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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Fondi disabili e anziani non autosufficienti: le precisazioni dell’assessore Roberto

Ecco la replica e le precisazioni dell’assessore Erminia Roberto: “Non sono risorse "perse" o che "tornano indietro a Bari", semplicemente perché sono risorse che non sono mai arrivate”

In merito all’erogazione dei buoni servizio di conciliazione ai nuclei familiari per l’utilizzo di strutture e servizi rivolti a persone con disabilità e anziane non autosufficienti, iscritti al catalogo telematico dell’offerta ed operanti nella città di Foggia, che hanno sollevato polemiche lesive dell’immagine dell’Amministrazione Comunale e di tanti qualificati professionisti che operano nell’ambito dei Servizi Sociali, l’assessore Erminia Roberto precisa quanto segue.

Esiste una sostanziale, abissale differenza tra una previsione di spesa e l’assegnazione effettiva di risorse che si dovrebbe saper cogliere. Nel caso specifico, la Regione Puglia nell’ambito del POR 2014-2020-OT IX e FSC 2007-2013 (APQ Benessere e Salute) ha previsto l’attribuzione, in via previsionale, per ognuno dei 45 Ambiti Territoriali Sociali Pugliesi di determinate risorse per l’attuazione dell’intervento "Buoni servizio di conciliazione per disabili e anziani non autosufficienti" (A.D. n.53/2013). Risorse calcolate in linea teorica e non effettivamente erogate.


L’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Foggia ha successivamente e tempestivamente provveduto ad  una diffusa campagna di informazione e comunicazione in merito, coinvolgendo e distribuendo materiale informativo ad hoc e depliant presso l'Asl, le Circoscrizioni, le associazioni di categoria ed attraverso numerosi sportelli di varia tipologia.


Le strutture interessate avevano l’obbligo di iscriversi all’apposito catalogo telematico regionale. Nel 2013, quando è partito l’avviso, una sola struttura  è risultata in grado di produrre la necessaria documentazione, e di potere quindi soddisfare i requisiti richiesti: il Centro Diurno Socio Educativo Riabilitativo- Società Cooperativa Sociale ‘Sanità Più’, con appena 20 posti disponibili. Dopo un anno  sono subentrate anche il Centro Diurno Socio Educativo Riabilitativo ‘Oasi Verde’-ASP ‘Marchese De Piccolellis’  e il Centro Diurno Integrato per il supporto cognitivo e comportamentale ai soggetti affetti da demenza ‘Il Sorriso’, rispettivamente con 20 e 10 posti.


Le domande per l’accesso, che potevano far usufruire dei buoni servizio di conciliazione, andavano presentate direttamente alle singole strutture, in rapporto all’effettiva disponibilità di posti e al possesso degli stringenti requisiti previsti dall’avviso regionale. Tali domande sono poi state oggetto di valutazione di un’apposita Commissione U.V.M. (Unità Valutativa Multidimensionale) ubicata  presso la Asl. 


La differenza quindi tra la previsione di spesa da parte della Regione Puglia (771.207,51 euro) e le domande che hanno potuto effettivamente accedere al contributo (322.424,15 euro) non è quindi assolutamente imputabile alla negligenza di chicchessia. Non sono risorse "perse" o che "tornano indietro a Bari", semplicemente perché sono risorse che non sono mai arrivate.


E’ prassi consolidata, a livello regionale, rideterminare gli importi preventivamente attribuiti in base all’effettivo utilizzo da parte degli Ambiti Territoriali. Infatti, relativamente ai Buoni Servizio di Conciliazione per l’Infanzia e l’Adolescenza, la previsione da parte della Regione Puglia  per l’Ambito Territoriale di Foggia era inizialmente di 1.328.455,46 euro, completamente assegnati alle strutture per minori che ne hanno fatto richiesta. Ad oggi, la Regione Puglia dovrà integrare tale somma con ulteriori fondi pari a 49.798,92 euro, resisi disponibili a seguito di inutilizzo da parte di altri Ambiti Territoriali.


Infine, sempre per lo stesso criterio, il Comune di Foggia oggi può usufruire di ulteriori 45.000 euro quali risorse aggiuntive per  la realizzazione di  altri tre progetti  rientranti nei Progetti di Vita Indipendente (Pro. V. I.) in favore dei disabili. Si pregano, dunque, le testate giornalistiche a procedere a uno scrupoloso lavoro di verifica delle fonti e delle notizie, in particolare quando l'argomento riguarda persone disabili e anziani non autosufficienti.
 

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