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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Fovea, la prima birra al mondo di grano duro nata a Foggia. Tre pinte al posto delle fiammelle: "Omaggio al Tavoliere"

Dal grano duro alla birra, così nasce 'Fovea Revolution" dall'intuizione di Michele Solimando, agronomo e mastro birraio e Giovanni Simeone, imprenditore agricolo

Si chiama 'Fovea Revolution' ed è il progetto del birrificio artigianale foggiano Rebeers con il quale l'agronomo e mastro birraio Michele Solimando e l'imprenditore agricolo Giovanni Simeone, hanno prodotto una nuovissima gamma di birre con il grano duro "protagonista nonostante tutte le difficoltà derivanti dal fatto che non esiste sul mercato il malto di grano duro, tanto più se si considera che si ritiene impossibile, scientificamente e tecnologicamente, ottenere una birra senza una minima quantità di malto d'orzo, che ha tutte le caratteristiche tecnologiche per poter ottenere più agevolmente il 'mosto di birra', dichiarano Solimando e Simeone.

Dopo tre anni di sperimentazione, attraverso uno specifico approfondimento scientifico e tecnologico presso il centro di eccellenza per le ricerche sulla birra del dipartimento di Agraria di Perugia e dopo la presentazione durante il 'Beer attraction 2019', è partita la prima produzione commerciale, già disponibile in fusto, e, prossimamente, anche in bottiglia.  

Per l'immagine si è scelto di "rivisitare" lo stemma della città di Foggia, sostituendo le tre leggendarie fiammelle con tre pinte che vogliono rendere omaggio al Tavoliere, con Foggia come storico nucleo del 'Granaio d'Italia'.

Il progetto più ampio prende il nome di 'Fovea revolution', "a sottolineare una piccola "rivoluzione birraria" e una "innovazione" nel settore che parte da Foggia con una birra che esclude il malto d'orzo, "cosa che il mondo brassicolo ritiene non si possa fare!". 

Fovea rimanda anche alle storiche "fosse granarie" foggiane, ovvero agli antichi siti di stoccaggio del grano interrati (e non silos sopraelevati come accade oggi). "Ciò di cui si può essere sicuramente fieri è l'aver trasformato - per primi al mondo - il grano in forma liquida e in modo particolare in birra  (la bevanda più socializzante al modo)". "Secondo  motivo  di  orgoglio - spiegano Solimando e Simeone - è l'aver  dato alla nostra Capitanata  (e al suo mondo cerealicolo)  una "sua" birra,  perché derivante da una  "sua"  storica e identitaria  "materia prima", con la chiusura di questa nuova filiera "grano-malto-birra".

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