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Che fine hanno fatto i 636 milioni del 'Patto per la Capitanata'? Strigliata alla Provincia di Foggia: "Rischiamo di perderli!"

Vibrante denuncia del sindacato Fast Confsal a tre anni dalla firma del Patto. Si acuisce la sperequazione Nord - Sud. Cataneo chiede un incontro urgente al presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta

"Sono passati ormai quasi tre anni dalla firma di Matteo Renzi (allora presidente del Consiglio dei Ministri)  che destinava alla Capitanata  la considerevole somma di 636,3 milioni di euro dai finanziamenti del “Patto per il Sud” e dal salvadanaio del fondo CIPE di “Sviluppo e Coesione 2014-2020”, dove venivano stanziati i fondi ritenuti necessari per vedere finalmente giungere a compimento fondamentali opere, ritenute di vitale importanza, per lo sviluppo di Foggia e di tutta la provincia. A queste nel frattempo se ne sono aggiunte altre, sostenute dalla FAST-Confsal nazionale e di Puglia, come la seconda stazione sulla rete TEN-T utile ad oltre 4,5 milioni di residenti in tutta la Puglia e parte della Basilicata". Eppure nulla sembra muoversi, pare dire il comunicato stampa del sindacato.

“Abbiamo sentito proprio ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte affermare, nel suo intervento alla presentazione a Roma del Rapporto Svimez 2019, affermare i ritardi e la sperequazione nella spesa pubblica e negli investimenti che hanno riguardato il Mezzogiorno, acuitisi in questi ultimi venti anni” sottolinea il segretario regionale della FAST Confsal di Puglia e Basilicata, Vincenzo Cataneo. "Un esempio significativo è il famoso treno-tram Foggia-Manfredonia che era destinato a rivoluzionare l’intera mobilità dei passeggeri (turisti, studenti e lavoratori) lungo la direttrice che collega Foggia all’intero promontorio del Gargano al pari di come già fatto, e bene, con la Foggia-Lucera".

"La FAST Confsal ha proposto numerose osservazioni e ulteriori elementi conoscitivi a favore anche di questo progetto innovativo alla Regione Puglia, sia nel 2015 e sia a luglio del 2019, ritenuto a ragione  fondamentale per lo sviluppo sistemico e sostenibile del territorio di Capitanata, con soluzioni di trasporto integrato di treni e di bus per favorire lo spostamento (rapido, sicuro e a basso impatto ambientale) dei passeggeri in zone sempre più vaste delle città interessate (Lucera, Foggia, San Severo, Manfredonia) e di zone di rilevante importanza turistica (Rodi G., Peschici, Vieste, Mattinata, Monte Sant'Angelo). A tal proposito invece si è dovuto registrare in questi ultimi 10 anni la riduzione degli stanziamenti previsti inizialmente nel 2009 per oltre 80 milioni di euro ai circa 60 milioni di euro del 2016 e, recentemente, nel giugno 2019, addirittura la trasformazione ad altra progettualità, il cd BRT, e la ulteriore riduzione dei fondi sempre da parte della Regione Puglia assessorato ai Trasporti!" tuona Cataneo. "Tutto ciò mentre lo Stato definisce nell’ultimo contratto di programma siglato qualche mese fa tra Rete Ferroviaria Italiana e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la elettrificazione ed il potenziamento delle linee ferroviarie come quelle della Foggia-Manfredonia a trazione diesel". "Qualora non bastasse questa evidente contraddizione, v'è né un'altra  riveniente dall'ultima legge di bilancio 2019 che all'art. 1 co. 127 e 128 delinea l'individuazione ed il finanziamento di interventi similari per linee identiche alla Foggia-Manfredonia ma posizionate al Nord come la Biella- Novara!"

“Per questa evidente penalizzazione e per tutta un'altra copiosa serie di investimenti fermi e mancati pur in presenza di risorse finanziarie e indubbie necessità realizzative nel territorio della Capitanata riteniamo come FAST- Confsal – ribadisce il sindacalista autonomo - sia opportuno ancor di più rispetto a quanto dichiarato oggi dal Premier Conte dare risposte al territorio su tali progetti e sul perché non procedono, e che fine hanno fatto i soldi stanziati per queste opere che, oltre a riqualificare la Capitanata, sarebbero fonte certa di lavoro e di occupazioni stabili e di qualità, necessarie con l’apertura di nuovi cantieri. Infine, da ciò potrebbero trarne beneficio anche i vari segmenti del trasporto coinvolti: ferroviario, tpl, aeroportuale, stradale, logistico, portuale, ecc.  per la necessità inevitabile di nuovo personale addetto ai servizi di trasporto e manutenzione".

"Per tutti questi aspetti - conclude la Fast Confsal- chiediamo un incontro al Presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta e la partecipazione alla prossima riunione della Cabina di Regia nella quale si parla del cd Settore Pubblico Allargato poiché molte delle Aziende pubbliche e lo Stato hanno investito molti meno fondi nel Mezzogiorno, in Puglia e in Capitanata, a tal punto che si corre il rischio che avvenga un taglio di fondi da parte dell’Unione Europea per inadempienza sul principio di addizionalità,  e che ciò potrebbe avere come conseguenza il perdurare dell’arretratezza generale del territorio foggiano, di quello pugliese  e lucano, ed ancor di più di quello del Mezzogiorno. Partendo proprio dalle precedenti osservazioni citate – chiosa il dirigente Fast-Confsal di Puglia e Basilicata,- dopo la Capitanata chiederemo di fare altrettanto con gli altri ambiti territoriali provinciali di Puglia e Basilicata".

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