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La sfida di Salvatore, il 30enne che ha investito nella sua Foggia puntando sulle lumache: "Non andate via, qui ci sono tante potenzialità"

Con la sua Daunia Escargot è il primo e unico produttore foggiano di chiocciole da cucina e di bava da lumaca. E con gli orti in affitto punta alla valorizzazione del cibo biologico

Cogliere le opportunità, anche quelle che possono capitarti per caso. E coltivarle, in tutti i sensi. Soprattutto se si parla di agricoltura. Il settore su cui un ragazzo foggiano, a un passo dalla laurea in giurisprudenza, ha deciso di puntare per costruirsi il proprio futuro. Perché la Capitanata è terra ricca di risorse, basta individuarle, comprenderne le peculiarità, scoprirle, valorizzarle, “giocarci”, come dice Salvatore Melchiorre.

Trent’anni, un vulcano di idee e progetti, due dei quali in piedi da qualche anno, e già capaci di ottenere un grosso riscontro. La sua Daunia Escargot è infatti l’unica azienda foggiana, e una delle poche al sud, ad allevare chiocciole (le lumache col guscio, per intenderci) da gastronomia e per uso cosmetico con la famosa bava.

Un prodotto la cui richiesta è sempre maggiore, e su cui Salvatore ha puntato il mirino. Com’è nata l’idea? Per caso, da una semplice passeggiata nella campagna di famiglia. “Sì, e ho notato la folta presenza di queste lumache, da far fatica a non calpestarle. Da lì è partita l’idea. Mi sono documentato e ho scoperto la presenza di allevamenti al nord, dove le lumache si accoppiano 3 o 4 volte all’anno. E ho pensato che al Sud, con un clima più favorevole avremmo potuto replicarlo ma con risultati addirittura maggiori”.

Così, tre ettari (una superficie enorme se si considera la grandezza degli animali) di terreno sono dedicati alla cura di due varietà di chiocciola, la Helix Aspersa Muller e la Helix Aspersa Maxima. La seconda di dimensioni maggiori, la prima più indicata per la produzione di bava, considerata di qualità più elevata.

Lumache Daunia Escargot-2

Un lavoro soprattutto di costante monitoraggio: “Le lumache vivono all’interno di binari recintati, dove vengono inseriti i produttori per l’accoppiamento e la riproduzione di altre chiocciole. In questi recinti coltiviamo quegli ortaggi di cui le chiocciole si nutrono, dalla bieta al cavolfiore. I binari sono collocati all’interno di un quadrato circondato da una rete perimetrale elettrica, necessaria per modificare la traiettoria delle lumache e garantire la loro presenza costante all’interno dell’allevamento”.

I risultati sono più che positivi, malgrado una scarsa richiesta nel territorio foggiano: “A Foggia, nel campo della gastronomia, vanno di moda la pisana e la rigatella. Per questo esportiamo molto più a nord. Per la bava, invece, dipende sempre dalle richieste dei laboratori, dalla linea di cosmetici che si intende produrre. Ma la richiesta è diversificata. Questo è comunque un settore che sta crescendo costantemente. Credo che entro qualche anno quasi tutti i cosmetici avranno alla base la bava di lumaca”.

Figlio di agricoltori, Salvatore ha voluto proseguire quel percorso, personalizzandolo con le sue idee. E infatti, accanto all’allevamento di escargot, c’è anche il progetto degli Orti in affitto. Diversi dagli orti urbani, “anche perché i nostri terreni sono fuori dalla città, dove l’aria non può mai essere pura come quella delle campagne”. Anche gli orti in affitto nascono da un’esperienza personale: “Da agricoltore ho sempre coltivato per me, per gli amici. Quando regalavo loro i miei prodotti era sempre un momento di gioia e soddisfazione, perché così si comprende anche la differenza rispetto a quello che compriamo al supermercato. È un progetto che è nato con l’idea di valorizzare il cibo realmente biologico, far comprendere la differenza tra quello che si vorrebbe mangiare e quello che poi ti trovi a tavola. Il business che si è creato attorno al bio danneggia il consumatore”.

Insomma, un’opportunità per chi ha voglia di gustare cibi di qualità e senza l’ingombrante presenza di sostanze chimiche: “Nei nostri orti c’è il divieto tassativo. Noi curiamo la conduzione, coltiviamo per il cittadino, dalla semina alla raccolta. Poi, naturalmente, ci sono altre modalità che consentono al cittadino di ‘sporcarsi le mani’, naturalmente sempre sotto la nostra supervisione, e di provare la soddisfazione di veder raccogliere i frutti del proprio lavoro”.

E non ci si ferma qui: “Ho in mente qualche altra idea innovativa, che spero di sviluppare nel prossimo futuro. Perché, fondamentalmente, per me è un gioco. Questo lavoro mi diverte”, dice Salvatore che non disdegna un messaggio ai tanti giovani foggiani alla ricerca del proprio futuro: “A loro dico di sfruttare le risorse che il territorio ci offre. Di focalizzarle, giocarci, e cercare di esaltarle. Foggia ha grandi potenzialità, ma a volte siamo ciechi e tendiamo tutti ad andare lungo una stessa direzione. Io dico che ogni tanto si può scegliere anche quella opposta, andando controcorrente, perché no, provando anche a inventarsi un lavoro. È fondamentale, però, che ognuno creda in quello che fa. È alla base di tutto. Se non ci credi hai già fallito prima di cominciare”.

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