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Consorzio Fg4, i sindaci della Bat contro Metta: "E' lui il vero irresponsabile, fa danni e se ne va"

I sindaci di Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia hanno rappresentato al Prefetto Bat, Maria Antonietta Cerniglia, la situazione di emergenza rifiuti, all'indomani delle dimissioni velenose del presidente del Consorzio Bacino Fg 4, Franco Metta

I sindaci di Trinitapoli, Margherita di Savoia e San Ferdinando di Puglia, insieme, hanno rappresentato, ieri, al Prefetto Bat, Maria Antonietta Cerniglia, la situazione di emergenza rifiuti, all'indomani della volontà di autodeterminarsi come Aro Bt3 e delle dimissioni velenose del presidente del Consorzio Bacino Fg 4, Franco Metta. Francesco di Feo, Paolo Marrano e Salvatore Puttilli alzano gli scudi e difendono le proprie comunità, rigettando al mittente le responsabilità sulla situazione critica di Sia Srl.

“Difenderemo Trinitapoli da ogni abuso di potere e sfregio alla nostra comunità, nel rispetto della legalità, verso costi e servizi adeguati”. Così Franceco di Feo rigetta al mittente le accuse di irresponsabilità mosse dal dimissionario presidente del Consorzio Fg 4, Franco Metta. “Chi ha pensato di salvare Sia Srl coi soli aumenti è il vero irresponsabile",sentenzia il sindaco di Trinitapoli. "Noi mai ci siamo sottratti alla firma di nuovi accordi, purchè in equilibrio fra costi e servizi. Ma la risposta è stata una città sporca, con lavoratori scarsamente messi in condizione di ben operare”.

Metta si rivolge ai sindaci di Trinitapoli, Margherita e San Ferdinando di Puglia con irriverenza, accusandoli, con l'autodeterminazione dell'Aro Bt3, di affossare la Srl di Forcone Cafiero. “Per anni abbiamo semplicemente chiesto senza essere ascoltati – ricorda di Feo – che si rispettasse la relazione della Kpmg, con piano industriale e spending review. Che si costruisse il VI lotto di discarico e si avviasse la biostabilizzazione. Metta per cambiali elettorali, di cui oggi accusa altri, ha impedito tutto questo. Il suo intento era quello di privatizzare l'azienda: lo dica ai sindacati, spieghi che quelle sue scelte conducevano e conducono al baratro. Spieghi che su quelle promesse elettorali si è fatto eleggere sindaco. Oggi, dopo quelle dalla presidenza del Consorzio, dovrebbe dimettersi anche da sindaco di Cerignola, avendo basato sulle menzogne la propria ascesa. L'unico risultato è l'ingresso di Aseco Spa con ordinanza del governatore pugliese Michele Emiliano, con la partecipata di Aqp che verosimilmente si impadronirà dell'impiantistica di Sia, senza aiutarla”.

Trinitapoli in queste ore prepasquali è  sporca. “Il solito sfregio alla nostra comunità – conclude di Feo – al quale ci ribelliamo con forza e definitivamente. Con Ager e Regione Puglia, il Comune di Trinitapoli rappresenta lo Stato. E questa deve essere la garanzia per cittadini e lavoratori che stanno subendo questi ulteriori disagi. Abbiano fiducia: ne usciremo insieme, in nome della legalità e del rispetto che si deve allintera conunità di Trinitapoli”.

“Noi irresponsabili? Sono un uomo di Stato, certa gente farebbe meglio a tenere a freno la lingua. Metta non è un galantuomo”. Il sindaco di Margherita di Savoia, Paolo Marrano, replica così al collega di Cerignola Franco Metta, dimissionario dalla Presidenza del Consorzio Bacino Fg 4 proprio in risposta alla richiesta di autodeterminazione del Comune salinaro, unitamente a Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia, che oggi rivendicano l’esistenza dell’Aro Bt3. Su Sia Srl e sui conti della società, “Metta dica la verità”, tuona Marrano, ricordando le tante missive in cui Margherita ha lamentato i disservizi di raccolta e smaltimento. “Eppure – ricorda – abbiamo sempre pagato quanto richiesto”. Quanto all’addendum voluto da Metta a gran voce, Marrano batte i pugni sul tavolo: “Avremmo voluto pagare di più a fronte di un miglior servizio. E invece Metta, in pieno stile ricattatorio, il 1° agosto scorso ha lasciato la nostra città tra i rifiuti, mentre erano in corso le trattative sul contratto. Noi siamo un importante centro bagno-termale e questa indecenza ha messo a rischio anche la Bandiera Blu di cui ci fregiamo con fatica e sacrifici”. Il pensiero poi va alle maestranze che operano in Sia e che temono per il proprio futuro lavorativo: “Metta dica loro la verità delle cose, ed emerga chi sono i veri irresponsabili”. 

“La legge Madia spiega perfettamente perché il cda di Sia Srl sarebbe stato da esautorare immediatamente. Ora si tratti, ma si riprenda il servizio nell’interesse di tutti”. Il sindaco di San Ferdinando di Puglia, Salvatore Puttilli, replica così al collega di Cerignola Franco Metta, dimissionario dalla Presidenza del Consorzio Bacino Fg 4 proprio in risposta alla richiesta di autodeterminazione del Comune ofantino, unitamente a Trinitapoli e Margherita di Savoia, che oggi rivendicano l’esistenza dell’Aro Bt3. Sugli eccessi verbali di Metta, che in un video a corredo delle dimissioni aveva apostrofato i 3 sindaci della Bat come “irresponsabili”, Puttilli non replica: “Le offese non mi interessano – spiega – per non abbassarmi al suo livello e perché preferisco parlare di fatti. Come ad esempio che le perdite di una società come Sia Srl non si possono compensare con aumenti nei contratti ai Comuni soci”. Il consiglio di amministrazione, acefalo dopo l’allontanamento del direttore generale (vincitore di concorso) Michele Centola, non ha mai dato seguito alle prescrizioni della Kpmg, che nel 2015 indicava nel piano industriale e in un’oculata spending review le condizioni necessarie per condurre Sia Srl a diventare azienda a tutti gli effetti, sfruttando al meglio le risorse legate alla discarica ed alla biostabilizzazione.Sesto lotto bloccato e biostabilizzazione non ancora partita, malgrado l’Aia 66/2014: “La legge Madia sulle società partecipate – spiega Puttilli – enuncia fedelmente perché questo cda ha sbagliato tutto e sarebbe stato da mandare a casa subito. Invece è ancora lì”. San Ferdinando, come gli altri 2 Comuni della Bat, mai ha negato la sottoscrizione di un nuovo contratto: “Abbiamo chiesto – ricorda – solo che all’aumento dei costi coincidesse il miglioramento del servizio. Ma la prospettiva è stata sempre negata. Anzi, chi oggi ci accusa di irresponsabilità sembra difendere ciò che noi abbiamo sempre denunciato: sarebbe interessante vedere come siano stati spesi nei 9 Comuni i fondi vincolati”. La Sia Srl in pericolo è sia un fatto aziendale che sociale: “Da legge – spiega Puttilli – nessuno sarà licenziato. Ma occorre chiarire chi fin qui è stato il vero nemico dei lavoratori, anche provando ad aizzarli contro improbabili capri espiatori. Ai lavoratori chiedo di avere fiducia nelle istituzioni e di non sospendere il pubblico servizio, sia per non incappare in reati penali, sia nell’interesse igienico e sanitario delle comunità. E di ciò s’è raccomandato anche il Prefetto”. 

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