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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Caos ‘Reddito di Dignità’ nel Foggiano, esclusi con un Isee vicino allo zero. “Anomalie”

La denuncia arriva dall’Ugl provinciale di Gabriele Taranto. 9500 i cittadini pugliesi ammessi al beneficio, 4310 le domande presentate in Capitanata. Tra i motivi dell’esclusione la mancanza del requisito minimo dell’Isee fino a 3mila euro

Natale amaro per alcuni candidati al Reddito di Dignità residenti in provincia di Foggia quando, mercoledì scorso, si sono visti recapitare un sms di esclusione dalla misura contro la povertà promossa dal Governo pugliese, nonostante – precisa l’Ugl di Foggia - un’attestazione ISEE compresa tra lo zero e i 1500 euro.

Con un sms e una mail, infatti, la Regione Puglia ha informato i primi 9500 cittadini pugliesi di essere stati ammessi ai benefici previsti da questo strumento di inclusione sociale. Delle complessive 26.274 domande, vagliate al momento da INPS e dai comuni, 4.310 sono state presentate per la Provincia di Foggia, preceduta da Bari (28,1%), Lecce (18,2%), Taranto (16,8%), Barletta-Andria-Trani (10,8%); e Brindisi (9,7%).

Stando a quanto riferito da Michele Emiliano a mezzo stampa, il Reddito di dignità a regime, mira a raggiungere 20 mila nuclei famigliari all’anno. Le anomalie segnalate, invece, attraverso una nota da personale del CAF Ugl per le sue sedi dislocate in Capitanata, si riferiscono alla “non ammissibilità” di domande presentate, tra l’estate e l’autunno di quest’anno, attraverso la procedura telematica accessibile dalla piattaforma

Tra le principali motivazioni di esclusione emerse dalla verifica formale dell’istruttoria, verrebbe a mancare il requisito minimo di accesso dell’ISEE non superiore ai 3000 euro. “Ma le autocertificazioni dell’utenza attestano tutt’altro”. Puntualizzano alcuni dipendenti del Caf Ugl, che spiegano come “non si tratti di casi isolati. Siamo a conoscenza di situazioni simili segnalate da altri centri di assistenza. Così, ci siamo subito attivati attraverso i RUP degli Uffici di Piano territoriali, messi di fronte alle evidenti discrepanze tra i valori che certificavano condizioni familiari di estremo di disagio socio-economico, e quelli invece riconosciuti dalla ‘Struttura tecnica per la gestione del Reddito di dignità’. Chiediamo, dunque, che sia fatta immediata chiarezza sul problema, per escludere l’eventualità che si ripresenti”.

Aggiunge il segretario provinciale dell’Ugl Foggia, Gabriele Taranto: “Siamo convinti che il buon esito nell’applicazione di una ‘misura ponte’ come il Red, dipenda proprio da ruolo di ‘segretariato sociale svolto da Caf e Patronati, fondamentale per intercettare il bisogno e canalizzarlo nella giusta direzione di sostegno. Ma anche fungendo da filtro dell’utenza interessata e da sentinella come nei casi di anomalie, oggi segnalate”.

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