Guerra sul carburante, gestori vogliono sbarazzarsi della Coop: a rischio 50 posti di lavoro
La Fegica Cisl ha chiesto il rispetto delle norme per tutti gli impianti di carburante: “50 padri di famiglia foggiani potrebbero trovarsi senza lavoro a vantaggio di aziende che portano i loro utili altrove”
La Fegica Cisl, il sindacato che rappresenta i gestori degli impianti di carburante, nella giornata di ieri ha incontrato i rappresentanti istituzionali del Comune di Foggia, alla presenza dell’ispettore Gianni Di Lauro dell’ufficio metrico della Camera di Commercio, per illustrare la situazione che vivono i gestori foggiani a seguito dell’apertura di un impianto di proprietà della grande distribuzione organizzata.
Ha spiegato il segretario regionale della Fegica Cisl, Domenico Guastamacchia: “Ringraziamo il sindaco e l’Amministrazione comunale per aver consentito di comunicare loro il disagio che vivono i gestori di carburanti nel capoluogo dauno da circa tre anni. Un disagio causato dall’apertura di un impianto che quanto meno per dimensioni sovrasta la concorrenza nel settore carburanti. La preoccupazione dei gestori, inoltre, riguarda anche l’imminente apertura di un distributore di GPL nel medesimo impianto, che è praticamente ubicato nel centro cittadino, mentre tutti gli altri impianti si trovano in periferia o fuori dalla cintura urbana come accade in altre città. Abbiamo inoltre chiesto all’Amministrazione comunale se sia rispettata la distanza di sicurezza di 200 metri tra la cisterna di carico del GPL ed il centro abitato, così come previsto dalle norme vigenti. Anche perché non osiamo immaginare i pericoli che si possano correre qualora si dovesse verificare un incidente in un impianto a ridosso di civili abitazioni”.
Ha commentato Andrea Biondi, segretario provinciale della Fegica Cisl: “La situazione è ormai divenuta insostenibile. I nostri impianti sono delle dimensioni ritenute opportune per essere inseriti in un contesto urbano, mentre la grande distribuzione organizzata ha ottenuto un permesso per costruire un impianto di grandissime dimensioni che solitamente è ubicato sulle strade statali o in autostrada. C’è inoltre il serio rischio che oltre 50 padri di famiglia foggiani possano trovarsi a breve in mezzo ad una strada, a tutto vantaggio di aziende non foggiane che portano i loro utili fuori dai confini regionali e che oltretutto non hanno un grande utilizzo di personale negli impianti. Ragion per cui abbiamo chiesto, convinti del comune interesse con l’ente locale, che l’Amministrazione controlli la puntuale adesione alla normativa vigente della pratica dell’impianto della grande distribuzione organizzata, con relativa verifica degli atti accessori (perizie giurate, misurazioni), in relazione alla correttezza urbanistica con riguardo anche alla pubblica incolumità”
Ha concluso Biondi: “In particolare, in considerazione della delicatezza degli interessi in campo di una parte preponderante economicamente e commercialmente, che usa l’attività di distribuzione carburanti in maniera strumentale rispetto ai concorrenti che vivono di essa, si è anche avanzata la richiesta, in caso di accertamento di irregolarità, che l’amministrazione intervenga immediatamente con atti in autotutela senza aspettare decisioni adottate in altre sedi”.