concretamente sembrano aver fatto poco per sostenere quello pugliese.

Nonostante i recenti contatti da parte di soggetti interessati, appare anche discutibile la posizione del curatore Di Fant che, da sempre, ha sostenuto il cosiddetto “spezzatino”, cioè la vendita degli asset raccogliendo, questa volta, anche le critiche del viceministro Bellanova. “Voci sindacali riportavano la notizia che la proposta di acquisizione dell’impianto gemello friulano, avanzata dal player americano, comprendesse necessariamente la ‘rassicurazione’ che il forno pugliese restasse spento – prosegue Giuseppe L’Abbate (M5S) – Credo fermamente che, a seguito dell’acquisizione dell’altro forno fusorio da parte della multinazionale turca, su questo aspetto il Governo debba urgentemente rassicurare  i dipendenti. Da ultimo,  ritengo che dopo 3 anni di tentativi falliti – conclude il deputato pugliese 5 Stelle – sia di assoluta urgenza coinvolgere altri soggetti accreditati, come le più importanti società di revisione, nell’attività di scouting, e non concentrare il tutto nelle mani di pochi”.

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