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Economia Masseria Giardino

Masseria Giardino, gli ortaggi prodotti dai detenuti alla Caritas e al Santuario Incoronata

L’iniziativa del Comune di Foggia per il reinserimento sociale dei detenuti. L’assessore alle Politiche Agricole, Francesco Morese: “Coniughiamo solidarietà e valorizzazione delle proprietà comunali”

Solidarietà e valorizzazione delle proprietà comunali. Sono i due obiettivi che l’Amministrazione di Palazzo di Città sta perseguendo attraverso la Convenzione stipulata tra il Comune e l’Istituto Penitenziario di Foggia e finalizzata al reinserimento lavorativo dei detenuti.

Al centro dell’intesa la possibilità che i detenuti siano impegnati in attività agricole presso l’azienda Masseria Giardino.  “Un’iniziativa di grande valore, che offre ai detenuti la possibilità di mettere a disposizione della comunità il loro lavoro – commenta il sindaco di Foggia, Franco Landella –. Aprire le porte di “Masseria Giardino” significa infatti declinare in modo concreto ed operativo il concetto di reinserimento sociale, che per parte nostra abbiamo voluto coniugare con il principio di solidarietà”.

Il Comune di Foggia ha infatti destinato all’attività dei detenuti un appezzamento di terreno di 3.000 metri quadrati.  Dall’aprile scorso, ogni giorno un mezzo di trasporto dell’Ataf accompagna a “Masseria Giardino” 6 detenuti, che si occupano della preparazione del terreno, dell’impianto di irrigazione e della coltivazione di piantine di pomodori, angurie, peperoni, insalate, cicorie, sedano e prezzemolo.

“Con l’approssimarsi della maturazione dei prodotti, ci siamo posti il problema della destinazione degli ortaggi – spiega l’assessore comunale alle Politiche Agricole, Francesco Morese –. In ragione della natura sociale della Convenzione stipulata con l’Istituto Penitenziario di Foggia e dell’attività stessa dei detenuti abbiamo deciso di consegnare i prodotti alla Caritas”. Quotidianamente l’Associazione invia dunque un proprio mezzo presso la “Masseria Giardino” e i detenuti provvedono alla raccolta dei prodotti da inviare alla Caritas per fini umanitari.

Alla luce della disponibilità dei prodotti coltivati, che risulta essere maggiore della capacità di consumo della Caritas, l’Amministrazione comunale ha verificato la possibilità di “allargare” il campo della solidarietà e delle donazioni. “Abbiamo immaginato che l’eccedenza della produzione potesse essere donata al Santuario dell’Incoronata – afferma Morese –. Una proposta che abbiamo avanzato al Rettore del Santuario, Don Felice Bruno, con il quale abbiamo concordato modalità e tempi della consegna”.

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