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La difficile estate di Vieste ma "la voglia di vacanza c'è". Svizzeri e tedeschi pronti a tornare: "Qui si sentono al sicuro"

L’imperativo sarà salvare il salvabile, al netto di rinunce e disdette, e tenere fede alle aspettative degli habitué. Le proiezioni non sono delle migliori ma si va avanti con ostinazione. Il punto di Rossella Falcone, vicesindaco con delega al Turismo e alle Attività produttive

Non sarà una stagione facile sul Gargano. Nemmeno per Vieste, da anni ‘regina’ incontrastata del turismo nello sperone di Puglia. Nonostante dal 18 maggio il telefono delle strutture turistiche sia tornato a squillare (più informazioni che prenotazioni), l’estate 2020 parte zoppa. Orfana cioè dei turisti (perlopiù stranieri) che rianimavano il centro storico e le spiagge nei mesi della prima bassa stagione.  

Seppur claudicante, il comparto va avanti con passi lenti ma decisi: l’imperativo è salvare il salvabile, al netto di rinunce e disdette che pure non mancano, e tenere fede alle aspettative degli habitué e dei clienti storici. Le proiezioni, per questo anno bisestile pesantemente segnato dall’emergenza sanitaria in corso, non sono delle migliori: “Dalle indagini fatte le stime sono molto al ribasso: parliamo di un 20 - 30% se saremo fortunati”, spiega Rossella Falcone, vicesindaco con delega al Turismo e alle Attività produttive. E’ lei che, in queste settimane febbrili, tiene le fila della difficile ripartenza. Una faticaccia, questo non lo nega.

Sul tavolo, al momento, vi è la ‘mappatura’ del centro storico, per accogliere in sicurezza in turisti. “Stiamo tracciando dei percorsi di entrata e uscita”, spiega Falcone “che indurranno gli ospiti a seguire un percorso pedonale consigliato per attraversarlo in un unico senso di marcia, ed evitare quindi assembramenti o contatti ravvicinati”. Tutte indicazioni che saranno raccolte in una esplicita cartellonistica. “Stradine e vicoli sono infatti l’unica parte stretta del nostro territorio XXL, con 14 km di spiagge e 40 km di coste”.

Dubbi e preoccupazioni di certo non mancano: “Stiamo vivendo un momento di grande incertezza, ma cerchiamo di essere ottimisti: la voglia di vacanza c’è, e nel comparto c’è chi ha già avuto riscontri positivi (ovvero richieste di prenotazioni), capitalizzando il buon lavoro effettuato in passato in termini di accoglienza”. La maggior parte delle attività - tranne i b&b che sono già operativi - partirà a metà giugno. La pandemia ha eroso due mesi netti di stagione e la speranza è quella di “sfruttare appieno anche il mese di settembre, auspicando che il tempo ci accompagni e che le scuole riaprano un po’ più in là”, continua. 

Intanto iniziano ad arrivare le prenotazioni dei turisti tedeschi e svizzeri, e quelle dei clienti fidelizzati, lo ‘zoccolo duro’ cui è affidata la stagione. “Proprio perché ‘di casa’ si sentono più sicuri nel ritornare qui che a cercare altrove”, spiega Falcone. Resta il punto di domanda per i turisti lombardi: “E’ tra le nostre regioni di riferimento, ma non si sa ancora se per loro varrà il via libera dal 3 giugno”. Insomma, la voglia di vacanza c’è ma fa a pugni con i dubbi e i timori sull’organizzazione e le prescrizioni da adottare.

“Molti turisti, soprattutto stranieri, prima di prenotare chiedono informazioni sull’uso delle mascherine e sull’accesso alle spiagge. Noi, come amministrazione, ci stiamo preparando nel garantire la sicurezza ovunque, anche nelle spiagge libere con una cartellonista ad hoc che renda ben evidenti gli spazi che devono occupare i nostri ospiti, ribadendo le prescrizioni generali del distanziamento sociale”, continua. Inoltre, la prossima settimana è in programma un incontro con i consulenti delle aziende turistiche, rappresentanti di categoria e l’Asl di Foggia per chiarire tutti gli aspetti ‘dubbi’ nell’applicazione concreta dei protocolli di sicurezza.

“La cosa più complessa sarà avere una visione unica e uguale per tutti nell’applicazione dei protocolli. Non vogliamo alcuna incertezza in una stagione già di per sé difficile”. Per questo motivo, sempre a Vieste, sta nascendo una associazione di ristoratori per portare avanti le istanze della categoria. “Proprio in virtù dei nostri ampi spazi di spiagge e coste speriamo di essere scelti da tutti quelli che sono alla ricerca di una destinazione in grado di garantire il necessario distanziamento sociale”, continua Falcone.

“Certo la paura per il Covid19 c’è ed è reciproca: ma la nostra è una economia fondata sull’accoglienza, e siamo convinti che i nostri ospiti saranno attenti e ligi ad ogni prescrizione”. E sul rischio di una ‘movida’ incontrollata? “Stiamo lavorando ad una attività promozionale con finalità educativa dei nostri giovani. L’azione repressiva va bene ma come extrema ratio. L’obiettivo è far comprende cosa rischiano loro e gli altri. Se questo non dovesse risultare sufficiente si dovrà pensare ad una cabina di regia per il monitoraggio del fenomeno o a prescrizioni più severe”.

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